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Artedì, Floris si dà ai beni culturali dal lunedì di Pasquetta

Giovanni Floris come Alberto Angela: ecco il nuovo allegato culturale di Di Martedì, nella seconda serata di lunedì dal 17 aprile

pubblicato 16 Aprile 2017 aggiornato 1 Settembre 2020 10:59

Giovanni Floris raddoppia. Il conduttore di DiMartedì onora il suo impegno contrattuale con La7 con un programma-sfizio che suona come una vera sfida: portare l’arte in otto puntate in seconda serata. In Rai ci hanno provato Geppi Cucciari e Francesco Bonami con Dopotutto non è brutto (oggi rubrica di Quelli che il calcio con Angela Rafanelli) e Duilio Giammaria con Petrolio.

Debutta invece su La7 il lunedì di Pasquetta, 17 aprile 2017, alle 23.10 lo spin-off (dal titolo azzeccatissimo) di DiMartedì: Artedì. Al centro della prima puntata il Cristo Velato di Giuseppe Sammartino, nella Cappella sconsacrata di Sansevero a Napoli, il Vittoriano e il caveau della Banca d’Italia sempre a Roma.

Seguiranno il Cenacolo di Milano, Villa Farnesina a Roma, Castel Sant’Angelo e la cripta romana dei Cappuccini a San Clemente.

Il giornalista, che in ogni puntata intervisterà direttori di musei, restauratori e storici dell’arte, fornisce qualche ulteriore anticipazione sul programma in un’intervista a L’Unità:

“Artedì è pensato come un allegato culturale di Di Martedì. Il martedì sera ormai parliamo di politica, di economia, di consumi, di alimentazione, di scienza e cultura. Le escursioni che abbiamo fatto nella passata stagione nel patrimonio artistico italiano sono state molto apprezzate dai nostri telespettatori. Abbiamo pensato di farne una trasmissione a sé. Parleremo anche della storia d’Italia, anche quella politica”.

Floris aggiunge:

“Conosciamo tutti le difficoltà in cui si dibattono i beni culturali. Debbo dire che a noi sono state aperte molte porte”.

Artedì, infatti, mosterà posti non accessibili ai visitatori come Ulisse di Alberto Angela, vedi “i tesori del Vaticano dalla terrazza di San Pietro ai piedi della cupola di Michelangelo e anche dalla Loggia dei Musei” oppure “la cappella Niccolina, nei Musei Vaticani: è piccola e ha una sola porta di entrata”.

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