Home Notizie Internet ha ucciso la tv (o comunque la ucciderà)?

Internet ha ucciso la tv (o comunque la ucciderà)?

Il concetto di televisione-flusso è stato più volte sviscerato, da queste parti, e più volte si è sottolineato come la possibilità di crearsi il proprio palinsesto fa di internet una vera e propria polveriera che prima o poi farà definitivamente saltare lo status quo, a meno che lo status quo stesso non si ribelli e

24 Maggio 2009 16:14


Il concetto di televisione-flusso è stato più volte sviscerato, da queste parti, e più volte si è sottolineato come la possibilità di crearsi il proprio palinsesto fa di internet una vera e propria polveriera che prima o poi farà definitivamente saltare lo status quo, a meno che lo status quo stesso non si ribelli e non cerchi di porre rimedio a questa spaventosa libertà – la libertà è sempre spaventosa, per lo status quo -.

L’osservazione qui sopra non è frutto di una personale tendenza al ripetere certi concetti, né di un gusto narcisistico per il l’avevo detto, ma è derivante da un bell’articolo di Paul Graham (paulgraham.com) dal titolo Why tv lost. Lo trovate tradotto e pubblicato sul numero di questa settimana di Internazionale. Il saggista e imprenditore britannico espone bene concetti che qui, magari, avrete trovato un po’ naif:

I network televisivi cominciano finalmente a capire come vanno le cose e hanno messo (a malincuore) le loro trasmissioni online (si veda l’encomiabile Rai.tv in Italia, ndR). Ma sperano ancora che i telespettatori le guardino in tv, così come i giornali che pubblicano le notizie online sperano che i lettori aspettino la mattina dopo per leggerle sulla carta. Entrambi dovrebbero prendere atto che internet prevale su tutti i mezzi di comunicazione


I grandi cambiamenti che vagheggia Graham nel suo articolo stanno già avvenendo e sono sotto i nostri occhi. Lo ammette lui stesso, rilevando come internet stia lentamente uccidendo quelli che sono stati i grandi punti di forza della televisione: la sincronicità e la localizzazione.

Ma la cosa davvero interessante è che il cambiamento di metodologia di fruizione dovrà, prima o poi, essere seguito dal cambiamento dell’offerta da parte della comunicazione. E mettere le notizie a pagamento, come ipotizzano alcuni, non sarà d’alcun aiuto.

Saper dire quale sarà il futuro della tv non è così difficile, e anche questo mi trova d’accordo con Graham: la tv sarà un computer. Quello che farà la differenza saranno le applicazioni, sempre più social, sempre meno generaliste.