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I Bastardi di Pizzofalcone, Alessandro Gassmann: “La Rai sempre più attenta nel prendere spunto da opere di qualità”

Alessandro Gassmann si dice contento del successo de I Bastardi di Pizzofalcone, che gli ha permesso di scoprire un’altra Napoli

pubblicato 13 Gennaio 2017 aggiornato 1 Settembre 2020 14:47

Anche alla sua seconda puntata, I Bastardi di Pizzofalcone ha dimostrato una grande presa sul pubblico di Raiuno: dopo l’esordio con 6,9 milioni di telespettatori (25,5% di share), l’appuntamento di martedì scorso è infatti stato visto da 6,8 milioni di persone (25,4% di share). Un successo forse inaspettato, ma non troppo, dal momento che la fiction è tratta da un altro successo, quello letterario dei libri di Maurizio de Giovanni “I Bastardi di Pizzofalcone”.

I risultati ricordano quelli di una serie diventata cult nel corso degli anni, ovvero Il Commissario Montalbano che, quando esordì nel 1999 su Raidue, ottenne 6,2 milioni di persone (24,4 % di share). Un confronto che rende orgoglioso Alessandro Gassmann, interprete dell’ispettore Giuseppe Lojacono ne I Bastardi di Pizzofalcone. “[Sono] molto onorato”, ha detto l’attore ad AdnKronos, “il personaggio di Montalbano, i romanzi di Camilleri, la loro versione televisiva, sono un paradigma dal quale hanno imparato tutti quelli che sono venuti dopo”.

Gassmann ha anche ammesso di essere stato “costretto” dall’influenza a seguire i primi due episodi della sua fiction, che ha ottenuto un grande seguito che, secondo lui, è merito anche della fonte letteraria da cui è tratta. Gassmann apprezza “il coraggio e l’intelligenza della Rai nel prendere sempre più spesso come punto di partenza delle sue produzioni, anche nel caso di ‘Rocco Schiavone’ (tratto dai romanzi di Antonio Manzini, ndr), opere di qualità della letteratura italiana contemporanea”. Gasmann apprezza “l’attenzione di Rai1 alla qualità del prodotto, come nel caso di ‘La mafia uccide solo d’estate’.

Contento anche de Giovanni, dai cui libri Gelo e Buio saranno tratti il quarto e sesto episodio della serie, mentre le altre due puntate avranno al centro storie inedite. L’autore, intervistato da Il Mattino, è soddisfatto della resa televisiva:

“Mi considero molto fortunato, posso contare su attori straordinari e una bellissima regia e sono molto contento che una Napoli fatta di luci e ombre, che si sceglie di raccontare in maniera media e non unidirezionale, possa essere alla fine così gradita a livello nazionale”.

Lo scrittore ha anche apprezzato la scelta del cast, che corrisponde alla sua idea dei suoi personaggi, anche se, dice, “uno scrittore non è che abbia idea di come siano i suoi eroi, che faccia abbiano, perché noi li conosciamo dal di dentro, attraverso le loro emozioni, non fisicamente”.

Quella che I Bastardi di Pizzofalcone ha portato in tv, inoltre, è una Napoli lontana dalle solite rappresentazioni, sicuramente uno dei motivi per cui Gassmann ora vede la città con un nuovo punto di vista:

“Ora ho avuto modo di conoscere un’altra Napoli, soprattutto grazie a De Giovanni che mi ha aiutato a vedere e a capire la città che lui descrive, un luogo straordinario che, come la Rete, raccoglie il meglio e il peggio e li fa convivere: ad esempio un’imbattibile vivacità e forza artistica e culturale e una fortissima presa del crimine organizzato. Una città che ho appena imparato a conoscere e che già mi manca, per la quale provo nostalgia”.

“Napoli può piacere o meno, ma in molti luoghi la si pensa come città da Far West, invece credo sia giusto raccontarla da vari punti di vista, senza valutazioni di tipo etico o sociologico”, ha aggiunto de Giovanni. “Io narro l’anima di una grande metropoli occidentale, che può essere Napoli ma anche Marsiglia o New York, dove si incrociano sentimenti diversi, conflitti e anche situazioni apparentemente inspiegabili”.

Di fronte a questo successo, la Rai potrebbe ordinare una seconda stagione de I Bastardi di Pizzofalcone: i libri da cui trarre nuove storie ci sono, Cuccioli e Pane, così come la volontà di Gassmann di reinterpretare un personaggio che non tema possa incastrarlo in uno stereotipo:

“Può succedere, soprattutto quando si ha la fortuna di impersonare un personaggio di successo a inizio carriera. Io, dopo 32 anni di lavoro in cui ho sempre variato al massimo i miei impegni, continuerò a farlo senza ‘chiudermi’ nella televisione”.

Gasmann, infatti, ora è a teatro, dove cura la regia di “Qualcuno volò sul nido del cuculo” (rielaborato dallo stesso de Giovanni) e “La pazza della porta accanto”. Impegni che, però, non gli hanno impedito di rivolgere su Twitter un pensiero a Lucia Ragni, scomparsa nei giorni scorsi e presente come guest-star nel secondo episodio della fiction:

“Apprendo solo ora della scomparsa di Lucia Ragni, brava attrice con noi ne I BASTARDI DI PIZZOFALCONE. Dedico a lei il successo ottenuto”.