Home Nove I Cacciatori, su Nove Trincia e Petrini sulle tracce di storie insolute

I Cacciatori, su Nove Trincia e Petrini sulle tracce di storie insolute

[blogo-video id="1404588"]

pubblicato 3 Gennaio 2017 aggiornato 1 Settembre 2020 15:13

I Cacciatori Trincia e Petrini sulle tracce di due storie di vita interrotte da un’adozione e una condanna ingiusta.

Pablo Trincia torna sul campo e questa volta non è da solo: va in onda questa sera, martedì 3 gennaio 2017, su Nove dalle 21.15 il doppio appuntamento con I Cacciatori, una collection di reportage che vedono Trincia, con Valentina Petrini, sulle tracce di ‘cold case’ insoluti. Non si tratta però di delitti, di gialli, di crimini, ma di storie di vita vissuta, di uomini e donne che cercano di riallacciare il filo delle proprie vite con quelli spezzati nel passato non per propria volontà.

In tutto sono solo due le puntate realizzate per questa prima (?) stagione: due puntate da 60′ prodotte da Magnolia per Discovery Italia 2016 che ritrovano al ‘comando’ Pablo Trincia, già alla guida su Nove di Lupi – Limited Access Area e su Rai 2 di Mai Più Bullismo (menzione speciale di TvBlog tra i programmi del 2016), e vedono l’ingresso di Valentina Petrini, che il pubblico tv conosce come inviata di PiazzaPulita e soprattutto per l’exploit di Nemo, su Rai2 (inserito della tredicesima 2016 dei programmi migliori secondo TvBlog).

Come anticipato in una nostra precedente intervista, le mosse di questo format nascono da un’idea di Trincia, che ha di fatto espanso il lavoro fatto con la storia di Ismail, realizzata per Servizio Pubblico di Santoro. Una storia intensa, che vide Trincia mettersi sulle tracce del ragazzo insieme alla mamma, che lo crede in Siria.

“È un programma unico nel suo genere. Penso davvero sia un ottimo lavoro perché sintetizza bene narrazione e giornalismo investigativo, con tutti gli ingredienti della ‘suspense’ propria della ricerca e la forza delle emozioni di chi spera di trovare la propria ‘preda’. […] Se il pilot piacerà, continueremo”

ci disse Trincia già la scorsa estate.

“Le prime due puntate sono meravigliose. Siamo riusciti nell’obiettivo di realizzare il format che ci eravamo prefissi e secondo me è venuto molto bene. Me lo dico da solo…”

aggiunse qualche mese più tardi.

E adesso tocca a noi vedere il lavoro svolto da Pablo e Valentina, impegnati come veri e propri segugi nel recupero delle informazioni, l’incrocio delle fonti, la raccolta delle testimonianze, tutto partendo dal racconto intimo e privato di una persona.

Tutte e due le puntate saranno trasmesse in un’unica serata, che ha un po’ il sapore di un evento per la rete, che forse punta a massimizzare il risultato prima di annunciare una nuova stagione. L’appuntamento è fissato dalle 21.15 su Nove (DTT e Tivùsat, 9;  Sky, 145): vi lasciamo alle sinossi delle due puntate.

I Cacciatori | Prima Puntata | La storia di Maskarem

Si parte da Maskarem, adottata in Italia e in cerca delle proprie origini. È una storia a ritroso che parte dalla Brescia di oggi, dove la donna vive col marito e il figlio Matteo, per arrivare  all’Etiopia degli Anni ’80. Nel 1982, insieme ad altri bambini, viene imbarcata all’aeroporto di Addis Abeba su un volo diretto a Roma. Arrivata in Italia, è stata affidata ad una signora in Trentino Alto Adige mediante una congregazione di suore. Ora Maskarem  vuole ricostruire il puzzle della sua infanzia e cercare la sua famiglia d’origine in una terra lontana, sapendo di avere fratelli e sorelle naturali mai visti prima, che hanno vissuto una vita totalmente diversa dalla sua.

I Cacciatori | Seconda Puntata | La storia di Giuseppe Gulotta

Alle 22:10 è il momento di Giuseppe Gulotta, che ha trascorso più di 20 anni in carcere da innocente: a 18 anni era finito in carcere con l’accusa di aver ucciso due carabinieri nella famosa “strage di Alcamo” del 1976. Ma Giuseppe è innocente: viene messo in prigione solo perché, dopo una notte di torture, confessa colpe non sue. La sua è la storia di un uomo che ha creduto nello Stato aggrappandosi alla speranza che un giorno tutto si sarebbe chiarito. Così è stato, grazie alla testimonianza di uno degli uomini che parteciparono al pestaggio. Oggi a Gulotta è stato riconosciuto un indennizzo di 6,5 milioni di euro dallo Stato italiano, il più grande risarcimento della storia d’Italia. Giuseppe non cerca vendetta, il suo desiderio è trovare risposte alle sue mille domande, guardando in faccia i propri aguzzini.

 

Nove