Home Fiction Roma Fiction Fest 2016 – Better Things, la comedy di FX creata da Pamela Adlon e Louis C.K. che sfida le convenzioni

Roma Fiction Fest 2016 – Better Things, la comedy di FX creata da Pamela Adlon e Louis C.K. che sfida le convenzioni

All’interno del programma della decima edizione del Roma Fiction Fest è presente anche Better Things comedy FX di e con Pamela Adlon

pubblicato 9 Dicembre 2016 aggiornato 1 Settembre 2020 16:20

Una delle novità comedy più interessanti di questo autunno, Better Things, arriva in anteprima italiana al Roma Fiction Fest. Creata e interpretata da Pamela Adlon, vista in Californication, insieme a Louis C.K. con cui aveva già lavorato nella serie Louie e con cui ha scritto tutta la prima stagione di questa comedy di FX, rinnovata per un secondo ciclo di dieci episodi.

Better Things racconta la vita di Sam Fox (Adlon), mamma single con tre figlie e una stralunata mamma inglese a carico. Sam è una sorta di alter ego della stessa Adlon, un’attrice fin troppo spesso rinchiusa in ruoli da caratterista, da spalla, da amica della protagonista che vive e sopravvive tra sogni di gloria e lavori che le permettono di vivere una vita tranquilla a ridosso del fantastico mondo di Hollywood. Sebbene il centro della scena sia occupato dalla vita familiare della protagonista, la vita lavorativa è la parte che riserva i momenti più interessanti, soprattutto per gli amanti della meta-tv. In una puntata Sam è infatti preoccupata dell’impatto sulle figlie delle scene di sesso che sarà costretta a girare e cerca di limitarle, una situazione che ricorda fin troppo da vicino l’esperienza di Californication, in cui le scene di sesso e i riferimenti sessuali erano molto presenti. E’ sorprendentemente triste, realistico e malinconico il modo in cui in un episodio Pamela Adlon ironizza sulla difficoltà di ottenere il ruolo da protagonista in un pilot di una comedy, ma nonostante tutto sono le gioie quotidiane a regalare maggiore soddisfazione.

Better Things

Se il paragone con Louie è ovviamente immediato, non rende però giustizia ad una serie che merita di essere giudica come un prodotto indipendente a prescindere dai nomi coinvolti. Non solo perchè Louie offre un punto di vista maschile sui rapporti di coppia e sulla vita familiare, ma anche perchè lì è il suo lavoro di comico ad essere il focus della dinamica di ogni singola puntata, mettere in Better Things è la vita familiare a prevalere. Ogni giorno Sam deve fare in modo che le tre figlie raggiungano la scuola, che abbiano vestiti puliti, che evitino di ficcarsi in qualche guaio, solo dopo può pensare al lavoro, alla sua vita amorosa, ai suoi rapporti interpersonali.

Max, Frankie e Duke (Mikey Madison, Hannah Alligood e Olivia Edward) sono le tre figlie, tre ragazze con tre età diverse, ciascuna con sogni, aspirazioni e problemi diversi, dalla più grande che è già alle prese con i primi fidanzati, alla più piccola ancora fortemente attaccata alla mamma, mentre quella di mezzo è ancora in cerca della propria identità, incarna lo spirito più libero e artistico della famiglia. Un clan tutto al femminile in cui è molto complicato inserirsi.

Better Things è un ritratto realistico e contemporaneo di una mamma single, che non vuole abdicare al suo ruolo di donna e al suo lavoro in favore del ruolo di mamma. Il tutto con un linguaggio molto diretto, senza freni e senza censure, considerando anche che va in onda su una tv cable come FX. Better Things è una serie fresca e simpatica, in grado di far sorridere senza scadere nel banale ma anche di far riflettere sulla vita, sull’identità, sulla contemporaneità. Proprio per questo è una serie tv da non lasciarsi sfuggire e speriamo che dopo il passaggio alla decima edizione del Roma Fiction Fest possa trovare uno spazio nella programmazione italiana.