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Speciale Tg3 – Referendum, lite tra Fabrizio Rondolino e Maurizio Gasparri (VIDEO)

Gasparri e Rondolino litigano pesantemente. La giornalista Alessandra Carli li riprende con forza e poi lancia il Tg3 Regionale.

pubblicato 6 Dicembre 2016 aggiornato 1 Settembre 2020 16:21

Diomio, diomio, cosa mi sono persa stanotte. Catfight Pace-Cicchitto, scazzone Gasparri-Rondolino, conduttrice sull'orlo di un collasso implacabile e Antonello Caporale imperturbabile come la sfinge di Giza

Pubblicato da Gisella Ruccia su Lunedì 5 dicembre 2016

È stata una nottata movimentata quella dello Speciale Tg3 – Referendum, andato in onda ieri sera dopo la chiusura dei seggi, con l’arrivo dei primi exit poll. Ospiti in studio da Alessandra Carli, tra gli altri e in schieramenti contrapposti, c’erano Maurizio Gasparri e Fabrizio Rondolino, che hanno fin da subito infuocato lo studio con insulti, accuse e urla. Ha iniziato Gasparri, che fin dai primi minuti di trasmissione ha attaccato apertamente non solo la conduttrice, ma tutta la Rai, esordendo con tali affermazioni in riferimento ai mesi di campagna elettorale:

La direzione generale della Rai è stata scandalosa, il direttore generale della Rai è un servo di Renzi e anche incapace, se vuole mi quereli… Parliamo del confezionamento dei Tg della Rai? Io sono un esperto della materia

La Carli, però, non ci sta:

Lei non può fare queste accuse pesanti nei confronti di persone che non sono presenti.

E di fronte ai tentativi continui di Gasparri di interromperla ha continuato alzando la voce:

Mi deve consentire di parlare, senatore. In questo Tg le ragioni del Sì e del No hanno avuto lo stesso spazio. Ma non siamo qui per parlare dei Tg della Rai.

Terminato lo scontro con la giornalista, però, il senatore se la prende con Fabrizio Rondolino, che accusa i sostenitori del No di aver vinto solo perché si sono uniti contro Renzi nonostante le loro chiare divergenze ideologiche. E Gasparri replica con un nuovo duro attacco:

Noi ci siamo ritrovati insieme, anche per ragioni diverse, a difendere un impianto costituzionale. Gli altri sono stati arruolati con forzature e ricatti da parte di Renzi. Meglio un fronte eterogeneo, che questi ricatti.

“Arruolati chi?”, interviene Rondolino. E a questo punto Gasparri parte a ruota libera, mentre la Carli cerca inutilmente di riportare l’ordine:

Le associazioni di categoria, Confindustria, Coldiretti, sono state ricattate, lo sanno tutti. Tu e la tua famiglia avete partecipato alla campagna elettorale, con la bandiera, meglio che mi sto zitto… È una vera associazione mafiosa.

La conduttrice non può però consentire certe affermazioni:

Le ho già detto che non può fare queste accuse, in mancanza della controparte… Senatore, io non le consento di usare questo linguaggio. Non è corretto utilizzare questa terminologia, lei se ne assume la responsabilità.

dice, prima di ridare la linea all’inviata e al prof. Pace, che stava spiegando le ragioni della vittoria del No. Tutto risolto, quindi? No, perché quando viene mandato in onda l’intervento di Brunetta, che esulta per la vittoria del No, Rondolino in studio tira fuori la questione dei tweet della moglie del politico, questione che nelle scorse settimane ha tenuto banco. E qui Gasparri non si tira indietro:

La tua ha fatto la consulente di Renzi per guidare una campagna informativa perdente, visto che parliamo di mogli.

Durissima la replica di Rondolino, che dice la sua su Brunetta, senza freni:

Ma sei un poveraccio, ti dovresti vergognare di uno come Brunetta, lui, il leccapiedi di Berlusconi, un disgraziato con la moglie che fa i tweet. Un personaggio ridicolo, un pezzente della politica. Ti dovresti vergognare di stare in un partito con un deficiente come Brunetta.

Il senatore di Forza Italia non ci sta:

Un pezzente? Ma come ti permetti?

E, rivolto alla Carli:

Faccia il suo mestiere.

La giornalista però non è una che si fa mettere i piedi in testa:

Non si preoccupi del mio mestiere, che so fare benissimo.

La situazione è ingestibile. Si taglia quindi la diretta e si manda l’intervento video di Salvini, ma al ritorno in studio la situazione non si placa:

Gasparri, ho detto a Rondolino che non può usare la parola pezzente, così come lei non può usare la parola mafioso, c’è la registrazione.

Interviene la conduttrice, per cercare di sedare gli animi. Ma Gasparri non ha pace:

Ha offeso le mogli di altri, quindi io tiro in ballo la sua famiglia.

A quel punto la Carli capisce che da questa situazione non se ne esce e dà la linea al Tg 3 regionale, non prima di aver ripreso le redini del programma:

Dobbiamo dare la linea al Regionale. Non vi sentono più, ascoltano soltanto me. Non è consentito questo linguaggio. Vi prego di dare una dimostrazione di civiltà in questo studio. Non è consentito usare una parola come pezzente, non è consentito utilizzare un termine come quello che ha utilizzato lei, Gasparri, e cioè mafioso. Diamo la linea ai Regionali.