Home Il piano di Verdelli soffiato ai 4 venti. Segretezza in Rai, Missione impossibile

Il piano di Verdelli soffiato ai 4 venti. Segretezza in Rai, Missione impossibile

Svelato dalla stampa la prima bozza del piano editoriale per l’informazione Rai

di Hit
pubblicato 28 Novembre 2016 aggiornato 21 Gennaio 2021 18:25

Perchè qualcuno ha dato al giornalista dell’Espresso Riccardo Bocca la prima bozza del piano dell’informazione Rai redatto da Carlo Verdelli affinchè venisse reso noto? Che in Rai Verdelli abbia dovuto affrontare una forte corrente contraria per proseguire il suo cammino in quel torrente tortuoso e difficile che è l’azienda radiotelevisiva pubblica è noto. Tante sono le difficoltà che ha dovuto affrontare in tutti questi mesi l’ex capo di Vanity fair, sia fuori che dentro viale Mazzini, quindi è assolutamente ragionevole che chi ha voluto diffondere questo file riservato volesse in qualche modo mettere in difficoltà il direttore editoriale per l’offerta informativa dell’azienda radiotelevisiva pubblica.

La Rai ha deciso di avviare un’indagine interna per scoprire chi ha passato questo file a Bocca, collaboratore della televisione pubblica del programma di Rai3 Tv Talk e spesso ospite di Unomattina in famiglia nel week end mattutino della prima rete, oltre che giornalista del settimanale diretto da Tommaso Cerno. Cerno per altro ha pure lui frequentato la Rai, essendo stato conduttore del programma di Rai 3 D-Day i giorni decisivi e candidato alla conduzione del Tempo e la storia sempre su Rai3, ruolo questo poi andato a Michela Ponzani.

Il file diffuso da Bocca si tratta di una bozza che ha subìto dei cambiamenti nella stesura definitiva e che probabilmente ne avrà altri dopo che Antonio Campo Dall’Orto lo licenzierà. Stando alla bozza ci sarebbe l’intenzione di spostare il Tg2 a Milano, facendolo tornare un telegiornale sperimentale, innovativo, con un linguaggio più moderno ed attento ai new media ed ai consumi informativi che ne deriverebbero. Un Tg2 che tornerebbe ai suoi canoni iniziali, quelli della riforma del 1976 con la direzione allora di Andrea Barbato, che ne fecero un telegiornale meno paludato e più “discorsivo” rispetto all’istituzionalissimo Tg1 di Emilio Rossi.

L’altra cosa che appare fra le più centrali di questo piano è l’unificazione di Rai News e TgR in un unica entità chiamata News Room Italia. Cose sostanzialmente condivisibili che però devono passare dal “dire al fare”, un passaggio questo quanto mai delicato sopratutto in una azienda come la Rai. Che la questione Rai News stia molto a cuore a Verdelli è cosa nota da molti mesi, ci fu in passato anche un presunto attrito con la Presidente Monica Maggioni proprio sulla struttura diretta fino a poco tempo prima dall’ex conduttrice del Tg1 delle 20, diverbio poi smentito dall’ufficio stampa di viale Mazzini.

Insomma custodire segreti in Rai è cosa difficile, ancora di più se si è avulsi da quel carrozzone. Forse magari in futuro conviene passarsi i file nel medesimo sistema in cui a Missione impossibile, il noto telefilm degli anni sessanta-settanta, si comunicavano alla struttura guidata da Peter Graves le missioni da eseguire. Ogni messaggio si chiudeva rigorosamente con queste parole:

« Come sempre, se tu o qualche altro membro della tua squadra doveste essere catturati o uccisi, l’agenzia negherà di essere al corrente dell’operazione. Questo nastro si autodistruggerà entro cinque secondi. Buona fortuna »
(Fine del messaggio)

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