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Le Interviste di Italian Academy 2 – Giuseppe Curatolo: “Il mio sogno? Lavorare in America in un musical”

Giunto alla vigilia della sua terza puntata, il nuovo talent show proposto da RaiDue ed Endemol Italia ha già cominciato a proporre i suoi protagonisti alla ribalta del piccolo schermo e del web, uno di questi è sicuramente Giuseppe Curatolo 20 anni da Erice (Sicilia) vittima di un infortunio che lo ha costretto a dover

di Hit
pubblicato 6 Maggio 2009 aggiornato 21 Gennaio 2021 15:56



Giunto alla vigilia della sua terza puntata, il nuovo talent show proposto da RaiDue ed Endemol Italia ha già cominciato a proporre i suoi protagonisti alla ribalta del piccolo schermo e del web, uno di questi è sicuramente Giuseppe Curatolo 20 anni da Erice (Sicilia) vittima di un infortunio che lo ha costretto a dover abbandonare anzitempo l’accademia. E forse non solo l’accademia ma, come lui stesso teme, anche il sogno che lo ha portato a Milano negli studi di Via Mecenate. Apriamo dunque con lui la serie di interviste che vogliamo dedicare al nuovo talent show, buona lettura:

Come sei arrivato al provino di Academy?

”Per puro caso. Una amica mi ha avvisato che ci sarebbero stati i provini a Catania. L’ho così solo accompagnata, perché sinceramente non ho mai creduto al mondo dei talent come può essere Amici, secondo me poco serio. Non avevo nessuna intenzione di farlo in modo serio, ma accompagnandola mi hanno convinto a farlo.”

La danza da quando ha iniziato a far parte della tua vita?

“E’ una passione senza un inizio a livello temporale. Credo sia innata. L’ho poi coltivata con la fortuna, andando avanti, incontrando le persone giuste che riuscivano a consigliarmi eventuali scuole e così da cosa nasce cosa e dal mio paesino sono passato prima a studiare a Palermo e poi in altre importanti accademie a Roma, Milano e Firenze. Finchè è arrivato Academy.”

Man mano che l’ingresso nel cast si avvicinava quali erano le tue speranze per questa nuova avventura?

“Non avevo sinceramente nessuna speranza e pretesa. Avevo un obiettivo, l’unico, quello di arricchirmi a livello artistico. Da lì ovviamente non nego che speravo che il talent show potesse offrirmi poi visibilità per nuovi eventuali posti di lavoro. Credo valga per tutti.”

Il programma è stato messo da molti a paragone ovviamente con “Amici”. Cosa hai trovato in comune e cosa credi invece ci sia diverso tra i due talent?

Il programma è stato messo da molti a paragone ovviamente con “Amici”. Cosa hai trovato in comune e cosa credi invece ci sia diverso tra i due talent?

“In tanti su Academy mi dicono: “E’ la copia di Amici!”. E’ invece un talent show che non ha nulla a che vedere con Amici, a partire dalla serietà dei provini. Un anno ho fatto quello ad Amici e mi chiedevano di improvvisare gli esercizi di danza classica. Ho quasi dubitato che di danza classica in realtà poco ne capissero. E’ evidente il business che si aggira intorno a quel programma cosa che invece in Academy non c’è. La serietà, testimoniata dagli insegnanti che ci sono, già dice molto. Il livello è molto più alto e credo si dia molta più importanza all’arte della danza non intesa come show, come spettacolo. Qui forse si cercano di costruire talenti, dandogli una opportunità a livello professionale, a differenza di Amici che per lo più crea personaggi televisivi.”

Academy si avvale come inseganti, di 3 importanti nomi della danza. Com’è stato per te avere lezioni da professionisti come Raffaele Paganini, Little Phill e Luciana Savignano?

“Il mio percorso è stato abbastanza particolare, con me credo sia uscito il vero Paganini e la vera Savignano. All’inizio sinceramente tremavo, ero timido e non nascondo che mi vergognassi anche di farmi vedere da loro. Non reputandomi così bravo, essere giudicato da loro mi metteva tantissima paura. L’approccio è stato quindi abbastanza difficile, con il timore del loro giudizio. Andando poi avanti però ho scoperto delle persone dalle quali potevo imparare molto a livello artistico, ma anche umano. Con Paganini, sono bastati 10 giorni di lavoro sodo per crescere tantissimo. Cosa che con altri insegnanti non succede nemmeno in anni di studio. Poi spesso mi fermavo, lo guardavo come parlava e come si muoveva perché credo lui abbia la danza veramente ovunque. Già camminando si nota il suo portamento e la sua grazia. Ho veramente una stima enorme per lui. “

E vediamo la genesi del sogno di Giuseppe, quando grazie proprio a Raffaele Paganini si sono spalancate di fronte a lui le porte di Academy 2 :

E’ arrivato presto pero’ anche il momento dell’abbandono forzato dal programma. Ti hanno così svegliato da un sogno quasi appena cominciato. Hai trovato subito ed in cosa la forza per reagire?

“Con la fine della mia partecipazione al programma ho trovato la forza nella speranza, con la paura che questa speranza si potesse spegnere. Ed è quello che sta succedendo. Ora sono tornato in Sicilia, sono uscito con tante promesse.. “stai tranquillo”, “avrà tanto da fare..”..ecc..ecc.. Io ora sono qui che aspetto, ma questa speranza ovviamente ha un limite. Mi sto affidando pienamente al team del programma per andare avanti, sperando appunto siano loro a contattarmi e potermi dare delle possibilità. Nel momento in cui capiro’ che questo non potrà succedere, per me sarà una sconfitta e conoscendomi caratterialmente ho paura di subire la sindrome dell’abbandono, che già ora inizio a percepire. Ho ovviamente la tristezza di non esser andato avanti, ma chi mi doveva vedere forse mi ha visto. Mi auguro fermamente che sappiano come aiutarmi e che mi aiutino. Non nascondo che ora il mio umore, sia abbastanza in discesa.”

Come ad ogni uscita da reality o talent anche con te tutti i tuoi compagni di avventura si sono dimostrati dispiaciuti. Quanta ipocrisia hai trovato in questo momento e durante tutta l’avventura?

“A dir la verità ho trovato più sincerità di quanto io pensassi. A partire dai coreografi, a livello umano ho percepito il grande dispiacere nel dovermi salutare. L’ho notato con lo spegnimento delle telecamere, vedendo che loro continuavano ad avere interesse per me. Paganini in primis. Ipocrisia ancora poca, ma perché le tensioni forse non erano ancora alte quanto iniziano ad esserlo ora all’interno di Academy.”

Hai dichiarato che per la danza hai dovuto rinunciare a te stesso e non sempre hai avuto l’appoggio dei tuoi genitori. Quanto è dura per un ragazzo portare avanti questa passione?

“Assolutamente per niente dura. Se una cosa la si fa con piacere, riesci a rinunciare a tutto il resto. Spesso non te ne accorgi nemmeno a quanto stai rinunciando oppure sapendo cosa perdi sei ancora più stimolato. Se tutto fosse andato liscio nella mia vita, certe porte non si sarebbero aperte. Mettendomi alla prova nelle situazioni difficili spesso mi tornava alla mente quanto la danza per me in realtà fosse tutto.”

Cosa credi possa portarti nel tuo futuro questa breve parentesi televisiva ad Academy?

“Cosa può portarmi davvero non lo so! Ho vinto una borsa di studio di tre anni e sono veramente contento. Rivedendomi in televisione, noto che quello è il mio posto, mi ci sono trovato bene e spero di rimanerci. Potrei sfruttare altre qualità, proponendomi in altre versioni. Sogno di lavorare in America o in un musical ma sono anche cosciente che in Italia avere un posto di lavoro nei grandi teatri non è facile. “