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Black Mirror, il regista di San Junipero parla dell’episodio, del finale e di un eventuale seguito

Il quarto episodio di Black Mirror, San Junipero, disponibile su Netflix, analizzato attraverso le parole del regista Owen Harris

pubblicato 27 Novembre 2016 aggiornato 1 Settembre 2020 16:45

-Attenzione Spoiler –

Nel mondo distopico creato da Black Mirror, all’improvviso nel mezzo della terza stagione, ci si ritrova nel passato, negli anni ’80 e precisamente nel 1987. Siamo a San Junipero l’episodio più particolare, più diverso rispetto al solito di questa terza stagione di Black Mirror disponibile su Netflix. Nata dalla mente di Charlie Brooker, sceneggiatore e creatore anche di questi nuovi sei episodi (cui seguiranno altri sei il prossimo anno) Black Mirror è un’antologia sul futuro possibile dell’umanità, attraverso i difetti del presente.

San Junipero è una sorta di “paradiso della mente”, un luogo creato artificialmente in cui le persone possono decidere di andare dopo la morte per trascorrere l’eternità. Prima di morire, viene data la possibilità alle persone di provare il periodo storico, il luogo in cui preferirebbero ritrovarsi, ma al tempo stesso possono anche decidere, una volta provato, se abbracciare questa artificiosa vita dopo la morte o scegliere l’oblio, l’imponderabile, il nulla. Nel finto 1987 di San Junipero, incontriamo Yorkie (Mackenzie Davis) e Kelly (Gugu Mbatha-Raw) e rispetto agli altri episodi della serie, ci ritroviamo a scoprire la nascita della storia d’amore tra le due donne che alla fine decideranno di trascorrere insieme l’eternità tra le vie di San Junipero.

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Intervistato da the Hollywood Reporter, il regista Owen Harris ha raccontato la sua idea di Black Mirror e in particolare di San Junipero confermando, tra le altre cose, che Kelly e Yorkie trascorreranno effettivamente l’eternità insieme, ma puntando l’attenzione su tutto quello che si nasconde dietro questo “happy ending“. Black Mirror ha sempre la capacità di spiazzare lo spettatore e anche quando ti lascia con questa immagine ottimista “sotto la superficie si nasconde qualcosa di più complesso, soprattutto in relazione alla decisione che le persone devono prendere. Potandoti a chiedere a te stesso: ‘Cosa avrei fatto? Avrei scelto San Junipero?’ E’ un finale agrodolce, anche se più dolce che amaro.”

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Secondo Harris, il ritorno agli anni ’80 che sta contagiando tv e spettatori come mostrato da Stranger Things e dallo stesso San Junipero è dovuto a un senso di ottimismo, anche nelle situazioni più oscure, che pervadeva i film di quel periodo:

Non so se aveva a che fare con il tono o lo stile del periodo o del cinema. O era semplicemente il modo con cui le persone si approcciavano alla vita. Ma c’era un forte senso di ottimismo.

Dopo Charlie Brooker anche Owen Harris ha smentito la teoria elaborata da alcuni fan, che Kelly non è altro che una simulazione della mente di Yorkie. Harris ha però apprezzato il tentativo del pubblico che con Black Mirror “è costantemente in attesa del colpo di scena e quindi l’aspettativa è: quando ci sarà?” Per questo per lui non è un problema se il pubblico possa aver pensato ad un finale diverso, anzi vuol dire che sono entrati nello spirito e nel mondo di Black Mirror. Per loro però il finale è sempre stato quello che abbiamo visto perchè usare gli anni ’80 come ambientazione è una premessa per portare il pubblico in un mondo più ottimista. Quindi nonostante le difficoltà il finale è positivo.

Nonostante qualche avvenimento che lo rende più contemporaneo, alla fine si conclude con questo senso di nostalgia, di ottimismo.

Inizialmente Brooker aveva sviluppato la storia tra un uomo e una donna, ma poi ha deciso di cambiare per dare maggior impatto alle vicende. Secondo Harris, al di là del sesso dei personaggi, la forza di San Junipero risiede nelle ragioni che spingono Kelly a sceglierlo perchè è il desiderio di esplorare una parte di te che non hai mai portato alla luce. E questo non dipende, secondo Harris, dal fatto che tu sia gay o eterosessuale, perchè tutti hanno rimpianti e desideri. Quella tra Kelly e Yorkie non è altro che la storia tra due persone innamorate.

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Harris ha poi rivelato che lui sceglierebbe San Junipero:

Non so se vorrei starci per sempre. E’ bella l’idea di tornare ai tuoi vent’anni, uscire e divertirsi, io penso che però alla fine c’è una domanda importante: vorresti farlo per sempre? Se potessi portare qualcuno che amo con me, stare lì e divertirmi sarebbe meraviglioso, che poi questa è a domanda che si è fatta Kelly.

San Junipero è probabilmente un mondo ricco di infinite possibilità da esplorare e per questo, a differenza magari di altri episodi, è quello che potrebbe avere molte altre declinazioni. Anche Harris ammette che sarebbe bello farne un sequel ma poi ha aggiunto:

Dovete ricordarvi che se ci fosse un sequel a scriverlo sarebbe sempre Charlie Brooker. […] e non è detto che abbia voglia di scrivere un secondo happy ending!

Secondo Harris nei prossimi anni ci saranno diverse versioni di San Junipero, perchè chiunque sul suo YouTube, con la sua telecamera, potrebbe realizzarne uno. Non sa dire però se loro, se lui e Charlie Brooker potrebbero farne un altro, anche se a Harris non dispiacerebbe tornare a San Junipero “è un mondo grande e noi ne abbiamo avuto solo un assaggio“.

Harris ha poi concluso l’articolo confermando che non sarà il regista di un episodio del prossimo ciclo di sei episodi “me lo hanno gentilmente chiesto ma sto già lavorando ad altro” e quindi per il momento non tornerà come regista di Black Mirror le cui stagioni sono disponibili attualmente su Netflix.

 

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