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Domenica In, Ornella Vanoni e la nudità della tv

Ospite di Pippo Baudo, la Vanoni non ha mancato di smontare il meccanismo della tv, come suo solito.

pubblicato 20 Novembre 2016 aggiornato 1 Settembre 2020 17:03

Avere Ornella Vanoni ospite è sapere di trovarsi una mina vagante in studio che non si preoccupa di far vedere al pubblico che il re è nudo, è accettare di rompere la ‘quarta parete’, è testare con una cartina al tornasole la tenuta dello studio, degli autori, della regia. Forte di un’amicizia iniziata nel ’62 con tanta soggezione da ambo le parti, Pippo Baudo non teme di accogliere a Domenica In l’amica Ornella, in pieno tour promozionale dei suoi spettacoli jazz con Paolo Fresu. Già ospite di Che Fuori Tempo Che Fa lo scorso 30 ottobre, quindi da Stefano Bollani in L’Importante è avere un piano del 17 novembre, la Vanoni ha però potuto esprimersi al meglio nel ‘salotto di casa Baudo’, senza remore, senza filtri, senza neanche più un briciolo di quella rigidità, di quella timidezza, di quella insicurezza che indica come suoi difetti giovanili e vera causa di quell’aggressività e di quella albagia che l’ha sempre portata a essere considerata una irraggiungibile.

 

163 anni in due, dice Baudo accanto alla Vanoni, che racconta i suoi 80 anni:

“E’ un momento di passaggio molto importante: dagli 80 cambia qualcosa. Non mi aspettavo neanche di arrivarci. Ma a quest’età sono uscita dal Pop e sono entrata nel jazz. Io snob da giovane? Non ero snob io, erano gli altri che erano Burini. Scherzo: venivo dal Piccolo, ero più rigida ed ero timida. Facevo fatica a tirar fuori la voce, perché viene dall’anima. Come mi sento ora? Sono libera come l’aria”

dice la cantante. E si vede.

Arriva in studio con la sua barboncina Why, ormai immancabile appendice delle sue ospitate tv – già vista da Bollani e ‘sentita’ dalle quinte di Fazio, stringe mani (“Vengo a fare il presidente della Repubblica” scherza avvicinandosi alla platea), svela al pubblico di non poter cantare Caruso di Dalla perché l’ha già fatta la Mannoia alla prima puntata, si presenta in studio per conoscere PIF e confessargli di aver amato il suo secondo film (“Come cazzo si intitolava?“), si domanda ancora perché ci sia un microfono per cantare e uno per parlare, sbotta in diretta perché le impallano il gobbo col testo da cantare, ricomincia (dopo le scuse di Baudo che si assume le responsabilità e che conferma così di essere uno dei pochi a conoscere davvero la tv), si commuove ricordando Lucio Dalla (“Sei andato via troppo presto, imbecille!“), ottiene un appuntamento da Pippo, che non le ha mai fatto la corte.

Una mina vagante, dicevamo, che trasforma definitivamente il salotto tv di Baudo in quello casalingo di zia Ornella, la parente eccentrica alla quale si perdona quasi tutto. Ma in fondo l’unica che riesce a contestualizzarla, mitigando l’effetto ‘sbronza’, è proprio Pippo, che adotta la modalità ‘diva capricciosa’ e non ‘anziana eccentrica’ vista altrove. Ma questo è un altro discorso: intanto Ornella ci ricorda, più o meno consapevolmente ma di certo violandone le regole, come è fatta la tv.

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