Home Tv Talk Giovanni Floris a Tv Talk risponde a Blogo: “Leone mi rimpiange? A La 7 sto bene, bisogna affrontare i cambiamenti”

Giovanni Floris a Tv Talk risponde a Blogo: “Leone mi rimpiange? A La 7 sto bene, bisogna affrontare i cambiamenti”

Tv Talk, Giovanni Floris risponde alla domanda dei lettori di Blogo.

pubblicato 5 Novembre 2016 aggiornato 1 Settembre 2020 17:47

Spetta a Giovanni Floris la risposta alla domanda di questa settimana proposta dalla community di Blogo e scelta dalla redazione del programma nella puntata di Tv Talk di oggi, sabato 6 novembre 2016. Come sempre tanti i quesiti formulati dai nostri lettori e raccolti nel post che lanciamo ogni giovedì: si spazia dai talk show politici agli argomenti scelti, dal suo DiMartedì su La7 al diretto competitor di Rai3 Politics che fatica negli ascolti.

La scelta è ricaduta sulla domanda di zanicchino che chiede:

“Ho letto su panorama che Giancarlo Leone (direttore del coordinamento dei palinsesti) la rimpiange. E lei?”

Questa la sintetica risposta del giornalista e conduttore:

E io rimpiango Leone (dice scherzando ndb). Le professioni durano tanto, adesso sono a La7 e sto bene. Quando ci sono dei cambiamenti l’importante è affrontarli, evolversi e migliorarsi.

Si fa sempre un gran parlare di “crisi dei talk“, ma Floris non la pensa così:

Non sono d’accordo sul concetto di “salvare i talk”. Oggi ce ne sono tanti e si fanno meno ascolti, prima c’era solo Ballarò. Ci sono stati picchi d’interesse sulle vicende di Berlusconi, Marrazzo e oggi la politica interessa il 10% degli italiani. E’ un periodo di normalità, non di crisi dei talk show. Oggi non è difficile avere il politico come ospite, semplicemente non è conveniente. Facce nuove? Ne lanciamo tante, poi vengono presi anche da altri programmi. Ma fanno una cosa diversa dagli editorialisti.

Floris spera di non perdere Maurizio Crozza visto l’imminente sbarco su Nove: “Crozza? Spero di non perderlo. Non si commenta, si prende per quello che è, un acuto osservatore“. Sull’innesto di argomenti pop nel suo (come negli altri) talk show:

C’è un po’ un vezzo dei commentatori di ritenere nulla di adeguato al mestiere del giornalista. Da sempre i giornali trattato argomenti diversi. Così facciamo a DiMartedì: apriamo con la politica, passiamo all’economia e alla cronaca, poi l’alimentazione e infine la scienza e la cultura. Più i talk aumentano più si differenziano. Noi abbiamo media di 30 servizi a puntata. Formigli fa servizi molto lunghi.

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