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ODIO LA CENSURA, MA CHIUDIAMO GLI STADI ALLE TV…

Odio la censura. La odio per due motivi. In sè, perchè impedisce le libertà non solo del pensiero; e per gli effetti che ha sulla società a lungo, diventando storia e distorcendo il confronto autentico delle idee dei valori da tutelare e tramandare. Infine, la odio perchè odio la fortuna dei censurati che cercano la

20 Aprile 2009 12:49

Odio la censura. La odio per due motivi. In sè, perchè impedisce le libertà non solo del pensiero; e per gli effetti che ha sulla società a lungo, diventando storia e distorcendo il confronto autentico delle idee dei valori da tutelare e tramandare. Infine, la odio perchè odio la fortuna dei censurati che cercano la censura per farsene una bandiera. Per anni, c’erano produttori che inserivano nei film scene più o meno boccaccesche ,e magari scene di taglio politico-ideologico estremista, per farsi censurare e chiedere alla stampa, pronto all’uso, di scandalizzarsi e servire così da grancassa.

Non odio l’Inter. Anzi. Sono milanista moderato, a cui piace il calcio spettacolo. Ma quel che sta accadendo contro il suo bravo attaccante dalla pelle nera, Mario Balotelli- cori razzisti, insulti, striscioni e altro insulti- mi lascia sgomento. Moratti, reagendo ai fatti di Torino (nel corso della gara pareggiata con la Juve) ha detto che avrebbe ritirato l’Inter dal campo. Non basta.

Che c’entra la censura con Balotelli e i fatti di Torino? Lo spiego subito. Il calcio oggi non deve la sua fortuna solo agli stadi, ai giornali, e quindi ai tifosi che vanno nelle curve a fare cagnara e si abbeverano alle polemiche enfatizzate dalla stampa. Il calcio deve molto, moltissimo, se non tutto, alla tv e alla tante trasmissioni ad esso dedicate, con un corredo di talk-show, servizi, dirette o indirette in cui il tifo scorre come un tetano.

Forse quando imperava Aldo Biscardi si era toccato il fondo. Ma, anche adesso che il Pel di Carota senza età va in onda altrove rispetto alle grandi reti generaliste, non è che i toni si siano abbassati. E’ sufficiente tendere l’orecchio e cogliere il gusto della rissa e la voglia di scatenarla, anzi di farla diventare una specie di musica costante delle cronache, delle interviste, dei luoghi adibiti agli opinionisti.
Non sono un fedele spettatori di tutti i programmi sul calcio. Ma il tetano, il veleno, lo sento, anzi lo vedo scorrere nelle sfottiture, nelle provocazioni di alcuni giornalisti verso allenatori o giocatori, nelle devastante chiacchiera che si condisce di finta tecnica ma gioca tra il gossip, lo scandalo, la rivelazione.
Ed ecco la mia proposta: chiedere alle tv di “censurare” gli stadi abitualmente adibiti, anzi occupati, dai facinorosi, dai razzisti, dai portatori e lanciatori di insulti e oggetti.
Senza le tv (generaliste o satellitari) il calcio diventa nulla oggi come oggi. Il gran caffè della violenza verbale e non solo sarebbe costretto a chiudere: prima in tv e poi negli stadi privi tv (con le società prive di incassi ricavati dalla vendita dei diritti delle partite).
Avrei qualcosa da aggiungere- di riflessioni ,su questa proposta che vi allungo sulla base di una indignazione a pronta cassa – ma mi fermo per il momento qui. Balotelli sarà pure un giovane discusso e discutibile, come raccontano gli articoli, ma colpirlo così no. E poi si dice che gli italiani non sono razzisti. Lo sono invece.
Italo Moscati