Home Un posto al sole UPAS 20 anni, Riccardo Polizzy Carbonelli a Blogo: “Ferri esalta la parte buona della società”

UPAS 20 anni, Riccardo Polizzy Carbonelli a Blogo: “Ferri esalta la parte buona della società”

Un Posto al Sole compie 20 anni e Riccardo Polizzy Carbonelli ci racconta i suoi 15 nell’attico di Palazzo Palladini.

pubblicato 21 Ottobre 2016 aggiornato 1 Settembre 2020 18:33

Definire Roberto Ferri un ‘villain’ da soap opera vuol dire non aver mai visto Un Posto al Sole: il ‘signore’ di Palazzo Palladini è indubbiamente una figura a tutto tondo che ha animato gli ultimi 15 anni di UPAS con i suoi ‘intrighi’ commerciali, i suoi difficili rapporti familiari, il suo tira e molla con Marina (Nina Soldano), ma anche con le sue continue trasformazioni. Di certo è uno dei personaggi dall’arco narrativo più eccentrico che soap italiana ricordi: un ‘lusso’ possibile grazie allo spessore interpretativo di Riccardo Polizzy Carbonelli, che abbiamo avuto il piacere di incontrare in occasione della visita sul set organizzata per il ventesimo compleanno della soap.

Sorridente, entusiasta, coinvolgente, disponibile e sempre pronto alla battuta con l’infinita orda di famelici giornalisti giunti a turbare la quiete del set: l’algido Roberto Ferri imprigiona in una corazza di impenetrabilità l’energia vulcanica che sprizza Polizzy Carbonelli nel backstage. Ulteriore prova della sua abilità nello sfumare tutta la tavolozza dei suoi colori un un personaggio che offre ‘poco’ alla fisicità, ma lavora sull’espressione e la tecnica. La stessa che porta in palcoscenico con le pièces teatrali di cui è stato, ed è protagonista.

Inevitabile, dunque, parlare, se pur tangenzialmente, di teatro – che lo ha visto di recente in Nanà, con Pino Strabioli – ma la festa era tutta per Un Posto al Sole, dove è approdato per non far ‘sentire la mancanza’ della famiglia Palladini, all’epoca ormai decimata. Eppure è proprio Riccardo/Roberto a confermare il ritorno di Alberto Palladini (Maurizio Aiello) a UPAS: il pubblico tv lo ritroverà a breve nelle stanze di quel che fu il suo Palazzo. Intanto Roberto continuerà ad attraversare le burrasche che lo accompagnano da sempre:

“Il mio personaggio ha vissuto tutta una serie di circostanze che solitamente capitano in almeno tre o quattro vite! – scherza Polizzy Carbonelli – Ma sono tutti quegli ingredienti necessari a una lunga serialità per continuare. All’inizio il mio personaggio era tagliato con l’accetta, per permettere di essere subito riconoscibile dal pubblico. Col tempo cambia e questo permette, come attore, di esplorare altre zone sentimentali ed emotive”

ha poi aggiunto l’attore, che racconta anche il tipo di collaborazione con il reparto scrittura nell’evoluzione del personaggio. Un ruolo necessario anche per esaltare – e far risaltare – la parte sana di Un Posto al Sole, “che è poi la parte sana della società“, come precisa Polizzy Carbonelli, sottolineando così anche la stretta correlazione tra la scrittura della soap e la realtà (o le realtà) cui di fatto si ispira.

Proprio per questo solido ancoraggio alla realtà, che rappresenta uno dei ‘segreti del successo’ di UPAS, penso sarebbe decisamente complicato far apparire, un giorno, un gemello ‘combinaguai’ di Ferri per mostrare al pubblico a casa la ‘vera’ natura del compassato ‘Ferri’: devo dire che mi piacerebbe, ma vorrebbe una notevole dose di sospensione dell’incredulità per accettare la new entry. Nel frattempo a dare un po’ di calore al personaggio ci aveva provato Pipita, il cane, ma è durato poco.

Ma riuscirà mai Roberto Ferri a liberarsi di Marina?

“E Marina riuscirà mai a liberarsi di Roberto?”

risponde immediatamente Polizzy Carbonelli, che intanto si fa latore dei saluti del suo ‘alter ego’, Nina Soldano. Al momento, intanto, Marina si sta facendo ‘distrarre’ dal misterioso salvatore che ha le fattezze di Luca Ward. Sul set però si stanno girando le puntate natalizie, mentre la scrittura è avanti di quattro mesi sulla messa in onda: non ci resta che seguire UPAS anche questa sera, nel giorno del suo 20esimo compleanno.

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