Home La Sposa più Bella, Giorgia Fantin Borghi a Blogo: “Un racconto di donne tra donne, uno spaccato intimo dell’Italia dei matrimoni”

La Sposa più Bella, Giorgia Fantin Borghi a Blogo: “Un racconto di donne tra donne, uno spaccato intimo dell’Italia dei matrimoni”

La sposa più bella, su La5 le nozze diventano occasione per raccontare storie di donne.

pubblicato 10 Ottobre 2016 aggiornato 1 Settembre 2020 19:01

Venti puntate, sessanta spose, una gara che diventa l’occasione di raccontare le mille sfaccettature delle donne: questo il succo de La Sposa Più Bella, format originale di Tiziana Martinengo in onda dal lunedì al venerdì alle 17.50 su La5 (DTT, 30) al via oggi, 1o ottobre.

Ad accompagnare le protagoniste in un viaggio a ritroso nelle loro nozze, l’esperta di bon ton e galateo del matrimonio Giorgia Fantin Borghi, elegante wedding planner di fama internazionale, conquistata con il suo stile impeccabile e i suoi raffinati eventi.

In ogni puntata tre giovani spose,  una del Nord, una del Centro e una del Sud Italia, si ‘sfidano’ per conquistare il ‘titolo’ di sposa più bella: le loro nozze si sono già celebrate, quindi il racconto procede sulle corde del ricordo. Le tre spose ricostruiscono il giorno del loro matrimonio, ma anche le scelte fatte per rendere quel giorno speciale, dall’abito all’acconciatura, dalle scarpe al trucco, arrivando al bouquet, protagonista anche di uno dei momenti più simbolici del programma.

Dopo il racconto in camera delle proprie nozze e dei preparativi, le tre protagoniste di puntata si ritrovano in uno dei saloni della Villa Reale di Monza, suggestiva location che fa da cornice al programma. Qui incontrano Giorgia Fantin Borghi che esplora con loro gli aspetti più canonici dei tre matrimoni. Una sorta di full immersion analitica alla ricerca del matrimonio perfetto – utile tutorial per suggerire soluzioni alle promesse spose in ascolto – che precede il momento clou del format: le spose indossano nuovamente l’abito bianco e sfilano nella Villa, come principesse in un Castello.

La vittoria finale (di cosa è ancora un mistero) diventa quindi solo una ‘scusa’ per rivivere quel giorno: a fine sfilata, Giorgia Fantin Borghi decreta la sposa più bella della puntata, con un giudizio basato su cinque elementi, ovvero abito, beauty, bouquet, wedding cake, coerenza e stile. La consegna del bouquet, simbolo del programma, sancisce la vincitrice della puntata.

La formula di questo wedding show, però, si distacca un po’ dai tradizionali programmi del genere: abbiamo visto spose alle prese con i preparativi (Abito da sposa cercasi e variazioni), Wedding Planners che organizzano eventi e scrivono diari, spose che organizzano che si affidano ai fidanzati per l’organizzazione delle nozze (Non Ditelo alla Sposa), spose che si sfidano direttamente nel giorno più bello (Quattro matrimoni). In questo caso, invece, le nozze si sono già celebrate, ‘il danno’ è già fatto e il premio è consegnato ‘postumo’. Una chiave narrativa diversa, un programma che – come anticipato – fa del wedding tutorial uno spunto per raccontare le donne. Ne abbiamo parlato con Giorgia Fanti Borghi, che ha proprio il compito di raccogliere le emozioni delle protagoniste e ‘leggere’ attraverso le loro scelte le loro stesse vite.

Partiamo proprio dalla ‘storia’ di Giorgia: come è andato questo debutto in tv?

E’ stata un’esperienza straordinaria, impegnativa per me e per la produzione e penso che piacerà perché è un prodotto di qualità. Avevo voglia di fare tv, ma non tanto per farla. La mia filosofia, anche nel lavoro, è quella di dare qualcosa in più e volevo farlo anche in televisione. Per cui quando mi hanno proposto questo show sono stata molto contenta.

Tra tanti programmi wedding, qual è la particolarità de La Sposa Più Bella?

E’ un racconto di donne tra donne: le 60 spose ci raccontano i momenti salienti del loro matrimonio, la loro storia d’amore, ma soprattutto le sensazioni vissute quel giorno, che in genere non trovano spazio in questo tipo di programmi.

Dal racconto singolare, poi, si passa a una sorta di racconto ‘collettivo’ attraverso il recupero delle tante tradizioni locali sulle nozze che emergono nella seconda parte della puntata, quella dedicata all’analisi in cui vedremo anche molte scene dei loro matrimoni: qui vien fuori sì il mio lato più professionale, ma anche quello più curioso.

Il momento clou, però, è la sfilata in abito da sposa: lì succede di tutto. C’è chi ha pianto, chi si è davvero goduto il momento, chi ha sfoderato il sorriso più luminoso della sua vita. Per me è stato un grandissimo privilegio poter vivere quel momento con loro.

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In genere nei wedding show si procede per macrocategorie: anche qui la ‘vincitrice’ viene proclamata sulla base dei voti raccolti per 5 aspetti…

… sì, ma in questo caso osserveremo soprattutto i dettagli, che sono una mia fissazione (e scatta una risatina cristallina e rassicurante, non da signorina Rottenmeier per intenderci) e che normalmente sfuggono a un occhio poco allenato. Una delle chiavi, infatti, è la coerenza delle scelte: chiederò alle spose, ad esempio, il perché di un certo gioiello o di un determinato make-up, dal libretto della messa alla passatoia di un certo colore… perché tutto è determinante nella ‘costruzione’ di un matrimonio.

Per usare una terminologia semiotica, si potrebbe dire che le nozze sono un testo sincretico e complesso, insomma….

… e nel quale tutto si tiene. Pensa che ho chiesto anche che fine avesse fatto il bouquet durante la cerimonia. Cose di cui loro, quel giorno, non si sono neanche rese conto, ma che io osservo riguardando i filmati delle loro nozze. La vera chiave, però, secondo me è il Galateo del Matrimonio, che a mio avviso si è un po’ perso, ma che dovrebbe tornare in auge, visto quel che si vede certe volte in giro (sorride). Il punto di vista però, anche nel racconto, è molto femminile, incentrato non tanto sull’organizzazione dell’evento quanto sulle sensazioni delle spose.

C’è stata qualche protagonista tra le 60 spose che ti ha colpito di più?

Devo dire che sono tutte davvero molto belle e con storie che offrono uno spaccato d’Italia molto interessante, molto positivo, non gridato. C’è l’insegnante di ballo di Roma che ha voluto stupire tutti con un abito super colorato, la farmacista di Ragusa volata a New York per comprare l’abito e salutare i nonni che vivono là, il medico di Cesenatico che ha voluto utilizzare per l’acconciatura la stessa coroncina di fiori usata dalla mamma. In fondo il programma fa emergere tutta la bellezza del matrimonio.

Ma il matrimonio è davvero andato fuori moda?

Guarda, tutti lo dicono, ma non è vero. Le coppie continuano a sposarsi e ora finalmente possono farlo anche i gay. E tutte le spose vogliono essere le più belle.

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(foto dalla pagina FB ufficiale)

Su che base hai scelto le vincitrici?

Guarda, scegliere la vincitrice ogni volta non è stato difficile, è stato difficilissimo (ride, di gusto). La sposa più bella per me non è la più avvenente, ma quella che, indossato il suo abito, riesce a far sognare in un mix di stile, armonia e incanto, che ti scuote, che ha qualcosa in più. Ho sempre detto a loro che è come guardare un cielo pieno di stelle: son tutte bellissime, ma ce n’è qualcuna che attrae la tua attenzione perché brilla diversamente. Quel mix particolare, quindi, ti ruba il cuore e vince.

Certo che indossare di nuovo il proprio abito da sposa e sfilare in una Villa Reale è  già un premio, un regalo, al netto di tutto. Ma c’è anche una gara da vincere e le spose, si sa, son competitive e pronte a tutto. Che clima si respirava dietro le quinte?

Guarda, c’è sempre stata un’atmosfera bellissima. Con alcune si ride da matte, con altre è scappata la lacrima: alcune spose hanno delle storie alle spalle anche inquietanti, intense. 60 spose da vivere non sono state uno scherzo. C’è l’insegnante di ballo di Roma che ha voluto stupire tutti con un abito super colorato, la farmacista di Ragusa volata a New York per comprare l’abito e salutare i nonni che vivono là, il medico di Cesenatico che ha voluto utilizzare per l’acconciatura la stessa coroncina di fiori usata dalla mamma. E ci sono 60 sposi annessi…

Hai parlato di un programma “non gridato”, che guarda ai dettagli e cerca di recuperare il Galateo perduto del matrimonio: una risposta alla tendenza Gypsy nei wedding show, praticamente.

In realtà noi raccontiamo le donne. Quello che vien fuori il modo in cui le donne vivono certi momenti della propria vita. Ogni donna è diversa, in sé molto particolare, ma un po’ tutte si stupiscono di se stesse nel giorno delle proprie nozze. Puoi fare tutte le prove che vuoi, puoi aver pianificato tutto, puoi essere tu stessa una wedding planner, ma di fronte a qualcosa che ti sfugge o ti sorprende hai delle reazioni che mostrano quel che sei, il carattere che hai. Secondo me è un programma molto femminile, in cui le donne – sposate o che si devono sposare – si possono tranquillamente identificare.

Meno matrimonio, più sposa, insomma…

Esatto. Meno matrimonio e direi più donna, nelle sue varie sfaccettature.

 

Le nozze, quindi, diventano una cartina al tornasole per conoscersi e una chiave per raccontare una generazione di donne e di stile. Una prospettiva diversa e curiosa che seguiremo a partire da oggi, dal lunedì al venerdì alle 17.50 su La5. Torneremo di certo a parlarne. Per ora godiamoci la prima delle 20 puntate de La Sposa più Bella. E diteci cosa ne pensate.

 

 

 

 

 

 

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