I consigli di TvBlog
Home Melaverde tra Po e Aspromonte racconta l’eccellenza di un’Italia sempre più unita, ma con conduttori sempre più divisi

Melaverde tra Po e Aspromonte racconta l’eccellenza di un’Italia sempre più unita, ma con conduttori sempre più divisi

Melaverde, la 19esima edizione al via su Canale 5: la prima puntata live su Blogo.

pubblicato 18 Settembre 2016 aggiornato 9 Novembre 2020 16:05

Melaverde è tornato ed è sempre piacevole. Un compendio di eccellenze italiane, raccontate con equilibrio, senza esaltazioni promozionali, ma con ‘l’esigenza’ quasi di portare alla ribalza l’universo misconosciuto della ruralità di punta italiana, fatta di tradizioni locali e di innovazione produttiva, di recupero delle tipicità zoo-agricole e di rivalsa su decenni di ‘oscurantismo’ pregiudizievole. Un’Italia che funziona, che si rimbocca le maniche, che fa squadra, che trova nelle proprie radici – spesso attentate dall’uniformazione di colture e allevamenti – la forza per continuare a vivere (e non solo sopravvivere) in un mercato che subisce gli attacchi della globalizzazione.

La diversificazione, la tipicità – perseguite e valorizzate con orgoglio come raccontano le storie scelte – diventano, quindi, i grimaldelli per un’affermazione sul mercato: storie esemplari chiamate a ispirare, là dove possibile, altri allevatori, contadini, coltivatori, pescatori.

Anche questa edizione, almeno in questa prima puntata, sembra voler lasciare gli ambienti della produzione industriale per andare sempre più sul territorio. Ed è una bella ‘sorpresa’ – anche se non è un’eccezione – che la 19esima stagione si apra con un ‘ping pong’ tra il delta del Po e l’Aspromonte. Inutile negare che per diversi anni è stato difficile trovare storie che scendessero al di sotto del Rubicone. Aprire con una staffetta tra Nord e Sud Italia mi sembra un ‘indice’ interessante per il prosieguo della stagione.

A fronte di un’Italia sempre più ‘unita’, mi sembra di percepire una coppia di conduttori sempre più distante: per loro tempi identidci, ma spazi distinti, con rimandi tra loro praticamente assenti, un doppio sommario e doppi saluti, senza praticamente collegamenti tra le due ‘linee’ narrative del programma. Programma, dal canto suo, che procede spedito e piacevole: ogni spunto territoriale viene realmente approfondito – anche se con pochi tratti – nei suoi vari aspetti (storico, geografico, produttivo, tipico, alimentare, culinario e, dulcis in fundo, turistico a sottolineare l’aspetto sinergico del settore nel tessuto economico nazionale), ma senza ansia, riuscendo ad essere informativo e anche ‘incuriosente’. Ottimo il lavoro di ricerca e costruzione degli autori, che riescono a sviscerare i diversi argomenti.

Rischia di essere, invece, stucchevole il ping pong ‘intra blocco’ a tema, con tot minuti dedicati a Raspelli, altrettanti alla Hidding. Si finisce per perdere un po’ il gusto dell’esplorazione. Un consiglio? Visto che avete tanti ospiti, un sottopancia per presentarli non sarebbe poi così male.

Per il resto Melaverde è decisamente migliorato negli anni. La brevità, in certi contesti, è un valore. Avanti così.

Melaverde | 18 settembre 2016 | Diretta prima puntata

  • 11.35

    Le Storie di Melaverde ci portano nel mondo di Raspelli e Hidding. Pronti per la nuova edizione.

  • 11.54

    Un countdown ci dice quanto manca a Melaverde.

  • 11.55

    Spazio all’anteprima: Ellen Hidding fa il suo ordine del giorno dal Delta del Po.

  • 11.56

    Raspelli è sull’Aspromonte per conoscere Francesco, che alleva suini neri, Mirko, che alleva capre, e si va alla scoperta dei salumi. La prima puntata di MelaVerde quindi esce dal tradizionale Nord, almeno nella sua prima parte.

  • 11.58

    Si presenta il territorio prima di andare da Francesco Saccà per conoscere il suo allevamento di suini neri appulo-calabresi.

  • 11.59

    E si racconta la storia di questa azienda agricola inaugurata dal nonno che puntava su olivi e bachi da seta, oltre alla pastorizia, che continua a praticare. Ha introdotto il maiale nero per distinguersi e distinguere il prodotto locale, con la collaborazione anche di chi ha fatto ricerca sulle razze locali. Cresce più lentamente: prima di essere trasformato devono passare almeno due anni, il doppio degli altri.

  • 12.01

    Recupero ambientale, tradizionale, culturale: il ritorno del suino nero è un valore aggiunto, vista anche la qualità della carne e del suo grasso.

  • 12.02

    Cenni storici sul ferimento di Garibaldi e descrizione del territorio.

  • 12,04

    Scardovari: Ellen inizia il suo viaggio sul delta del Po dalla provincia di Rovigo per osservare l’allevamento delle ostrishe con Alessio.

  • 12.07

    Viene seguito qui un brevetto innovativo francese per l’allevamento: le ostriche vengono cementate a una corda che viene poi immersa in acqua, simulando alte e basse maree e rendendo un prodotto resistente e di qualità. Non avevo idea.

  • 12.09

    Si passa alle cozze dop del Polesine, il primo in Europa.

  • 12.10

    Per allevare le cozze si parte dai ‘semi’: non ne avevo idea. Dal seme alla raccolta passa un anno. Poi si passa alla stabulazione, passaggio fondamentale per il consumo dei mitili.

  • 12.11

    Le vongole non si raccolgono ma si pescano: si posizionano sul fondo e poi si pescano con strumenti adeguati per non danneggiare fondali ed ecosistema.

  • 12.13

    “Anche le donne pescano le vongole ed escono con i mariti e con i parenti a fare la giornata” dice il presidente della cooperativa di cozze e vongole. Lo dice con orgoglio, come se fosse un plus. Quando la smetteremo di stupirci sarà sempre molto tardi…

  • 12.14

    Pubblicità. il programma è partito cinque minuti prima di mezzogiorno: al termine del primo blocco ha già presentato quattro contenuti completi. Complimenti.

  • 12.20

    Si riparte dalla Hidding che accoglie un biologo marino che racconta le caratteristiche della sacca di Scardovari. Però un sottopancia con i nomi degli ospiti non ci starebbe male, eh. Capisco che il protagonista sia l’ambiente, il luogo, ma anche per dare due indicazioni al pubblico.

  • 12.21

    E si passa al pescatore-chef Maurizio Crepaldi per andare alla ricerca dell’anguilla, o meglio i ‘bisatti’, tipici della zona. La tipicità è che restano la laguna e sono magri.

  • 12.23

    Si torna sulla barca per esplorare la pesca nel delta…

  • 12.27

    Ma ogni pesca termina al mercato: è sempre interessante vedere come funziona. Un’asta, praticamente, e anche un po’ una Borsa.

  • 12.28

    Bova (RC) per conoscere la Capra dell’Aspromonte con Raspelli.

  • 12.30

    Si conosce uno dei fautori del riconoscimento della razza autoctona dell’Aspromonte, che tradizionalmente sono nominate in grecanico. Un’altra storia di recupero e di determinazione.

  • 12.31

    L’allevatore intervistato si occupa anche della trasformazione del latte.

  • 12.32

    Altra tradizione, la costruzione di campanacci col legno di faggio nero: gli intagli sono di tradizione greca. Che meraviglia. E che incredibile ricchezza di culture.

  • 12.34

    Il giovane Antonino fa il carrozziere – ne ha una propria ormai – e poi è tornato a fare il pastore come quando era piccolo, col papà. Aveva deciso di abbandonare quella via perché era troppo faticosa, ma poi è tornato sui monti. Segue un gregge di 300 capre e segue la carrozzeria via cellulare. Nuove forme di diversificazione imprenditoriale.

  • 12.39

    E siamo ai piatti: ecco il momento peggiore. Le ricette con il pesce del Delta del Po con tanto di commento del nutrizionista. Vabbè, ma davanti agli spaghetti con le vongole non ce n’è per nessuno.

  • 12.42

    Dopo il cibo, un’escursione nel Parco Regionale del Delta del Po.

  • 12.44

    Ma si torna in Calabria: anche qui è il momento cibo, con i salumi tipici della zona tra soppressata, capocollo, salsiccia, pancetta, salame e ‘nduja.

  • 12.46

    Beh, per la ‘nduja si va a Spìlinga, in provincia di Vibo Valentia. E per conoscerne i vari usi si va da un giovane produttore, che ha continuato la tradizione dei nonni con un’azienda agricola a filiera diretta, dal grano alla trasformazione del salume.

  • 12.48

    Dalla ricetta alla conservazione: si mostra tutto il percorso della ‘nduja. E anche i suoi usi.

  • 12.50

    Pubblicità. Ci si avvia alla conclusione.

  • 12.55

    Si torna sul Delta del Po: ecco, forse questo ping pong insistito alla lunga dà fastidio. Sui saluti si sottolinea il valore turistico dei territori e il ruolo delle aziende agricole nel settore, sia in laguna che in Aspromonte.

  • 12.58

    E con i saluti, rigorosamente distinti (e senza nessuna citazione vicendevole), di Ellen Hidding e di Raspelli si chiude questa prima puntata della 19esima edizione di Melaverde, che torna la prossima settimana.

Melaverde | Nuova edizione | Anticipazioni prima puntata

Edoardo Raspelli ed Ellen Hidding ripartono alla scoperte delle bontà d’Italia con Melaverde, che torna su Canale 5 domenica 18 settembre alle 12.00 con la prima puntata della sua diciannovesima, che seguiremo live su TvBlog.

A precedere il programma, lo spazio dedicato al meglio dei viaggi di Melaverde, racchiusi ne “Le Storie di Melaverde”, in onda alle 11. Ma veniamo al programma principale, che accompagna i telespettatori fino al Tg5 delle 13.00.

Melaverde 2016-2017 | Prima puntata | Anticipazioni

Prima puntata della 19esima edizione, ma 536esima nella storia del programma quella in onda oggi, che vede Edoardo Raspelli in Calabria ed Ellen Hiddin sul delta del Po.

Si parte dal Sud, quindi, con Raspelli alla scoperta di una regione tra montagna e mare. Suini neri, capre, salumi DOP di Calabria tra i protagonisti della puntata, che però non può che partire dal “quinto salume”, ovvero la Nduja, un insaccato costituito da carne e spezie che ha la sua patria a Spilinga, tra Capo Vaticano e Tropea.

Nella seconda parte del programma, invece, Ellen Hidding va alla scoperta del Delta del Po, un delicato equilibrio di terre e di acque, un paradiso per uccelli, pesci e animali di molte specie. In primo piano la pesca di molluschi, ostriche, vongole, cozze e le specialità locali a base di tutti i prodotti ittici locali.

Melaverde 2016-2017 | Come seguirlo in tv e in streaming

Il programma va in onda ogni domenica alle 12.00 su Canale 5 e in live streaming sul portale Video Mediaset, dove è poi possibile rivedere tutte le puntate anche on demand.

Melaverde 2016-2017 | Second screen

Melaverde ha una propria pagina Facebook ufficiale, mentre su Twitter si può commentare con l’hashtag #Melaverde. Ovviamente vi consigliamo di seguire la prima puntata live su TvBlog.

Foto | Elena Tiraboschi