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BrainDead, su Rai 4 gli alieni che invadono la politica americana come strumento di satira

Su Rai 4 BrainDead, serie tv con al centro una giovane documentarista che, dopo aver iniziato a lavorare come assistente del fratello Senatore, scopre un’invasione aliena ai danni della politica e dei suoi personaggi

pubblicato 15 Settembre 2016 aggiornato 1 Settembre 2020 20:16

Se la politica diventa sempre più difficilmente riconducibile ad un filo logico, i creatori di The Good Wife, Robert e Michelle King hanno trovato un modo per spiegare la follia che sta occupando le menti di quanti si proclamano protettori della Patria e del buon senso: in BrainDead, in onda da questa sera alle 22:45 su Rai 4, l’unica spiegazione possibile sembra arrivare dallo spazio, e coinvolgere dei misteriosi insetti di origine aliena.

In quella che è una serie difficilmente riconducibile ad un unico genere, protagonista è Lauren Healy (Mary Elizabeth Winstead), giovane documentarista il cui ultimo lavoro necessita di ulteriori fondi per essere portato a termine. Per questo, suo malgrado, accetta l’offerta del padre Dean (Zach Grenier, The Good Wife) di lavorare come assistente del fratello Luke (Danny Pino), Senatore del Governo americano e capogruppo dei democratici.

Lauren, oltre a gestire il vizio del fratello di tradire ripetutamente la moglie, deve anche ascoltare le richieste che arrivano all’ufficio di Luke da parte di potenziali elettori. E’ proprio ascoltando alcune di queste richieste Lauren viene a conoscenza di una serie di strani comportamenti che stanno interessando alcune persone a Washington. Un cambio di atteggiamento che viene causato da alcuni insetti di provenienza aliena che, insediatisi nella città, si insinuano dentro la testa delle persone cambiandone gusti, abitudini e, soprattutto, estremizzandone le visioni politiche. Per questo, nel mirino degli alieni finiscono soprattutto coloro che lavorano al Campidoglio, come il Senatore repubblicano Red Wheatus (Tony Shalhoub), che abbandona il vizio dell’alcol per seguire uno stile di vita più salutare e, soprattutto, assume un atteggiamento estremista nei confronti di chiunque la pensi diversamente da lui.

L’assistente di Red, Gareth Ritter (Aaron Tveit), non si rende conto di nulla ed inizia a frequentare Lauren, nonostante le idee diverse dei due. La loro relazione si complica con l’avanzare dell’invasione degli alieni che, silenziosamente, cominciano ad occupare il Campidoglio, portando fino ad un blocco delle attività. Lauren, la dottoressa Rochelle Daudier (Nikki M. James) e lo stravagante genio Gus Triplett (Johnny Ray Gill) sono gli unici a tre a comprendere la minaccia, sullo sfondo di un agone politico che regala situazioni sempre più imbarazzanti e teorie complottiste che animano i dibattiti.

BrainDead, come detto, fa fatica a rientrare in un genere specifico: c’è la satira politica, la commedia raffinata -ripresa pari pari da The Good Wife-, la fantascienza di un possibile attacco alieno e la storia d’amore tra due personaggi apparentemente lontani tra di loro per ideologia ma vicini nella loro passione per le proprie idee. Anche per questo, lo show della Cbs ha difficilmente trovato un pubblico disposto a seguire il groviglio di vicende che si sono susseguite nel corso degli episodi, ma di sicuro il telefilm è riuscito a suscitare una reazione, che va oltre lo stupore e la confusione delle prime scene.

L’idea dei King era quella di raccontare la deriva della politica e dei media che ne raccontano l’evolversi affidando ad una causa che supera i confini del plausibile l’inspiegabilità di alcune dichiarazioni. Non lo fa con tono accusatorio, ma con tono ironico, sfruttando la satira in un formato nuovo per la serialità. Prendersi gioco della politica non è un compito facile, ed i due autori riescono a smascherare il loro obiettivo con una storia assurda, che farà storcere il naso ad alcuni, ma a cui non si può dare la colpa di essere noiosa o banale.

BrainDead, invece, cavalca l’onda di un sentimento popolare, di indignazione e di stupore, trasformandolo in mezzo per scherzare e raccontare la politica moderna così come sembra essere diventata: inspiegabile ed assurda, appunto, quasi proveniente da un altro pianeta.

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