Home Giovanni Floris a Blogo: “DiMartedì è come un giornale. I talk show non sono in crisi. Contento di avere Massimo Giannini. Debora Rasio alla Rai? In bocca al lupo”

Giovanni Floris a Blogo: “DiMartedì è come un giornale. I talk show non sono in crisi. Contento di avere Massimo Giannini. Debora Rasio alla Rai? In bocca al lupo”

L’intervista di Blogo al conduttore e giornalista romano.

pubblicato 13 Settembre 2016 aggiornato 1 Settembre 2020 20:17

Giovanni Floris tornerà al timone di DiMartedì, il talk show in onda su La7 giunto alla terza edizione, a partire da questa sera, martedì 13 settembre 2016.

Intervistato da Blogo a margine della conferenza stampa di presentazione, il conduttore e giornalista romano ha confermato la formula che ha caratterizzato soprattutto la scorsa edizione.

Queste sono state le dichiarazioni rilasciate a riguardo:

Noi siamo come un giornale, impaginiamo di volta in volta sulla base della notizia del giorno. Iniziamo con la politica, passiamo all’economia, abbiamo i reportage che hanno avuto molto successo, poi passiamo a temi come consumi e alimentazione e chiudiamo con scienza e cultura. Non è una grande novità, i giornali sono così.

Floris non ha rivendicato il successo di inserire nel suo talk show temi come la tutela dei consumatori, l’alimentazione e la salute:

Non so se è un’idea di successo, è difficile dire chi ci ha pensato per prima. Abbiamo avuto il coraggio di farla e di imporla. Se ci sono altri che lo fanno, siamo contenti. Più c’è concorrenza, più vengono idee e più si migliora.

Il giornalista ha commentato con sportività il passaggio di Debora Rasio da DiMartedì a Mi manda Raitre, uno dei due competitor del programma di La7:

Noi siamo come le squadre di provincia, creiamo campioni, poi se vanno a giocare in Rai, c’è poco da fare! Noi abbiamo la capacità di trovare nuove figure, trattenerle è difficile perché è un mercato pesante. In bocca al lupo a Debora Rasio!

Secondo Giovanni Floris, il genere televisivo talk show non è in crisi:

Nascono nuovi talk a tutte le fasce orarie. Gli ascolti scendono perché c’è stata una grande offerta. L’offerta, però, è rimasta in piedi, i talk continuano a crescere. Non penso ci sia una crisi del talk show.

Un altro tormentone di DiMartedì sono i numerosissimi applausi provenienti dalle varie claque presenti in studio:

A Ballarò, dicevano che gli applausi erano per il centrosinistra. La realtà è che il pubblico tende ad applaudire le opposizioni. Noi abbiamo 250 persone in pubblico. Ci siamo chiesto se guidarli o meno e abbiamo deciso di lasciarli fare. Ci sono tanti applausi: l’alternativa sarebbe o zero applausi, che sarebbe triste, o applausi solo a chi piace quello che critica gli applausi dell’altro che sarebbe ancora più triste!

Anche la durata di DiMartedì, che spesso si è protratto ben oltre la mezzanotte, non è un’anomalia per Floris:

La durata dei talk show è un’anomalia italiana? Il punto non è se siamo gli unici o se siamo in tanti. Il punto è se annoiamo oppure no. La nostra curva non è a “U” ma è sostanzialmente piatta. Questo significa che chi inizia a vedere il programma, se lo guarda. Se arriva all’una o alle 5 del mattino, non cambia. Sono scelte editoriali, l’importante è che la gente ti guardi.

L’ingaggio di Massimo Giannini, infine, non è una risposta di Floris alla Rai:

Massimo Giannini è un professionista che mi piaceva già ai tempi di Ballarò. E’ un giornalista economico di grande competenza, che ha dimostrato anche grande coraggio, e sono contento di averlo tra gli ospiti di DiMartedì.

Per le dichiarazioni complete, c’è il video a disposizione.

DiMartedìLa7