Home Serie Tv Crash: su Cult la serie tratta dal film premio Oscar

Crash: su Cult la serie tratta dal film premio Oscar

Quanto siamo effettivamente capaci, nell’era dei messaggini, delle chat, di Facebook, a comunicare l’uno con l’altro? Bastano quattro parole per mostrare chi siamo realmente oppure è necessario qualcosa di più drastico, uno “scontro” nella vita di qualun altro per vedere la ruota girare e trovare la propria direzione? La filosofia del film del 2004 “Crash”

21 Aprile 2009 09:00

Crash la serie Quanto siamo effettivamente capaci, nell’era dei messaggini, delle chat, di Facebook, a comunicare l’uno con l’altro? Bastano quattro parole per mostrare chi siamo realmente oppure è necessario qualcosa di più drastico, uno “scontro” nella vita di qualun altro per vedere la ruota girare e trovare la propria direzione? La filosofia del film del 2004 “Crash” è la stessa dell’omonima serie tv, voluta da Starz Media e al debutto da stasera alle 21 su Cult (canale 131 di Sky, gallery) con due episodi a settimana, dopo l’anteprima web del pilot.

Gli incontri che facciamo non sono quasi mai casuali: prima o poi, ci rendiamo conto che questa o quella persona, anche se inconsapevolmente, ci hanno dato nuovi elementi, nuove basi, e ne hanno distrutte altre, in quel continuo work in progress che è la vita. Paul Haggis, sceneggiatore del film, crede molto in questa idea, al punto da aver voluto far parte del telefilm in veste di produttore. Una storia che al cinema abbiamo già conosciuto ma che troviamo in tv con personaggi tutti nuovi.

Ad esempio, c’è Ben Cendars (Dennis Hopper), cinico e spietato discografico, che col suo autista Anthony Adams (Jocko Sims) incontreranno un poliziotto di origini italiane, Kenny Battaglia (Ross McCall, “Band of Brothers”) affiancato da una collega aspirante attrice, Bebe (Arlene Tur). Ma da loro, l’intreccio si estenderà ad altri uomini e donne, sempre sull’orlo dello scontro metaforico e reale.

Come Peter (D.B. Sweeney, “Jericho” e “Life as we know it”), immobiliarista, e il detective Axel (Nick Tarabay), passando per il paramedico Eddie (Brian Tee) e, ovviamente, tutte le persone che le circondano (come Inez, interpretata dalla “vecchia” conoscenza italiana Moran Atias).

Molta violenza, molto razzismo ed un sogno americano che si spezza per molti dei protagonisti fanno di “Crash” una serie che fa poco sognare, anche se i momenti di speranza e di amore sicuramente non mancano. L’ampia gamma di storie raccontate permette, d’altra parte, di passare da un tema all’altro, mantendendo certo un denominatore comune, ma concedendo anche ai telespettatori un realistico spaccato della società moderna, disillusa spesso e reattiva di fronte ai proprio sbagli sempre meno.

Nonostante queste premesse, la critica non è rimasta molto affascinata dalla versione catodica del film: Variety l’ha accusata di mancare di originalità e di sostanza, mentre The San Francisco Chronicle ha sottolineato come “nessuna delle storie e dei personaggi sia lontanamente interessante”, sottolineando come “Crash cominci e finisca senza aumentare in noi il desiderio di farci riflettere” (citazioni tratte da Wikipedia).


Crash, la serie tv tratta dal film
Crash, la serie tv tratta dal film
Crash, la serie tv tratta dal film
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