Home X Factor X Factor 2 – la dodicesima puntata in liveblogging. All’ultimo scontro, Jury e Noemi. Passa Jury, Noemi eliminata. Mara Maionchi ago della bilancia.

X Factor 2 – la dodicesima puntata in liveblogging. All’ultimo scontro, Jury e Noemi. Passa Jury, Noemi eliminata. Mara Maionchi ago della bilancia.

Scusandomi con i lettori per l’errore del sottoscritto e il disguido tecnico nel corso della diretta della scorsa puntata di X Factor 2, rieccomi a seguire il talent show di RaiDue – fino in fondo questa sera, fatti salvi spiacevoli e imprevedibili interventi soprannaturali -, per rimediare, augurandomi che possiate apprezzare la diretta di questa

31 Marzo 2009 18:55


Scusandomi con i lettori per l’errore del sottoscritto e il disguido tecnico nel corso della diretta della scorsa puntata di X Factor 2, rieccomi a seguire il talent show di RaiDue – fino in fondo questa sera, fatti salvi spiacevoli e imprevedibili interventi soprannaturali -, per rimediare, augurandomi che possiate apprezzare la diretta di questa sera e le prossime, come al solito. Buon divertimento e buon liveblogging.

Poco prima dell’inizio, il promo di Academy, con Lucilla Agosti, per gradire.


Una Simona Ventura piratesca è il giudice più appariscente, questa sera: fa meglio persino di Morgan. Poi, eccolo, il timoniere di questa avventura: un Francesco Facchinetti particolarmente carico che fa il capopopolo e cerca di scaldare per bene il pubblico, per poi annunciare la novità della serata, che vi avevamo anticipato: l’unplugged. Ma si comincia subito. Senza l’ansia di Amici dall’altra parte, ritmo e J Ax, con I Vecchietti fanno o. Certo, per i nostalgici, come i sottoscritti, gli Articolo 31 erano un’altra cosa. Facchinetti e J Ax

21:14: si disserta sull’essere vecchietti, fra Facchinetti e J Ax, ma il futuro immaginario di 2020 (made in Articolo 31) ci piaceva di più. Il pubblico intona Ohi Maria, con gioia del sottoscritto. Gloria (e promozione) per J Ax.

21:17: si presentano i cinque concorrenti rimasti in gara (chi verrà eliminato?) e poi, ecco un curioso videomessaggio di Enrico Ruggeri, che dichiara di aver chiesto a Gori e Marano di far spostare X Factor al martedì per poterlo vedere, sapete, il lunedì gioca a calcio. Sarebbe bello, se la ragione dello spostamento fosse davvero così naif, non trovate? Detto ciò eccolo, Enrico Ruggeri quarto giudice della serata. E Raiset che si concretizza una volta di più. Sigletta di fine antefactor e si comincia.

Daniele

Daniele, in frak, bastone da passeggio e gardenia si esibisce nella celeberrima I Say a Little Prayer di Burt Bacharach, un mostro della musica internazionale che ricordiamo ospite a Sanremo, fortemente voluto da Paolo Bonolis per duettare con Karima.
Mara Maionchi lo giudica un po’ lezioso (come del resto leziosa era la messa in scena).
Morgan lo trova molto preciso (è indubbio) da un punto di vista tecnico: grande intonazione, ma gli critica la sicumera (gran parola, da utilizzare in un prime time: è questo, il mood che piace a X Factor) da ospite internazionale. E poi cita Oscar Wilde: l’errore è ciò che chiamiamo esperienza. Sbagliare ma mettersi in gioco. Sono d’accordo.
Simona Ventura, ovviamente, lo difende, ma gli critica di essere stato legato a un cliché, pur riconoscendogli l’umiltà. Si disserta sulla musica e l’esterofilia. Be’, considerato il panorama italiano – per quanto lo si voglia difendere – non vedo come si possa non esserlo, esterofili.
Ruggeri, quarto incomodo, gli preannuncia un avvenire nel musical.

21:32: Morgan, lo svalvolato più divertente della musica italiana, afferma di aver cercato in ogni modo di dare a Noemi pezzi non nelle sue corde, ma ora tocca, finalmente, al suo sogno: Tina Turner, What’s Love Got To Do With It. E la ragazza appare decisamente a suo agio.

Alla fine dell’esibizione, la Ventura non riesce a trovare dei difetti nella stessa. Ma – frecciatina a Morgan, forse – dice che la fanciulla si crea più tensioni di quelle necessarie. Poi, la saluta. Naomi.
Mara Maionchi trova che sia mancato il nero, il blues della Turner: un po’ di graffiato c’era, ma l’osservazione è più che legittima. Anche se Morgan difende la sua protetta, che non ha certo il vissuto della Turner.
Ruggeri afferma di averla votata ai tempi di un’Accademia di Sanremo che molti ricorderanno. Le è piaciuta. E del resto, non poteva essere altrimenti, se è vero che l’Enrico reputa i cinque rimasti i migliori in assoluto.

Bastard Sons of Dioniso portano una canzone dei Ramones, gruppo che ha fatto la storia del punk rock, gruppo cui, confesso, sono molto legato da questioni affettive. I Bastardi presenteranno I Wanna Be Sedated. E il sottoscritto è molto curioso di sentire l’arrangiamento.

Purtroppo, va detto che non basta un effetto di transizione anni ’70 e una canzone punk per rendere punk i Bastard. Con tutto l’affetto del mondo, la carica eversiva dei Ramones era un’altra cosa. Sbaglierò, eh. Per vedere cosa ne dicono i giudici, però, tocca aspettare la pubblicità.


Morgan non ama il punk ma gli accordi – posizione musicale opinabile, se posso permettermi – e quindi apprezza l’arrangiamento vocale, anzi, gli piace proprio tanto: mai prevedibile. Chiamatemi nostalgico: non sono d’accordo. Nel senso che l’esibizione era buona, ma non erano i Ramones.
Simona Ventura fa i complimenti al gruppo, e anche Mara Maionchi ha gradito: entrambe sottolineano una grande crescita vocale del trio.
Enrico Ruggeri invece che definisce – meravigliosamente – i Ramones come la versione virulenta dei Beach Boys, ritiene la performance godibile. Verso i Beach Boys. RVM che mostra il successo di una serata dei Bastard (forse un po’ troppo celebrativo?)

22:01: Matteo si esibisce in Per un amico in più. Molto bella la messa in scena con giochi di luce sullo sfondo e sugli elementi scenici: delicata e interessante. L’esibizione sembra buona, non stratosferica. E anche i giudici criticano: Ventura si perde il testo, Maionchi sottolinea che è stata cantata più da canzone, meno interpretata. Livello buono, tuttavia. Morgan, che deve fare, se non difendere il suo pupillo? E lo fa con l’esegesi del testo di Mogol. E la bellezza del testo diventa un’occasione per un bel punzecchiamento fra Morgan e la Maionchi.
Interviene Ruggeri: gran complimento a Matteo (lui può cantare qualsiasi cosa) e frecciatina a Mogol: testo retorico. E Morgan si spreca in un pronostico: potrebbe vincere X Factor. Poi aggiusta il tiro: così come gli altri. Il suo record rimarrà intatto, siamo pronti a scommetterlo: sarà la dodicesima puntata senza rischio eliminazione.


22:13: è il momento del talk che non mi piace, in X Factor: si disserta sulle motivazioni del ballottaggio per Jury, il ballottaggio della scorsa settimana che ha visto l’eliminazione di Laura. Perché è finito in ballottaggio? Tira e molla, botta e risposta, un momento fondamentalmente futile, che nulla aggiunge e nulla toglie, ma si limita a allungare il brodo per traghettarci verso la pubblicità.

Nel frattempo, ecco chi uscirà secondo voi lettori (partecipate, i giochi sono ancora aperti)



E dopo l’interruzione pubblicitaria, è il momento della gloria per Jury. Amore bello, Claudio Baglioni. L’inizio non è per nulla incoraggiante, a essere sinceri. Ma il ragazzo si riprende sulla distanza, anche se l’estensione vocale di Baglioni è un’altra cosa. Jury lo sa, e ce prova.

Alla Maionchi è piaciuto. A Morgan – che valuta il testo meno impegnativo, rispetto a quello di Fossati, e ci mancherebbe – valuta positivamente il ragazzo perché non ha baglionato il pezzo. Però stigmatizza la mancanza di conoscenza del campionario musicale italiano. Cosa che effettivamente, messa in questi termini, esterofilia a parte, ha ragion d’essere.
Ruggeri – che ne approfitta per fare il Raisettaro e citare il Bivio – ha parole di difesa anche per Jury. Ne elogia la leggerezza e la tranquillità. Gli piacciono proprio tutti, diciamolo.

Nell’RVM che segue, Simona Ventura è costretta a vedere se stessa in versione vocal coach. E a provare il naturale imbarazzo di chi, ahimé, non è esattamente dotata di un grande rapporto con le note musicali e con il bel canto. Fra le “z” di Jury e le “ò” di Simona, il dado è tratto.


22:34: finisce la prima manche, breve riassuntino della serata con il meglio delle esibizioni – certo, in venti secondi sembrano sempre tutti bravissimi – ed è giunto il momento di accomiatarsi da Enrico Ruggeri – in promozione pure lui, ovviamente -.

Passano alla seconda manche: Matteo (c’erano dubbi?), Jury (su questo dubbi ce n’erano eccome), Bastard sons of Dioniso e mentre aspettiamo il quarto promosso, Facchinetti fa una pausa di 50 secondi e si sente – almeno, così pare a orecchie fine – un mavaffanculo…. Potremmo sbagliarci, ovviamente, eh. Tant’è, è Daniele, il quarto promosso. Noemi (Naomi, come l’ha chiamata la Ventura) è al palo. E si sente un altro vaffanculo. Almeno ci pare nuovamente.

Grande presa di posizione di Morgan, che afferma, per tutti coloro che non l’hanno votata, la sua protetta: avete fatto una grossa stronzata. Quando si perde, l’importante è non perdere anche le staffe e l’aplomb. Un po’ come insegnava John McEnroe sui campi da tennis, per intenderci.

22.47: collegamento con Nicola Savino, che andrà in onda con Scorie dopo X Factor – quindi, domani mattina, più o meno – e che non si esime dalle battutine consuete. A X Factor ci sono più giudici che concorrenti. Segue un momento cartoon per sfotterli un po’, questi giudici. Che si prestano, si prestano eccome. L’imitazione di Arisa si esibisce in una versione di Sincerità dedicata alla Ventura:


Alla tua età
mostrar la merce è cosa nobile
in foto sembri più appetibile
qualcuno ancor ci può cantar

Buffo. Come Savino, che, mi fanno notare, è arancione probabilmente uscito dallo stesso solarium di Carlo Conti.

22:51: ma non c’è più tempo per le battute. Ora tocca a Pino Daniele. Anche lui, abbiamo già avuto modo di godercelo nella serata giovani e big di Sanremo. Canta con J Ax. Il pezzo, Il sole dentro di me, non dispiace affatto. Peccato che la Ventura sia convinta di assistere a un concerto di Fatboy Slim.

Pino Daniele

Pino si prende gli elogi del terzetto di giudici, e chi non gongolerebbe nel ricevere i complimenti da una simile congrega di serpenti a sonagli (detto con affetto, sia chiaro)? Morgan, Mara, Simona, in piedi a applaudire. Giusto così. Anche Pino è giusto e giustamente in promozione.

23:01: ci si prepara alla seconda manche. I ragazzi rimasti si esibiranno completamente live, il che significa che non si esibiranno su una base registrata ma avranno a che fare con una band che suona sul palco.
Si passa, cioè, dal karaoke alla musica vera.

Facchinetti che si esalta e dice guardate, strumenti veri ci ricorda un bambino di una celeberrima pubblicità che affermava, con gli occhi sgranati: ehi papà, guarda, un pollo!.

23:06: Gli Spandau Ballet non erano esattamente il mio gruppo preferito, ai miei tempi (io tifavo per i Duran. Fin da quando ebbi orecchie per ascoltare e cuore per tifare). Ma ammetto che questa canzone l’ho avuta nel cuore e che questa versione unplugged, su questo palco così ben illuminato e con gli archi a sottolineare la melodia, e con questo Matteo che, questa volta, convince anche il sottoscritto, be’, è un bel momento musicale. Stiamo parlando di I’ll Fly for You. Bel momento davvero, e seria ipoteca sulla vittoria finale. I tre giudici sono dello stesso parere. Bravo. Che altro si può dire?

23:120: Jury, aiutato da un bell’arrangiamento soul, si esibisce in una bella versione di Sunny (Bobby Hebb) e si prende i complimenti dei giudici. Niente male. E poi, per dire la banalità: signora mia, certo che con gli strumenti veri è tutta un’altra cosa.

23:23: Bastard Sons of Dioniso e Caterina Caselli. Una strana accoppiata – solo virtuale – per Sono bugiarda (in versione mascolina e trina, ovviamente). Niente archi, qui non ci stanno. Solo sonorità molto eighties con tastierina simil-Bontempi e una bella accoppiata chitarra-basso che svetta. Meglio, ovviamente, quando si passa all’inglese I’m a believer dei The Monkees. Lasciatemi dire – senza fare troppi excursus – che il fatto che la bugiarda italiana sia una credente nella versione inglese (o forse, il viceversa) è una straordinaria variazione semantica. Straordinaria e quasi metafisica.

Peraltro, gli stessi giudici, dopo aver tessuto le lodi della musica italiana, ammettono che il testo inglese sia più funzionale e ficcante. Però.

23:30: a Daniele è stato cambiato il pezzo, perché la Ventura aveva già assegnato la settimana scorsa a Jury un pezzo di Fossati con Fossati ospite, e non ha voluto, stasera, dare un pezzo di Pino Daniele a Daniele. Che suona cacofonico, ma è l’unico modo per spiegare quel che è appena stato mostrato, e che porta Daniele (Magro, non Pino) a cantare On Broadway. Pezzone.


Morgan e Maionchi molto critici, la Ventura lo difende. Personalmente, non condivido la scelta di aver eliminato dai giochi il brano di Pino, non si capisce esattamente quale fosse il problema. Facchinetti vorrebbe farglielo cantare, ma Morgan, giustamente, si oppone. La gara, dunque, è giunta al termine, almeno per quanto riguarda le esibizioni.

23:42: un graditissimo ritorno, i Talenti incompresi. Meravigliosi. Incomprensibile la scelta di non mostrarli per quasi un mese. Ricordiamo, peraltro, che fra di essi si nascondeva lo straordinario Marco Marfé. Ma non c’è più tempo per ridere di loro: è giunto il momento delle domande del pubblico.

La prima domanda è per i capelli di Morgan, che si ispira, dice, a Rita Levi Montalcini e Ferruccio De Bortoli. La seconda è per Simona: lo spettatore di turno vorrebbe uno spogliarello della Ventura, se vincesse uno dei suoi. Lei dice di sì. Certo, come no. Dove? Live sul palco il giorno della finale, no? La cosa incomprensibile non sono tanto le domande, quanto il suonino che le accompagna. Che non è quello di una mail che giunge, ma di una pennetta USB che si inserisce. Si procede con serietà, forse. O forse no. Un bimbo di 10 anni che dà gli stessi giudizi di Morgan, gli errori più grandi dei giudici, che non ammettono veri errori, e poi una lettera per Facchinetti. Anzi no, per la Ventura.


L’ultima volta, la lettera comunicava – con grande maestria – il passaggio della finale di X Factor su RaiUno, questa volta invece si festeggia il compleanno di Simona Ventura. Ci uniamo agli auguri. Poco prima dell’esibizione di Malika Ayane, che esegue Come Foglie, il suo brano sanremese (scritto da Giuliano Sangiorgi dei Negramaro: il marchio di fabbrica si sente eccome. La voce, be’… la voce, live è decisamente meglio quella della Malika. Ecco il mio commento da bar). La ricordiamo a duettare, splendidamente, con un Gino Paoli simpatico come al solito, proprio sul palco dell’Ariston.

23:59: mentre giunge il nuovo giorno, mentre a Matrix c’è Fabrizio Corona in diretta che risponde alle domande degli spettatori, proprio dopo aver dichiarato di aver guadagnato appena 200mila euro per le sue tre settimane di permanenza a La Fattoria, scopriamo chi passa il turno. Matteo, ovviamente, e non poteva essere altrimenti. Daniele, e la Ventura esulta – anche se lo spogliarello è lontano: c’è un Matteo di mezzo – e poi i Bastard son of Dioniso.

Al ballottaggio, dunque, per l’eliminazione, Noemi – che non ha potuto esibirsi unplugged sul pezzo di Endrigo che era stato scelto da Morgan – e Jury. L’esibizione (almeno in prova) di Noemi, si potrà vedere nel daytime. E Morgan non è contento nemmeno di questo. E quindi non si farà vedere. Forse. Chissà. Ma tocca all’ultimo scontro.

Noemi canta Altrove di Morgan per il suo brano da ultimo scontro, ma il cappello di Morgan non basta per una performance da applausi. Problemi alle corde vocali.
Jury invece canta Tu scéi unica (ehm… Tu sei unica), che poi sarebbe You’re Beautiful.

Senza base, Noemi sfodera Ain’t no sunshine. Senza base e anche senza più voce, purtroppo.
Jury invece si esibisce in You give me somezin (ehm… You give me something).

00:16: RVM story, e poi appelli. Perché non è tardi, no. Del resto, abbiamo due ragazzi che a mezzanotte passata si giocano una fetta di carriera: loro vorrebbero che l’orologio si fermasse. Noi, invece, che siamo a casa, partecipi sì della loro emozione, ma anche desiderosi, una volta per tutte, di qualcuno che capisca che un programma di intrattenimento non deve per forza durare più di centoottanta minuti, voteremmo per una fine rapida e indolore. Del resto, un’eutanasia senza colpo ferire dovrebbe essere meglio di una lenta agonia.

Ma la pubblicità non perdona, e la flebo che lega il povero spettatore ai destini di Jury e Noemi è destinata a erogare la propria linfa vitale – caffeina, ci vorrebbe, diciamocelo – per la durata di una serie di spot.


Morgan elimina Jury. Perché Noemi ha fatto un percorso molto giusto rispetto alle sue aspettative, è stata di grande esempio. E potrà dare delle grandi sorprese musicali. Quindi, elimina Jury per non eliminare Noemi.
Simona Ventura elimina, ovviamente, Noemi per permettere a Jury di presentare il suo inedito.

Mara Maionchi è l’ago della bilancia, e chiosa: una grande rottura di balle […] e che cazzo… […] che palle sta solfa […].
Amare questa donna è troppo poco. Anche se elimina Noemi. Rimettendosi solo alle performance di questa sera.
Personalmente, dissento, se me lo consentite.

E dissente anche Morgan, in maniera veemente: Ho sempre avuto bassa considerazione dell’ambiente discografico e ne ho una riprova.
La Maionchi si giustifica, e intanto in gara restano Matteo, Daniele, Jury e Bastard Sons of Dioniso.

X Factor