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Sono come tu mi vuoi

Una tavola imbandita che potrebbe accogliere nuove pietanze.

di Hit
pubblicato 28 Agosto 2016 aggiornato 21 Gennaio 2021 18:17

L’inconsueto, il raro, il curioso, lo strano, rappresentare tutto questo portandolo all’estrema normalizzazione per mostrarlo, per farlo toccare, ma in un alveo politicamente corretto, quasi come riempire una torta di tantissimo zucchero, salvo poi caramellarlo a tal punto fino a renderlo quasi amaro, ma arrivando al giusto limite.

Sembra caratterizzarsi in questo la televisione di Maria De Filippi, che nelle sue produzioni va a rappresentare una porzione di pubblico -quella che le interessa di più per esigenze commerciali (lavora per una tv commerciale, non potrebbe essere altrimenti)- che indubbiamente vive attorno a noi, vive insieme a noi e che in alterni casi è pure noi.

Lei lo fa apparecchiando la tavola in maniera impeccabile, mettendo le posate nei posti giusti e le libagioni cucinate a modo a secondo se la mensa è in un fast food, oppure un ristorante di media categoria, o altro. Il metodo è quello di portare a tavola appunto l’inconsueto, il raro, il curioso, lo strano, per poi “annaffiarlo” e “normalizzarlo” il più possibile e renderlo digeribile al suo affezionato commensale.

La bravura sta appunto nel soddisfare il suo cliente, capirne i gusti, anzi anticiparli e arrivare a fargli digerire -strada facendo- anche quella inconsueta pietanza, che però nel frattempo è diventato un qualcosa di più familiare (perchè alla fine è sempre giusto pensarla come noi). L’obbiettivo sembra davvero centrato se capita di origliare ai margini di una affollatissima spiaggia nel mese di agosto, un gruppo di ragazzi universitari che spettegolano sugli amori dei tronisti di Uomini e Donne e sui protagonisti di Temptation island, fra una disquisizione su Chopin ed un’altra sulla fisica quantistica.

Bravura allo stato puro, ma, forse, è arrivato il momento di osare di più. E’ arrivato il momento di seguire nuove strade, di improvvisare dei movimenti che non possano stare all’interno delle ben definite celle di un foglio di Excel, per sorprendere ancora di più, senza per forza dover piacere al proprio affezionato pubblico, per sparigliare e conquistare degli sguardi diversi.

Certo, Maria De Filippi lavora come detto in una televisione commerciale e anzi se avesse accettato l’avventura a Discovery forse tutto sarebbe stato più difficile (o chissà più facile) quindi certe “sbandate” non le sarebbero forse perdonate, però… il momento potrebbe essere propizio di non essere solo quella del “Sono come tu mi vuoi”.

Maria De Filippi