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Stalker, su Rete 4 lo stalking raccontato come un thriller

Su Rete 4 Stalker, serie tv in cui un’Unità specializzata in stalking indaga su casi legati a questo fenomeno

pubblicato 17 Luglio 2016 aggiornato 1 Settembre 2020 22:31

Rete 4, che spesso nei suoi programmi di cronaca affronta il fenomeno dello stalking (diventato reato da noi nel 2009, con 51mila denunce ad oggi), ha deciso di mandare in onda una serie tv dedicata proprio a questo tema: Stalker, in onda da questa sera alle 21:15, è infatti uno show che declina un argomento di stretta attualità su storie e personaggi che mostrano come questi episodi siano in crescita.

Il detective Jack Larsen (Dylan McDermott) si è trasferito dalla sezione Omicidi di New York alla Threat Assessment Unit di Los Angeles, sezione specializzata nei casi di stalking. A capo dell’Unità c’è Beth Davis (Maggie Q), donna che conosce bene l’argomento, essendo stata lei stessa, in passato, vittima di stalking. Beth, così come gli altri componenti dell’Unità, non gradiscono la presenza di Jack, che si trova lì grazie ad alcuni favori fatti dai piani alti.

Ma il carattere difficile dell’uomo si rivela una risorsa che gli permette di diventare utile al gruppo, composto dall’intelligente Janice Lawrence (Mariana Klaveno) ed il nuovo arrivato, il detective Ben Caldwell (Victor Rasuk), alle prese con casi in cui devono riuscire ad individuare gli stalker prima che possano colpire le loto vittime. Jack, però, ha deciso di trasferirsi a Los Angeles per un motivo: in città, infatti, vive Amanda Taylor (Elisabeth Röhm), ex dell’uomo nonchè procuratore distrettuale e madre di suo figlio Ethan (Gabriel Bateman).

A rendere Stalker, creato da Kevin Williamson (“Scream”, Dawson’s Creek, The Vampire Diaries e The Following), differente rispetto agli altri polizieschi, è proprio la sua componente d’attualità, che gli permette di raccontare storie di violenze all’ordine del giorno.

Riuscendo ad essere inquietante nel raccontare come gli stalker seguono le loro vittime, il telefilm mostra una realtà in cui la paura prende il posto dell’azione vera e propria, motivo per cui anche le indagini si svolgono in modo diverso. Gli ascolti non hanno permesso di rinnovare la serie tv per una seconda stagione, ma Stalker è riuscito comunque a farsi notare per la sua attenzione verso una tematica che merita maggiore risalto e conoscenza, tramite il linguaggio del poliziesco, ben noto al pubblico.