Home Ballarò Gianluca Semprini, quando si sentiva “umiliato” dalle condizioni dei giornalisti Rai

Gianluca Semprini, quando si sentiva “umiliato” dalle condizioni dei giornalisti Rai

Giornalisti, Bignardi e Maggioni: cosa diceva Gianluca Semprini della Rai?

pubblicato 25 Giugno 2016 aggiornato 1 Settembre 2020 23:17

Gianluca Semprini, si sa, ha lasciato SkyTg24 per approdare in Rai, terza rete di Stato, dove condurrà il ‘nuovo Ballarò‘: un talk da novanta minuti al martedì sera. La direttrice Daria Bignardi l’ha definito “un volto nuovo e un grande professionista della tv”, ma il suo arrivo ha già fatto storcere il naso ai consiglieri d’amministrazione. Carlo Freccero ha sentenziato: “Mandare Semprini contro Floris è masochismo”.

Intanto sul web ha cominciato a (ri)circolare un post scritto dal giornalista romano sul suo blog. Era il 1 giugno 2014, dipendenti e giornalisti Rai avevano proclamato uno sciopero per definire ‘incostituzionali’ i tagli da 150 milioni di euro imposti da Matteo Renzi e “l’uomo dei confronti Sky” sembrò schierarsi dalla parte del Premier:

-Umiliante – definito così Matteo Renzi lo sciopero dei giornalisti Rai previsto l’11 giugno contro il taglio previsto per viale Mazzini di circa 150 milioni di euro.
Non so se ha scelto l’aggettivo giusto, ci saranno altre polemiche e frizioni.
Voglio però raccontare di come, spesso, mi sono sentito umiliato nel vedere come lavoravano i colleghi della tv di Stato. Nel constatare in trasferta – soprattutto qualche anno fa poi i tempi sono cambiati anche per loro – che io giornalista di una azienda privata dovessi lavorare il doppio rispetto ad un giornalista di Stato, per un stipendio che era all’incirca della metà.

Mi sono sentito umiliato e ho aiutato il mio operatore che doveva trasportarsi tutta l’attrezzatura da solo mentre i suoi colleghi della Rai erano in due e in fondo lo schernivano.

Mi sono sentito umiliato, nel vedere non certo in tutti colleghi, ma in alcuni di loro, la tracotanza di chi vedeva quel posto di giornalista di Stato come qualcosa di dovuto, a bassi ed alti livelli, le rivendicazioni ad avere e riavere quello che per natura divina definivano il “mio microfono”.

Mi sono sentito umiliato quando l’allora Direttore della all news di Stato – ovviamente poi passato per l’elezione al Parlamento (si riferiva a Corradino Mineo, direttore di Rai News 24, ndr) – a fronte delle continue scoppole prese dalla all news privata commentava: “Eh ma loro hanno i mezzi!”. Stessa scusa usata dai suoi colleghi ad ogni buco preso, più per indolenza che per capacità.

Mi sono umiliato nel sapere che non avendo protezione politica l’intervista al potente di turno, a destra come a sinistra, era – lo sentivano – innanzitutto un loro diritto naturale, perché erano persone della stessa specie, politici e giornalisti di stato.

Mi hanno umiliato perché fortunatamente con la maggior parte del miei colleghi di Sky, qualche settimana fa, ho votato per un accordo che a fronte della decurtazione dell’1,69% dello stipendio ( per me circa 500 euro in un anno) ho permesso l’assunzione di 13 colleghi precari. Mi hanno umiliato, a me e agli altri che hanno votato sì, chiamandoci servi del padrone, crumiri, perché avevamo violato i diktat del sindacato. Noi che abbiamo deciso un piccolo sacrificio per le nostre famiglie, per favorire altre famiglie, ancora umiliati.

Tagli e possibili problemi occupazionali dunque non li si augura a nessuno. Un piccolo bagno di umiltà, sì. Era ora.

Nel frattempo la Rai sarà pure cambiata, ma i giornalisti – che c’erano allora e ci saranno ancora – come reagiranno all’arrivo del giornalista dal carattere “non moderato” (Varetto dixit)?

Da non perdere neppure i tweet su Maggioni e Bignardi (ora il profilo Twitter del giornalista non esiste più, è stato cancellato).

BallaròDaria Bignardi