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Maurizio Crozza a DiMartedì del 7 giugno 2016 (Video)

La copertina satirica della puntata del 7 giugno 2016.

pubblicato 7 Giugno 2016 aggiornato 1 Settembre 2020 23:54

Maurizio Crozza ha aperto la puntata di stasera, martedì 7 giugno 2016, della seconda stagione di DiMartedì, live su Blogo, con la consueta copertina satirica.

Il comico genovese ha esordito, travestito da Matteo Renzi (con qualche problema nel tenersi i denti…), commentando l’esito delle ultime elezioni amministrative:

Domenica è stato un trionfo incredibile. Nessuno ci credeva. Sto parlando di Valentino Rossi. Perché è successo qualcos’altro domenica? Ah, c’era anche il PD al Gran Premio? Con quale moto correva? Mi conviene parlare del GP di Catalogna o del PD in catalessi?

Con le battute successive, Crozza/Renzi ha continuato a sminuire il risultato negativo del PD alle amministrative:

Queste elezioni non avevano un valore nazionale. Avevano un valore locale. Abbiamo fatto figure di merda locali! A Roma, non parlano nemmeno italiano. Non possiamo preoccuparci dei voti all’estero! Milano, Torino, Napoli… Sono situazioni di nicchia. Mi faccia una domanda su Francavilla a mare dove hanno eletto un sindaco al primo turno. Dov’è Francavilla a mare? Che cazzo ne so! In Abruzzo, non ci sono mai stato, forse è per quello che abbiamo vinto!

Crozza, successivamente, è tornato se stesso, riassumendo l’esito dell’ultima tornata elettorale con questa battuta:

In questa tornata elettorale, la riepilogherei così: mentre Renzi era concentrato sull’abolizione del Senato ad ottobre, i comuni hanno abolito lui a giugno!

Crozza ha sottolineato lo scarso “feeling” tra Renzi e la sconfitta:

Renzi ha detto che non sono contenti. Ha usato il plurale. Quando vince usa l’io, quando perde usa il noi. Quando perde, diventa democratico.

Successivamente, il comico ha commentato l’esito delle amministrative a Roma con le seguenti battute:

A Roma, Giachetti vaga sotto shock come Di Caprio dopo aver combattuto con l’orso. La Meloni l’ha presa bene: le dispiace solo per quella figa che c’era sui manifesti! Ce la vedevo bene con il fascio da sindaca! Con la fascia, con la fascia… Mario Adinolfi ha preso il 0,6% con Il Popolo della Famiglia. Non l’ha votato nemmeno la sua, di famiglia… Adinolfi a Roma viene chiamato “er prefisso”. Ignazio Marino è la vera vincitrice a Roma. Marino non godeva così dai tempi in cui molestava il Papa. Pensa che senza di lui, il PD non conta niente.

Crozza ha chiuso la copertina, esprimendo un po’ di preoccupazione per la “quasi” sicura vittoria di Virginia Raggi:

Sono preoccupato per la Raggi. La Raggi ha firmato un contratto con la Casaleggio e Associati che mi sembra un po’ anomalo. Ha sottoscritto delle clausole: le sue dimissioni le può decidere Grillo, a ogni cazzata deve pagare 150mila euro, ogni decisione deve essere presa con un team di supervisori. Cioè Roma, la governa Grillo. Il marchese del Beppe Grillo.

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