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Davide Tortorella: “I quiz sadici sempre esistiti. Truccarli? Si può”

Il figlio del Mago Zurlì lancia frecciatine al Rischiatutto e elogia Gerry Scotti, pur svelando che tutti i quiz…

pubblicato 28 Maggio 2016 aggiornato 2 Settembre 2020 00:19

Il figlio del Mago Zurlì ha svelato il trucco del genere televisivo più intoccabile. Davide Tortorella, intervistato da Piero Degli Antoni per Il Giorno, si è esposto come pochi sull’argomento quiz show rilasciando una dichiarazione davvero clamorosa. A suo parere, infatti, i giochi possono essere truccati legalmente:

“Sei hai un concorrente simpatico che piace al pubblico, il modo semplice per farlo vincere è contrapporgli degli avversari poco preparati. Al contrario, se vuoi farne cadere uno che è antipatico, gli metti contro qualcuno di bravo. Un altro modo per aiutare qualcuno – e questo è meno corretto – è sottoporlo a un provino molto intenso, di un’ora o anche un’ora e mezza. In questo modo scopri su quali materie è preparato e su quali è più debole. Al momento opportuno, se vuoi aiutarlo, gli rivolgi delle domande alle quali è più probabile che sappia rispondere”.

Sullo stesso successo di ritorno del Rischiatutto Tortorella Jr vola basso:

“Innanzitutto ne è andata in onda una sola puntata. E poi Fazio non ha rifatto il Rischiatutto tale e quale, ma ha fatto una trasmissione sul Rischiatutto. Un’operazione nostalgia simile a quella di Anima mia”.

Quanto, invece, al meccanismo della botola di Caduta di libera, “i giochi sadici sono sempre esistiti. Dopo Lascia o raddoppia andò in onda 200 al secondo, importato dall’America. In caso di risposta sbagliata, i concorrenti dovevano subire punizioni umilianti, per esempio mettersi a 4 zampe e abbaiare come cani, oppure giocare a ping pong con una padella, o prendere delle torte in faccia. Il programma vene interrotto per la levata di scusa dei giornalisti che lo definirono poco dignitoso”.

Ovviamente Gerry Scotti si salva da questo giudizio tranciante:

“Ha la stessa rarissima dote di Mike di aderire alla tensione del gioco. Sembra facile, ma ci vogliono le qualità di un rabdomante. Mentre Bonolis è l’unico che in modo geniale riesce a sdrammatizzare senza rovinare il gioco”.