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Massimo Giletti: “Resto in Rai, ho incontrato Campo Dall’Orto”

“Per la prima volta in tanti anni ho parlato con un direttore generale che conosce la televisione. È prevalso l’attaccamento alla Rai”

pubblicato 25 Aprile 2016 aggiornato 2 Settembre 2020 01:48

Massimo Giletti mette fine alle speculazioni sul suo conto e comunica che resterà in Rai. Niente passaggio a Mediaset e niente addio a L’Arena (come i ringraziamenti espressi ieri in puntata avrebbero potuto far pensare). Il conduttore lo annuncia nell’intervista rilasciata al quotidiano La Stampa:

Ho avuto un incontro importante con il direttore generale Campo Dall’Orto: ebbene, è stata la prima volta in tanti anni, io sono in Rai da 25, che ho parlato con un direttore generale che conosce la televisione.

Guai, però, a pensare che sia una scelta di convenienza economica:

Mi ha offerto più soldi? Quello proprio no, ne avrei avuti di più andandomene. Però, in tutta la vita, non ho mai messo il denaro tra le mie linee guida. E’ prevalso l’attaccamento alla Rai, e poi io sono un uomo di prodotto, e voglio soprattutto lavorare libero.

E il giornalista si dice convinto di poterlo fare anche perché “con quegli ascolti lì, è difficile che non mi lascino lavorare“:

Non lo dico con arroganza: per me è importante la squadra, i colleghi che vanno in giro a fare le inchieste, e le preparano per tutto il tempo necessario: con il nuovo capoprogetto, Annamaria De Nittis, abbiamo consolidato un gruppo importante. E insomma all’Arena non vince il conduttore, ma la squadra.

Giletti rivendica la sua autonomia e completa indipendenza dalla politica (“poiché non mi ha messo lì nessuno, sono ecumenicamente attaccato da destra e da sinistra“) e dopo aver rivelato di aver rifiutato di intervistare il figlio di Totò Riina ai primi di marzo (“Mi sono subito chiesto perché volesse venire da me: non voleva certo usarmi per vendere meglio un libro. Non trovando una risposta, gli ho detto no in cinque minuti“), ammette che la prima serata rimane il vero obiettivo professionale:

In effetti, credo che sarebbe il momento, ci stiamo lavorando. Sono un vecchio artigiano della tv, sono un antiformat, quindi il progetto per una prima serata come dico io è lungo, faticoso, e bisogna crederci.

Rai 1