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Cucine da Incubo Italia 2016, un solido Cannavacciuolo per un format sempre più curato

Chef Cannavacciuolo torna a salvare ristoranti, ma questa volta in chiaro su Nove.

pubblicato 27 Marzo 2016 aggiornato 9 Novembre 2020 16:20

  • 20.35

    Poco più di mezz’ora prima che parta la nuova stagione di Cucine da Incubo Italia: Chef Cannavacciuolo, siamo pronti.

  • 21.10

    Ancora Undercovered Boss sul Nove… ma manca poco.

  • 21.13

    Ci siamo: pubblicità e poi tutti a Carignano. “Qua siamo proprio in mezzo al deserto!” dice Cannavacciuolo arrivando al Totem Pub. Ma era solo il teaser…

  • 21.17

    Eccoci nella provincia torinese alla ricerca del Totem Pub, gestito da Davide, in sala, e Lucetta, in cucina.

  • 21.17

    Interni da Far West, con un occhio agli indiani. Da quando ha aperto non è cambiato molto. E si vede. Erano giovani gli interni e anche i titolari. E ormai di giovane è rimasto uno staff non professionale poco motivato. Con ruoli confusi.

  • 21.19

    Lucetta è un’autodidatta e cucina solo quello che le piace. Anche dei panini improbabili. Insofferente alle critiche, alle regole e con una gestione anche ‘violenta’ contro i clienti. Se non ai clienti non piace quello che fa, manda via i clienti. E poi dice di avere problemi a sopportare le spese.

  • 21.20

    “Avrei bisogno di un calcio in culo da qualcuno” dice Lucetta. Una pacca sulle spalle da Cannavacciuolo può bastare?

  • 21.22

    Ingresso abbandonato, menu esposto poco invitante… ma la faccia che fa Cannavacciuolo a vedere l’insegna è tutto un programma. Ritrae i due titolari.

  • 21.23

    “L’entrata così abbandonata fa una foto di quello che siete: state chiudendo”: il buongiorno inizia dal mattino. Ma ora siamo agli assaggi.

  • 21.24

    “Speriamo che non chieda carne, ché a me non piace e non la so neanche cucinare” dice Lucetta. IN UN PUB! Ma Cannavacciuolo parte con un tris di primi, la ciambella dell’amicizia e un pollo alle mandorle.

  • 21.25

    L’ispezione delle cicche sotto al tavolo. Ussignore. E le ragnatele dove le mettiamo?

  • 21.26

    La faccia di Cannavacciuolo quando capisce che gli spaghetti sono spezzati…

  • 21.27

    Vongole surgelate, cucinate con brandy e burro…

  • 21.27

    E negli spaghetti aglio e olio c’è l’aglio in polvere. Cannavacciuolo vuole morire: “Tu mi hai rovinato!”. E al Totem dice: “Tu vorresti scappare, ma NOPPUOI!”.

  • 21.28

    “Ma quello è il brandy e il burro che danno sapore alle vongole! Le vuole sciape! Non sa di niente quella congelata e non sa di niente quella fresca”: Lucetta, tu non hai mai mangiato vongole in vita tua. Dillo.

  • 21.29

    Il Ciambellone dell’Amicizia, un panino ‘porcoso’, dice Davide. Che non sente gli odori! Un ristoratore che non sente gli odori!”.

  • 21.30

    Cannavacciuolo ha una grande pazienza: oltre ad aver aspettato un’ora in una sala vuota, sta parlando con una che pensa che la Carborara debba essere saltata, che le vongole non hanno sapore, che il suo panino è una porcata. Su questo ha ragione.

  • 21.32

    Lucetta: “Ma se sei al ristorante ti siedi e non è che devi avere il pepe al cul0 anche qui!”.
    Cannavacciuolo: “Ma se io voglio mangiare qualcosa e poi continuare la serata con la persona di fronte per cazzi miei?”. #VinceTutto

  • 21.36

    Lucetta non gestisce la cucina e vuole avere sempre ragione. In più i camerieri si ritrovano a cucinare e le piastre usate per cuocere qualunque cosa… “Il mondo qui è capovolto!”

  • 21.38

    Molti clienti vanno via senza aver mangiato. E Lucetta intanto se la prende con tutti, Davide soprattutto. Ma pubblicità, prima della resa dei conti.

  • 21.39

    Finto break per la prima puntata.

  • 21.39

    E’ il momento della verità per lo staff: “Voi vi rendete conto di come lavorate? Neanche la capa sa cosa deve fare! E la piastra? C’era di tutto! Ma se io chiedo un hamburger e sono allergico alla cipolla e tu mi fai cuocere tutto insieme, tu mi uccidi!” dice lo chef. “Ma mica cucino merda!”. Ah beh, allora?!

  • 21.41

    “Le regole sono relative…” dice lo chef che cerca di insegnare i rudimenti della cucina, fin dall’organizzazione dei piani d’appoggio.

  • 21.42

    “Se usi un prezzemolo di merda, un aglio di merda, una pasta di merda e pretendi di cucinare le cose come piacciono a te non è che stai esagerando un po’ troppo?”.

  • 21.43

    Per far capire loro la lezione, Cannavacciuolo organizza una candid camera: li porta a mangiare in un rinomato ristorante, ma con un cameriere finto. In cucina c’è tutto lo staff del Totem.

  • 21.44

    Il trattamento a Davide e Lucetta è quello che loro danno ai loro commensali. E Cannavacciuolo abbonda con sale, aglio, pepe… Lucetta fa la superiore, Davide inizia a squietarsi.

  • 21.45

    C’è anche il panino porcoso, al posto del secondo.

  • 21.46

    Cannavacciuolo spiega lo scherzone… Ma Lucetta insiste a dire che il ristorante è convivialità, non è che ‘uno ha fame’.

  • 21.48

    Cannavacciuolo cerca di far capire a Lucetta l’importanza della materia prima fresca, dei profumi, dei sapori. Non della merd@ che serve lei…

  • 21.49

    La prima cosa che Cannavacciuolo le fa vedere è l’olio all’aglio. Semplice ed efficace.

  • 21.50

    Lo chef ai fornelli ammansisce anche le fiere…

  • 21.51

    Con una patata, uno scalogno, prezzemolo, aglio e basilico lo chef ha già fatto tre diverse preparazioni.

  • 21.54

    E niente, Lucetta non perde occasione per ‘esagerare’: prova addirittura a dare una pacca a Cannavacciuolo. Troppa confidenza!

  • 21.57

    Questa volta il break pubblicitario c’è e si riparte dal makeover del locale. E si parte dall’insegna. E dal Totem messo fuori.

  • 21.59

    L’interno, a vederlo in tv, fa un po’ mensa industriale. Il tovagliato non mi piace. Ah, carino come fanno vedere il restyling, quasi un rendering.

  • 22.00

    Rinnovata anche la cucina con la piastra nuova, il forno e anche le pentole.

  • 22.01

    “Penso di averti dato tanto, ma ora devi fare tu qualcosa per me: scrivi delle regole, che rispetti ru per prima”. Bravo chef! Come in SOS Tata.

  • 22.02

    E siamo al menu: questa volta si inquadrano anche i piatti, che finora erano (tele)visivamente trascurati. E visto che è Pasqua, buona costoletta d’agnello a tutti.

  • 22.04

    Come dice ‘crembbol’ lo Chef! E la GianTuia? Lo adoro!

  • 22.04

    Ecco, la divisa non si può guardare! Intanto arriva la regola di Lucetta: è una sola, ma d’effetto. Trattasi di Rispetto del Cliente. E inizia la serata di riapertura.

  • 22.07

    Si vede di più anche il lavoro in cucina con la riapertura.

  • 22.08

    Davide è sicuro che adesso i clienti torneranno. La missione è compiuta. E non capisco di cosa si lamentassero i titolari su FB

  • 22.09

    “Totem t’è piaciuto? ADDIOSSS!” Bell’a Cannavacciuolo!

  • 22.10

    Ah, c’è anche uno pseudo “Come è andata a finire”.

  • 22.10

    Neanche il tempo di finire la prima che si lancia il promo della seconda, tra poco sempre su Nove.

  • 22.12

    Si riparte da San Benedetto del Tronto, dove Mauro – ex tassista- e Paola – ex insegnante da ballo – raccolgono debiti per il loro ristorante, Dalla Padella alla Brace. E il nome è tutto un programma.

  • 22.13

    Lui è fuggito da Roma col sogno del ristorante, lei non voleva mai finire in cucina e non vede l’ora di tornare nella Capitale. L’errore mi sa che è tutto lì.

  • 22.14

    Come spiega anche lo staff, il problema è che marito e moglie litigano su tutto. E lei davvero non ne può più: “Ogni giorno mi sveglio la mattina e dico ‘Oggi me ne vado'”. Ma dove possono andare, suvvia! “Mauro nell’ambito lavorativo è proprio uno stronzo” dice la moglie. E ha ragione: non le ha neanche chiesto se voleva fare questo mestiere.

  • 22.17

    E già non ci siamo: la faccia schifata di Antonino davanti al manifesto è tutta un programma, come il nome del locale.

  • 22.18

    Neanche arriva che Cannavacciuolo si trova immerso nelle difficoltà di una coppia: Mauro e Paola dicono l’uno il contrario dell’altra.

  • 22.21

    Ma siamo agli assaggi. Carino lo stacco per sottolineare la LUNGHEZZA del menu: per leggerlo tutto ci vogliono ORE.

  • 22.21

    “Venti minuti d’attesa… nel frattempo posso godermi l’orrore di questo posto…”

  • 22.22

    Ma si parte con la Gricia al tartufo…

  • 22.23

    “Non è tartufo e poi hai rovinato la gricia…. 50 sfumature di Gricia….”

  • 22.24

    Il piatto con i gamberi sa di salsicce…

  • 22.25

    “Questa non è una sogliola… è una sòla!”

  • 22.26

    “Mi fai dei gamberi in salamoia… ma allora qui si mangia tanto per mangiare” dice lo chef. “Sì” risponde Paola.

  • 22.27

    Ma prima che Cannavacciuolo vada via, Paola spiega ad Antonino la situazione: Mauro ha venduto tutto per inseguire il suo sogno, ma senza curarsi di lei. “A 57 anni mi ritrovo senza ‘na scarpa e ‘na ciavatta…”.

  • 22.28

    La situazione è complicata: Paola a 57 anni si ritrova senza nulla in mano e con un marito che se ne frega.

  • 22.29

    Ma siamo alla prima ‘cena’ sotto lo sguardo di Cannavacciuolo.

  • 22.33

    “Tra moglie e marito non mettete mai un menu di 70 piatti”: la serata è drammatica. Mauro non capisce in che situazione è Paola.

  • 22.35

    Questa volta il primo break c’è.

  • 22.37

    Prima riunione per Cannavacciuolo. “Lavorare così vuol dire non avere un futuro. Avete fatto due ore e mezza di servizio e neanche un minuto di silenzio”.

  • 22.39

    Per iniziare a migliorare bisogna arrivare al faccia a faccia tra Mauro e Paola, che se ne possono dire tante nella torre dei Gualtieri: “Io vi chiudo qui dentro, vi scannate, vi baciate, fate quello che volete… quando siete pronti ad andare avanti fate suonare le campane”. Carina l’idea. E’ una torre d’orologio: il tempo è centrale, come i sette anni che hanno perso finora.

  • 22.41

    E forse Paola riesce a spiegarsi. Mauro le dà ragione. Vedremo se Mauro manterrà la parola e capirà davvero cosa e come farlo.

  • 22.43

    Si ricomincia dalla cucina: Cannavacciuolo mostra come preparare un filetto di salmone, dalla marinatura al servizio.

  • 22.45

    Panna acida, aneto e salmone marinato in casa: la semplicità fatta gusto.

  • 22.45

    E si continua con una scarola, molto romanesca, con burrata fresca e sarde fritte.

  • 22.48

    Break e poi makeover.

  • 22.51

    Beh, questa sì che è una trasformazione.

  • 22.52

    Bello l’ingresso nuovo, anche il bancone del bar: insomma, è diventato un gran bel locale. Paola sceglie di stare in sala, Anna prende in mano la cucina.

  • 22.54

    E siamo al nuovo menu.

  • 22.55

    Bella la crema di pappa al pomodoro con gallinella… vabbè, ma ditemene uno brutto…

  • 22.56

    Ehm, non posso assaggiare anche io? Giusto per prepararsi alla Pasquetta…

  • 22.57

    Siamo alla riapertura. Tutti con le nuove divise e speriamo che la squadra funzioni.

  • 22.58

    Paola in mezzo alla gente sembra rinascere. Però un po’ di studio in più e un po’ di romanesco in meno non guasterebbe.

  • 23.01

    Paola e Mauro finalmente ridono insieme. E

  • 23.02

    “Stavano andando Dalla Padella alla Brace ma io li ho aiutati a non bruciarsi… ADDIOS”

Il ‘Totem’ Cannavacciuolo non cade ‘Dalla Padella alla Brace’: si sarebbe potuto intitolare anche così questo commento alle prime due puntate della quarta stagione di Cucine da Incubo Italia, partita nella sera di Pasqua e trasmessa per la prima volta in chiaro su Nove. Il programma cambia rete, ma non formula, che rispetta la tradizionale scansione del genere: presentazione del locale, crisi, restyling staff e locali, rinascita. Al centro, sempre più convincente, c’è Chef Antonino Cannavacciuolo, sempre più focalizzato nel ruolo, sempre più disponibile verso la telecamera, talmente bravo in cucina da essere credibile anche quando guarda in camera e ‘recita’ quanto suggerito dagli autori. Riesce ad essere straordinariamente paziente e incredibilmente efficace quando si innervosisce, una rabbia che nasce dalla consapevolezza e dalla passione per il proprio lavoro, non da un copione o da un personaggio da interpretare. E questa genuinità arriva. E piace.

Eppure questa edizione di Cucine da Incubo non è come le altre. E’ persino migliore, nella scrittura e nella confezione. Finalmente si è rinunciato alla falsa crisi ‘sceneggiata’ nella serata della riapertura, il classico momento che serviva a dimostrare il miglioramento della crew; si punta, piuttosto, a raccontare la concitazione della cucina, tra ansia da prestazione ed entusiasmo per i risultati. La sensazione è che ci sia più spazio per le storie, raccontate anche in maniera più veloce. Da apprezzare anche la semplificazione della ‘resa dei conti’ tra i titolari, che viene mostrata più che costruita, come invece accadeva in passato. Ho trovato particolarmente riusciti sia la Candid Camera ‘vendicativa’ per la prima coppia che il faccia a faccia nella Torre dei Gualtieri della seconda: un tocco autoriale più sofisticato ed efficace, a mio avviso.

La scrittura, quindi, risulta meno sovrastrutturata: la semplicità, del resto, è quel che vince in cucina, come dimostra il ‘momento ricetta’ con Cannavacciuolo, incentrata proprio sull’uso di ingredienti semplicissimi da cui tirar fuori piatti stellati con poche mosse. Del resto la semplicità è la cosa più difficile da fare.

A una narrazione più diretta si affianca anche una confezione più curata: viene finalmente dato risalto ai piatti del menu, finora mostrati en passant e che ora invece trovano una propria dignità visiva (e televisiva), così come si gioca molto di più col montaggio e con la colonna sonora, che punta essenzialmente sullo Spaghetti Western. Una tendenza già notata in MasterChef Italia 5, soprattutto con i momenti ‘sguardo Cracco’, e che ora accompagnano lo chef nei momenti chiave della sua ‘operazione salvataggio’. Interessante anche la presentazione del ‘prima’ e del ‘dopo’ del restyling in stile ‘rendering’, che mostra dinamicamente come il locale sia cambiato con la ristrutturazione. In chiusura da apprezzare anche lo sforzo dello ‘pseudo’ “Come è andata a finire” per quanto risulti ‘posticcio’, e dunque in contrasto con quanto finora detto: in realtà un paio di speciali per capire, davvero, cosa ne è stato dei locali protagonisti sarebbe ormai il caso di farli.

Tornando a questa quarta stagione, tutto risulta più pensato, più curato, più ragionato. E devo dire che ha funzionato anche la scelta dei protagonisti e delle storie: credo di non essermi mai indignata tanto davanti a una ‘titolare/chef’ come davanti a Lucetta, del Totem Pub, che ha affermato che le vongole non sanno di nulla, così come mi ha emotivamente coinvolto la confessione di Paola allo chef nella seconda puntata. Casting riuscito, dunque, e impatto narrativo garantito.

Cucine da Incubo non delude. Chef Cannavacciuolo è una garanzia. E con questa quarta stagione trovo ci sia stato anche un cambio di passo.

A domenica prossima per la terza puntata di Cucine da Incubo.

Cucine da Incubo Italia 2016 | Diretta | Prime due puntate

Cucine da Incubo Italia 4 | Anticipazioni prima puntata

Cucine da Incubo Italia torna in tv con la sua quarta stagione e riparte questa sera, domenica 27 marzo 2016, con le prime due puntate rigorosamente sul canale Nove del Digitale Terrestre, quindi in chiaro e in esclusiva. Un regalo di Pasqua per i fans di Chef Antonino Cannavacciuolo, appena ‘ripresosi’ dalle fatiche di MasterChef Italia 5, che ritroviamo alle prese con ristoranti sull’orlo del fallimento e ristoratori in crisi. Noi seguiremo questo debutto live su Blogo dalle 21.15.

Cucine da Incubo Italia 2016 | Il format

Il programma, prodotto da Endemol Italia per Discovery Italia, cambia rete ma non formula. In ogni puntata Cannavacciuolo va ad aiutare un locale in difficoltà: dopo aver assaggiato alcuni piatti del menu, esplorato la cucina e osservato le dinamiche dello staff, lo Chef spiega i problemi al gruppo, riporta l’armonia ai fornelli, ristruttura gli ambienti, regala un nuovo menu e rimette l’attività in piedi. Almeno per un po’.
Anche questa quarta stagione si compone di 10 episodi da 60′. Nel primo appuntamento si parte con due puntate, la prima a Carignano e la seconda a San Benedetto del Tronto. A seguire Cannavacciuolo sarà a Fiesole (Firenze), Milano, Albese con Cassano (Como), Marano Marchesato (Cosenza), Taranto, Triuggio (MB) e Roma.

Cucine da Incubo Italia 4 | Anticipazioni 27 marzo 2016

Chef Cannavacciuolo dà inizio al suo quarto giro d’Italia dal Totem Pub di Carignano (TO), gestito da Davide e Lucetta. A dare un’occhiata a Tripadvisor, le recensioni dei clienti sono altalenanti anche dopo il restyling. Critici verso il programma anche i proprietari: basta fare un giro sulla loro pagina Facebook per imbattersi in un post apparentemente poco ‘lusinghiero’ nei confronti del programma.

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Solo dopo aver cominciato a girare ci siam accorti di quanto il programma Sia improntato a “insultare “al contrario Di…

Pubblicato da Totem pub su Mercoledì 23 marzo 2016

“Solo dopo aver cominciato a girare ci siam accorti di quanto il programma sia improntato a “insultare” al contrario di alcuni programmi esteri che invece esaltano i punti di forza di un locale… Si impara solo vivendo”

scrive Lucetta Miazzi, tra i gestori del locale protagonista della prima puntata.

Subito dopo andremo “Dalla Padella alla Brace”, a San Benedetto del Tronto, trattoria gestita da Paola Bruno e Mauro Gallerini che propone essenzialmente cucina romana. Vedremo come chef Cannavacciuolo gestirà i rapporti tra i due e lo staff, oltre che tra la cucina e i clienti.

Cucine da Incubo 2016 | Come vederlo in tv e in streaming

Cucine da Incubo va in onda ogni domenica dalle 21.15 sul canale Nove del DTT (gruppo Discovery). Nove è visibile anche su Sky (canale 145) e Tivùsat (9). Non è possibile, invece, seguirlo in live streaming, ma si può rivedere on demand su Dplay.

 

Cucine da Incubo 2016 | Second screen

Per commentare Cucine da Incubo Italia vi consigliamo il nostro liveblogging, dalle 21.15 su TvBlog. Il programma non ha più una propria pagina Facebook (che risale, invece, alle ‘gestione’ FoxLife) ma condivide la pagina FB di Nove e anche il suo profilo Twitter. L’hashtag è #CucineDaIncubo.


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Cucine da incubo (Italia)