Home Notizie Jam TV, Ezio Guaitamacchi a Blogo: “Una web tv per appassionati, perchè la musica in televisione è maltrattata”

Jam TV, Ezio Guaitamacchi a Blogo: “Una web tv per appassionati, perchè la musica in televisione è maltrattata”

Abbiamo parlato con il fondatore di questa nuova web tv musicale, che prende il nome dalla rivista da lui diretta

pubblicato 3 Marzo 2016 aggiornato 2 Settembre 2020 03:54

E’ partita da qualche giorno l’avventura di Jam Tv, la nuova televisione musicale diretta dal giornalista e scrittore Ezio Guaitamacchi dedicata a tutti gli appassionati di musica. Si tratta di una web tv, nata come evoluzione del magazine JAM-viaggio nella musica che è stato uno dei principali mensili di riferimento di settore per 20 anni.

Ci siamo fatti raccontare dal fondatore e direttore qualcosa di più.

Come nasce Jam Tv?

Un amico, che ha una casa di produzione, mi aveva proposto questo progetto mettendomi a disposizione la sua struttura. Abbiamo iniziato questa pazza avventura mutuando il marchio Jam dalla storia della rivista che ho fondato e diretto per 20 anni e l’idea è quella di fare una televisione, sul web, così come ho sempre fatto per gli appassionati. Perchè la musica in tv è maltrattata, e vengono maltrattati gli artisti. Io sono sa sempre dalla parte degli artisti e degli appassionati. Questa è un’opportunità che do a loro, a noi stessi, e ai giovani che mi circondano, studenti del master in giornalismo e critica musicale che dirigo al CPM.

[quote layout=”big” cite=”Ezio Guaitamacchi]Io credo che funzioni perchè la musica c’è sempre stata e ci sarà sempre, gli appassionati pure.[/quote]

Negli ultimi anni c’è stata una vera e propria moria di riviste musicali, è stata una sorte di macabra ‘conta’ a chi toccherà dopo, per non parlare dei costanti problemi con gli editori che cambiano in continuazione. Il web secondo te è la risposta?

Come dico sempre, io ho già dato. Oggi le formule sono diverse rispetto a quando ho iniziato, il web ha delle prospettive enormi e io provo a trasferire lo stesso spirito sul web. Io credo che funzioni perchè la musica c’è sempre stata e ci sarà sempre, gli appassionati pure. Cambieranno modi, modalità, generi, e bisogna trovare nuove idee. Ai giovani musicisti dico ‘trovate nuove idee’, ai giovani giornalisti dico ‘idem’. Cercate nuove idee, abbiate spirito di avventura.

Negli ultimi anni sembra non ci sia più interesse a parlare di musica come si deve, la sensazione generale è che si sia un po’ persa la qualità.

Purtroppo il web, che crea tante opportunità, ha creato anche molta confusione e ha sdoganato il dilettantismo. Il tentativo di far vedere che c’è qualcosa di professionale è un bel tentativo, io spero che funzioni, ma non ho dubbi che funzioni. Soldi non ne facciamo, non diventiamo ricchi, non lo siamo mai stati, è una cosa che fai per il piacere di farlo e per il piacere di poter fare un lavoro che ti piace. Riuscire ad autofinanziarci è un miracolo.

In passato hai scritto libri, hai condotto trasmissioni televisive, hai un tuo programma in radio…a parte Jam Tv quali sono i tuoi prossimi progetti?

Dirigo una nuova collana della Hoepli, la più antica casa editrice italiana, con cui ho pubblicato un anno e mezzo fa “Storia del Rock”. Sarà una collana di libri dedicati a storia del rock appunto e al rock storico nello specifico.