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Mr. Robot, su Premium Stories il cyber-thriller contro l’America dei pochi e potenti

Su Premium Stories di Mediaset Premium Mr. Robot, serie tv con protagonista un hacker che viene contattato da un misterioso personaggio che vorrebbe farlo diventare membro di un gruppo con lo scopo di ribellarsi alla società ridistribuendo la ricchezza economica

pubblicato 3 Marzo 2016 aggiornato 2 Settembre 2020 04:04

La serie più acclamata del 2015 non è rassicurante, non si rivolge al pubblico con un messaggio di ottimismo verso il futuro nè cerca di decifrare i motivi per cui la società contemporanea non riesca a risolvere i problemi che ne ostacolano il progresso. Al contrario, Mr. Robot, in onda da questa sera alle 21:15 su Premium Stories di Mediaset Premium, racconta la rabbia che si cela dietro quei cyberattacchi con uno sguardo pessimista e nichilista di coloro che vogliono un cambiamento, anche a costo della rivoluzione per tutti.

La rivoluzione parte da Elliot Alderson (Rami Malek), giovane tecnico informatico al lavoro per la compagnia Allsafe, incaricata di garantire la sicurezza informatica dei suoi clienti. Affetto da sociopatia, paranoia e dipendenza dala morfina -che gli viene procurata dalla vicina di casa Shayla Nico (Frankie Shaw)-, Elliot ha una doppia vita. Di giorno, infatti, lavora per la Allsafe, evitando contatti con i colleghi, fatta eccezione per il suo capo Gideon Goddard (Michael Gill) e la sua collega ed amica d’infanzia Angela Moss (Portia Doubleday). Di notte, invece, si trasforma in un vendicatore informatico, che esplora nella vita privata di conoscenti e non solo, per carpirne gli scheletri nell’armadio e fare leva su di essi per ottenere ciò che vuole.

La condizione di Elliot lo rende insicuro verso gli altri e poco incline a relazionarsi, motivo per cui la psicoterapeuta da cui va in analisi Krista Gordon (Gloria Reuben) lavora affinchè il protagonista provi ad aprirsi alla società. Ma è proprio la società il principale nemico di Elliot: tramite multinazionali e governi diretti da persone che agiscono all’oscuro, le persone sono schiave di un sistema economico che non le rende libere e che, sfruttando i social network, li priva della loro identità.

Elliot pensa di essere solo in questa battaglia, fin quando non viene contattato dal misterioso Mr. Robot (Christian Slater), che lo vuole reclutare come membro della fsociety, gruppo di hacker il cui scopo è quello di azzerare i debiti di tutti e ridistribuire la ricchezza economica. Inizialmente riluttante, Elliot si fa convincere quando Mr. Robot gli dice che l’obiettivo della fsociety è in particolare la E-Corp, poi rinominata Evil Corp, multinazionale che assume proprio la Allsafe per la sicurezza informatica. La Evil Corp, anni prima, era stata responsabile di un disastro ambientale che aveva provocato la morte del padre di Elliot e di Angela. Basta questo a convincere il protagonista ad unirsi alla fsociety ed a cercare di distruggere la Evil Corp e chi vi lavora, come lo spietato vicepresidente Tyrell Wellick (Martin Wallström), disposto a tutto per raggiungere la vetta della sua azienda.

Mr. Robot è la prima serie tv ad affrontare un tema complesso e poco televisivo come l’hackeraggio ed il terrorismo informatico, affiancandolo però a tematiche estremamente attuali e con una scrittura a dir poco affascinante. Per quanto sia un personaggio distante dal pubblico per la sua paranoia, Elliot seduce i telespettatori proprio la sua sfiducia verso un mondo che si sta autodistruggendo e che sembra non voler fare nulla per proteggersi da quei pochi che, detenendo gran parte della ricchezza mondiale, possono decidere per tutti.

Irrompendo nel palinsesto di Usa Network, che anche tramite questa serie tv ha dato il via ad un rinnovamento del proprio marchio più rivolto ad una serialità dark e drammatica, Mr. Robot ha incassato il consenso della critica ed ottenuto numerosi premi, diventando la serie rivelazione dell’estate scorsa. Il merito va al creatore dello show, Sam Esmail, che ha avuto carta bianca nel rappresentare come sarebbe la rivoluzione che già è in atto in alcuni Paesi mediorientali se fosse applicata alle società industrializzate, ma anche al protagonista Malek, capace di rendere al meglio un personaggio le cui insicurezze e stati emotivi servono alla sceneggiatura per non diventare troppo tecnica e, così, coinvolgere il pubblico dentro una spirale thriller dal gusto informatico che ha sorpreso tutti.

Tanto fantasiosa nella trama quanto vicina per certi aspetti all’attualità (l’attacco informatico al sito Ashley Madison è stato anticipato in un episodio, mentre nel finale una scena ha drammaticamente anticipato la sparatoria avvenuta in Virginia, tanto da posticipare l’episodio di una settimana), Mr. Robot ha dato una scossa alla serialità americana, irrompendo nel panorama americano senza paura di usare gli artigli e raccontando l’attualità con una precisione che ha permesso ad un altro personaggio instabile di diventare paladino di una società che non sembra capace di difendere i propri interessi da sola.

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