Che tempo che fa, puntata del 28 febbraio: tutte le interviste

La puntata inizia, come capita sempre una volta al mese, con il critico d’arte Flavio Caroli che parla di street art. Anche perché a Milano l’assessore gli ha chiesto di essere garante di quest’idea. E il professore sottolinea che nel capoluogo lombardo le scatole dei semafori si sono “colorate” nell’ultimo periodo.

Ormai in tutta Italia impazzano gli street artist. Ma Caroli si concentra soprattutto sui dipinti piazzati in 4 punti di Milano di cui vengono mostrate le foto. A Bologna, invece, ci sono polemiche per una mostra sulla street art perché gli artisti non vogliono che le loro opere siano staccate dai muri.

Caroli, infine, ricorda che la storia della capitale rivivrà sul Lungotevere di Roma. Sugli argini del fiume, su un muro lungo 550 metri, verrà inaugurato ‘Triumphs and Laments’, l’opera dell’artista sudafricano William Kentridge.

Debutta nella veste di attore il celebre pianista Stefano Bollani, il 23 marzo, nello spettacolo “La Regina Dada”. A Che tempo che fa incanta – come sempre – con il pianoforte proprio sulle note del brano dello show.

Bollani avrà 35 date in un mese! Fazio: “Ho tentato una sintesi dello spettacolo dello show ma non ci sono riuscito”. Bollani: “Durava 8 ore, siamo arrivati alla sintesi di un’ora e mezza. Valentina Cenni è il mio angelo”. E il conduttore chiama l’applauso del pubblico, che sembra quasi “indifferente” al gesto affettuoso dell’ospite nei confronti della fidanzata con cui condivide questo progetto.

Pubblico molto caloroso all’ingresso in studio di De Sica e Siani. E Fazio sottolinea: “Christian è davvero elegante”. Alessandro: “Lo hai sottolineato in modo elegante…”. De Sica rivela: “E’ l’abito della scena di un matrimonio di un film”.

Il conduttore cita le prossime date e il successo di pubblico per l’adattamento teatrale del film “Il principe abusivo”: “Vi aspettano altri 15 anni così”. Siani non sembra entusiasta all’idea: “Oddio, gli arresti domiciliari!”.

A Napoli, come mostra una clip, minuti interminabili di applausi a teatro ancora prima che De Sica iniziasse a parlare. Siani non c’è nel video. Fazio: “Come mai non c’è la stessa cosa quando entri tu?”. Ovviamente è tutta una gag…

Siani mette a confronto la generazione di Baglioni, Morandi e De Sica (“Ma io sono più giovane di Gianni”, dice l’attore) chiamandoli Capitani coraggiosi: “Io e Fabio al massimo siamo Capitoni coraggiosi”. Christian, invece, parla dell’esperienza a Napoli… ma è finito all’ospedale: “Ho avuto un mancamento perché ero stanco, è uscita la notizia ‘malore per De Sica’”. Come è finita? Siani: “Si è fatto un selfie con la radiografia!”.

De Sica mangia dopo lo spettacolo, Siani prima. De Sica è legato al copione, Siani improvvisa. De Sica ha il camerino freddo, Siani no: è quanto emerge durante il racconto dei due – davvero diversissimi – nell’intervista.

La conversazione vira su Napoli. Siani ha scritto anche un libro sulle usanze dei partenopei e comincia a dare una rappresentazione – volutamente – “grottesca” della gente della sua terra. Poi cita la “fuga dei cervelli meridionali”: “Ma il cuore delle loro radici resta sempre al Sud”. E l’intervista finisce con altri aneddoti dei due. Ma in realtà non è mai decollata…

In studio un’attrice con la A maiuscola, Stefania Sandrelli, che festeggia 55 anni di carriera e si dichiara subito spettatrice fedele del programma e di Luciana Littizzetto: “Se non posso guardarla la registro”.

Ed eccola nel 1967 in un’intervista a Lello Bersani per il telegiornale. Davvero incantevole. Lei commenta: “Ero una mascalzona… e un po’ ci facevo”. Quindi parte una clip celebrativa con i tanti film a cui ha prestato il suo volto.

Lei racconta: “Il cinema mi ha permesso di essere libera. Il rigore l’ho imparato dopo un po’, strada facendo”. “Sedotta e abbandonata” del 1964 è uno dei suoi film che cita tra quelli più importanti della carriera: “Germi (il regista, ndB) era attento e appassionato al suo lavoro, mi incantavo a guardarlo dietro la macchina da presa, addirittura cantava, piangeva, rideva mentre faceva le inquadrature”.

Non può mancare un riferimento a Ettore Scola, scomparso recentemente: “Sono molto addolorata, lui c’era sempre nei momenti importanti della mia vita”. E parte un rvm da “C’eravamo tanto amati”.

E intanto…

ma quand’è che Fazio si è trasformato dalla miglior spalla che ci fosse in uno che interrompe l’intervistato sul più bello?

— Guia Soncini (@lasoncini) 28 febbraio 2016

La Sandrelli con Francesco Piccolo ha realizzato “La prima cosa bella” (film di Paolo Virzì): “Si può ridere anche qualche giorno prima di andarsene”. E c’è la clip anche per questo film, “è l’ultimo bellissimo che ho fatto”.

La Sandrelli ha difficoltà a piangere sul set: “Il pianto è pieno di insidie, ho visto pianti che mi hanno attratto tantissimo, bisogna essere troppo parsimoniosi per cui non mi viene così tanto facilmente”. L’ultima scena da lei indicata è tratta da “La famiglia” di Scola: “Qui ho visto Gassmann ‘nudo’, aveva l’anima tra le mani”.

Per il compleanno (a giugno sarà cifra tonda) “vorrei 3 cedri e 2 acacie, sono pronta a regalarmeli da sola purché i miei condòmini me li facciano mettere”. E Fazio la saluta con un bel mazzo di fiori bianchi. La Littizzetto commenta: “E’ una normale, carina, non come certi divi che si atteggiano”.

Fazio lancia dopo Che tempo che fa Quasi quasi rischiatutto e Presadiretta ma Lucianina sembra interessata solo al tema del programma di Iacona. Poi elogia la Sandrelli: “In 55 anni non ha mai annoiato, per Fabio bastano 5 minuti”.

Prima notizia? Le unioni civili. “La legge è passata… con lo stralcio. Hanno tolto due cose, la stepchild adoption e l’obbligo di fedeltà. Non mi ricordavo che c’era nelle ‘unioni civili normali’, allora noi etero siamo discriminati, non va bene! L’unico contento è Angiolino secondo cui è stata cancellata una ‘norma contro natura’. Ma è meglio lasciare i bambini soli negli istituti?”.

Si parla dell’ex premier che sarebbe diventato vegeteriano: “Andrà d’accordissimo con il nuovo capo della Rai, Campo dall’Orto. O è meglio se dico che tanto si sapeva che a lui piaceva la patata?!!! Era pure intercettato dagli americani, pazzesco! Secondo me lo facevano per distrarsi perché pensavano che fosse una linea erotica”.

E si passa al bambino Matteo che ha inventato la parola “petaloso” associata a fiore: “Fabio, per te non c’è bisogno di inventare un neologismo perché c’è già la parola, ‘palloso’. Ah, la maestra del bambino si chiama Margherita, si è sentita chiamata in causa. Molti hanno già usato la parola… ovviamente anche Renzi. Saluto i compagni di Matteo che hanno usato gli aggettivi giusti e non se li è cagati nessuno. Almeno le mie parole ‘walter’ e ‘iolanda’ mettetele nel vocabolario. E intanto tutti i marchi si sono impadroniti della parola ‘petaloso'”.

E infine “Cipollini si è fatto fotografare desnudo, guarda che telaio, non la bici ma lui! La sella ha un buco in mezzo ed è il salva-la-prostata Beghelli”. La puntata finisce qui e lascia spazio alla striscia di Rischiatutto prima di Presadiretta che tratterà di ogm.