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Limbo, su Raiuno il film-tv sui traumi della guerra di una giovane donna

Su Raiuno LImbo, film-tv con protagonista una giovane donna che, dopo una missione in Afghanistan in cui è rimasta ferita, rientra in Italia, dove affrontare le sue paure del passato

pubblicato 2 Dicembre 2015 aggiornato 2 Settembre 2020 07:45

Dopo aver mandato in onda Lea, Raiuno manda in onda, questa sera alle 21:20, un altro film-tv, Limbo, tratto dall’omonimo romanzo di Melania Mazzucco che tratta il tema della guerra e delle conseguenza psicologiche di essa sui soldati.

Protagonista è Manuela Paris (Kasia Smutniak), giovanissima soldatessa non ancora 28enne che il giorno della vigilia di Natale rientra nella propria cittadina, poco distante da Roma, per riprendersi da un’importante operazione che ha subìto.

Manuela, fin da giovane, ha sognato di far parte dell’esercito, ed ha lavorato molto per poter diventare chi è ora, ottenendo il ruolo di sottufficiale dell’esercito, a comando di un plotone di trenta uomini in una missione in Afghanistan.

Quando un attentato ferisce lei ed uccide alcuni dei suoi uomini, Manuela deve lasciare il deserto afghano per tornare in Italia. Qui, una volta operata, deve passare un periodo di riposo in casa. Per la ragazza, però, il problema non è tanto la convalescenza, quanto la necessità di dover ricordare cosa le sia accaduto. Aiutata da uno psichiatra (Maurizio Lombardi), Manuela cerca così di affrontare le proprie paure legate al suo passato, al dolore ed alla disillusione della guerra.

Durante il suo periodo di riposo, incontra il misterioso Mattia (Adriano Giannini), ospite dell’Hotel Bellavista: Mattia sembra non avere un passato, ma in realtà anche lui si trova in una sorta di limbo, in cui attende e spera per sè stesso un futuro migliore. Manuela ritrova così la voglia di vivere e di affrontare ciò che ha vissuto mentre era in missione.

Limbo, prodotto da Rai Fiction e Fandango Tv, scritto da Laura Paolucci e Francesco Piccolo per la regia di Lucio Pellegrini, è un film-tv che affrontare il tema del Disturbo Post Traumatico da Stress, molto frequente tra i soldati che rientrano dopo aver partecipato ad operazioni militari. Il racconto, però, si sofferma anche sul ruolo della donna nella società di oggi, vista come consolatrice e vittima e non come protagonista. Manuela, invece, ribalta quest’idea rappresentando un personaggio alle prese con gli orrori di un conflitto e del suo passato. Proprio il regista ha spiegato di essere voluto entrare nel mondo della protagonista attraverso le pagine della Mazzucco:

“Attraverso lo sguardo di Melania Mazzucco è stato semplice addentrarmi nel racconto da un punto di vista femminile. La presenza di Kasia Smutniak, la sua forza, l’intensità e la fragilità nascosta, ha fatto il resto. È stato un viaggio bellissimo e complesso, e anche un’avventura produttiva non semplice. Giorno per giorno abbiamo cercato di trasformare il nostro budget in un’occasione per produrre nuove idee di ambientazione e messa in scena, in un clima di entusiasmo che raramente mi è capitato di incontrare su un set.”