I consigli di TvBlog
Home Costantino Della Gherardesca contro Montebianco: la solidarietà di rete non esiste più? La replica del conduttore di Pechino Express

Costantino Della Gherardesca contro Montebianco: la solidarietà di rete non esiste più? La replica del conduttore di Pechino Express

Agli “alternativi” si aggiungono Gianluigi Paragone e Beppe Severgnini. E intanto il conduttore di Pechino Express replica…

pubblicato 12 Novembre 2015 aggiornato 2 Settembre 2020 08:29

Ringraziamo Costantino Della Gherardesca che ha prontamente replicato al nostro articolo scrivendo nei commenti quanto segue:

Non ho nulla contro Monte Bianco. Lo fanno dei miei carissimi amici e mi sono limitato a pubblicare, senza commenti, degli articoli dove parlavano di me personalmente. Aggiungo che ho fatto anche gli auguri a tutto il team di MB e Caterina, pubblicizzando Monte Bianco sul mio twitter (dando anche l’orario di messa in onda). Il post sulla vendetta, sul mio profilo personale, non aveva nulla a che vedere con la tv. Ma era un gioco di parole ispirato alla faccenda dove Muccino ha parlato male di Pasolini su fbk. Capisco che l’ironia a volte vola sopra la testa della gente.

Costantino Della Gherardesca contro Montebianco: la solidarietà di rete non esiste più?

Un tempo, forse neppure troppo lontano, esisteva la “solidarietà di rete“. Non c’è una regola scritta in un ipotetico “regolamento televisivo” che ne parla, ma è sempre stata una buona consuetudine: non si parla male dei colleghi e delle trasmissioni degli altri – almeno non in pubblico, poi a microfoni e telecamere spente si può pure dire peste e corna di questo conduttore o quel programma.

Ma, si sa, le consuetudini sono destinate a cambiare ed evolversi nel tempo. E oggi, 12 novembre 2015, possiamo dire con certezza che quella relativa alla sopracitata “solidarietà di rete” non esiste più. La tv è in preda ad una crisi di ascolti, Netflix ed altre tecnologie incombono e non ci si può più permettere di essere buoni in questa guerra fra poveri. Oggi bisogna fare i ribelli per farsi notare ed essere alternativi.

Allora succede che Costantino della Gherardesca condivide da giorni articoli evidentemente contro Monte Bianco, il reality adventure di Rai 2 condotto da Caterina Balivo che con il “suo” (lo è ancora?) Pechino Express condivide il giorno di messa in onda (il lunedì), la casa di produzione (Magnolia) e una struttura di base (ci sono le prove, le coppie, gli handicap, la classifica…). Al di là della validità e della qualità del nuovo programma dedicato alla montagna, quella di Costantino ha il sapore di una vendetta. Non a caso, probabilmente, “la vendetta è un piatto che va servito pieno di stronzi che l’ospite è costretto a mangiare tipo Salò” è l’ultima frase comparsa nel suo profilo Facebook, anticipata dalla chiara “chi pecora si fa, il lupo se la incula”. Cosa è successo? Dissapori non ancora resi noti del tutto? Non ci è dato sapere.

Ma la lista degli “alternativi” non si limita al fiorentino Costantino. Anche Gianluigi Paragone, qualche giorno fa, si è scagliato contro la collega di rete Lili Gruber per alcuni ritardi di orario (“Ringrazio Lilli Gruber che è stata puntuale nel ritardo anche questo mercoledì. Magari la prossima che va al Bilderberg le facciamo regalare anche un orologio” è l’accusa incriminata, recitata proprio all’inizio de La Gabbia su La 7, quindi in diretta). E neppure Rai 3 è immune alle “polemiche interne” fra prime donne: proprio ieri Beppe Severgnini ha definito “un comizio” l’intervista di Gerardo Greco a Matteo Salvini all’interno di Agorà. E giù polemiche alimentate dai vari botta e risposta.

Da oggi, allora, non ci dovremmo più stupire se il Tg 1 dovesse decidere di evitare il collegamento di lancio con il programma del prime time di Rai 1. Farebbe più figo dire “quel programma fa cagare, cambiate canale”. E non dovremmo neppure strabuzzare gli occhi se Silvia Toffanin a Verissimo, invece di fare il classico endorsement al Segreto, ci venisse a dire che questa soap spagnola di successo è tremenda e recitata da cani.

Basta, non ci dobbiamo stupire più, perché la solidarietà di rete è stata ufficialmente abolita.

(Ovviamente siamo pronti a riportare le repliche di tutti i personaggi chiamati in causa)