Home Notizie The Guild, la sit-com nata online che passa per Microsoft e che potrebbe sbarcare in tv

The Guild, la sit-com nata online che passa per Microsoft e che potrebbe sbarcare in tv

Non ci stupiamo -o, almeno, non dovremmo più stupirci- quando ci imbattiamo in prodotti come “The Guild”, divertente e tanto semplice quanto geniale sit-com realizzata esclusivamente per il web (qui in alto vedete il primo episodio, dopo il salto altri due, tutti sottotitolati da Subfactory). Non[…]

pubblicato 27 Dicembre 2008 aggiornato 11 Febbraio 2021 07:25

Non ci stupiamo -o, almeno, non dovremmo più stupirci- quando ci imbattiamo in prodotti come “The Guild”, divertente e tanto semplice quanto geniale sit-com realizzata esclusivamente per il web (qui in alto vedete il primo episodio, dopo il salto altri due, tutti sottotitolati da Subfactory). Non ci stupiamo neanche quando i colossi della rete -leggasi Microsoft– abbassano lo sguardo verso quello che sembrerebbe un prodotto di nicchia e, accorgendosi che non è proprio così, ci si fiondano a capofitto.

La storia di “The Guild” pare proprio quella di una piccola vetrina che cerca, ma senza troppe illusioni, di farsi spazio nel panorama del visibile on-line, ottenendo un successo a sorpresa e facendosi così notare dal colosso di Bill Gates, che decide di produrne una seconda stagione (sempre per la rete, ovviamente), dopo i numerosi consensi e premi (uno tra tutti: lo Youtube award come migliore serie) provenienti dal web.

Nato in sordina e con pochi fondi -tant’è che dopo i primi due episodi autofinanziati e girati in soli due giorni e mezzo, l’unica via possibile ma riuscita è stata il finanziamento tramite Paypal dagli utenti-, “The Guild” è un’idea di Felicia Day, vista in tv nell’ultima stagione di “Buffy” e poi in “Dr. Horrible”. L’attrice, per qualche anno dipendente lei stessa dal videogioco “World of Warcraft”, ha voluto mettere in scena l’abbattimento dello stereotipo del giocatore tipico, ovvero del maschio trentenne ancora in casa dei genitori: insomma, il tipico nerd.

Ed infatti, episodio dopo episodio -tutti della durata minima di 3 minuti e massima di 6- ci vengono mostrati vari tipi di giocatori: dallo scapolo alla madre di famiglia annoiata, all’adolescente con l’ormone in prima fila alla ragazza in cerca di relazioni sociali sicure. Quest’ultima è interpretata proprio dalla Day, interprete di Codex-questo il suo nickname nella gilda virtuale-, disoccupata, scaricata dalla sua psicologa e rintanata nel mondo parallelo di un videogioco.

Senza dimenticare lo humor -con l’arrivo, ad esempio, in casa di Codex di un suo eccentrico compagno di gioco-, “The Guild” riesce a mostrare come reale e virtuale oggi siano vissuti da milioni di persone, cercando di capire i motivi per cui molti di noi si rintanano fino a notte fonda in un mondo che di reale non ha proprio nulla. La stessa Day prova a dare una spiegazione, attraverso le pagine del “Guardian” -riprese dal “Corriere della Sera”:

“World of Warcraft ha molto da insegnarci: oggi mancano relazioni sociali, non sappiamo neppure chi sono i nostri vicini di casa. Non abbiamo delle vere comunità, così ne creiamo altre attraverso la rete, che dimostrano anche una certa solidità.”

Che ci sia un’analisi comportamentale di una generazione cresciuta a pane e computer oppure una semplice e divertente presa in giro dei tempi moderni forse poco importa a chi lavora a “The Guild”, soprattutto ora che è sempre più famoso. Se la prima stagione la potete trovare tutta su Youtube, la seconda, per ora, è disponibile su Msn Video, Zune e Xbox, ma presto uscirà in dvd.

E la televisione? Potrebbe anche arrivare: le carte ci sono tutte -se escludiamo l’eccessiva brevità degli episodi-, quindi se “The Guild” diventasse l’esempio di come il web ormai possa fare le scarpe al tubo catodico, non ci stupiremmo. Neanche stavolta.