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Sugo: dal 23 dicembre su Rai4 un magazine sui media. E arriva sul digitale la versione italiana di In Treatment

Rai4 non è solo cult e extended version, ma anche autoproduzione. Il 23 dicembre alle 23.15 debutta Sugo, sessanta minuti di gusto e disgusto, la nuova sfida del canale Rai visibile sul digitale terrestre e diretto da Carlo Freccero (già direttore di RaiSat su Sky). Sugo è un magazine sui consumi[…]

pubblicato 19 Dicembre 2008 aggiornato 11 Febbraio 2021 07:25

Rai4 non è solo cult e extended version, ma anche autoproduzione. Il 23 dicembre alle 23.15 debutta Sugo, sessanta minuti di gusto e disgusto, la nuova sfida del canale Rai visibile sul digitale terrestre e diretto da Carlo Freccero (già direttore di RaiSat su Sky). Sugo è un magazine sui consumi mediatici, i culti e le manie della generazione web, ideato da una firma di garanzia come Gregorio Paolini. Quest’ultimo, reduce da una consulenza creativa per Tutti Pazzi per la Tele, ha sempre dimostrato di saper intercettare umori e gusti del momento. In questo caso sarà coadiuvato da una conduttrice decisamente adatta allo scopo (come tutti i volti dei suoi programmi del resto): l’ex veejay Carolina Di Domenico.

Nella prima puntata di Sugo vedremo un servizio sui rischi per la privacy connessi all’uso di Internet e un reportage sul fenomeno dei Subs, ovvero i sottotitoli messi a supporto online di chi vuole vedere le serie Usa in tempo reale. Già questo dimostra come il programma ammicchi a bloggers e facebook-addicted, diventando un appuntamento televisivo da non perdere.

Intanto la sfida digitale di Rai4 non cenna ad arrestarsi. Il canale, infatti, sta riscontrando un successo enorme in Sardegna, unica regione dove è avvenuto il mitico switch-off con addio all’analogico e avvio dell’era interamente digitale. Questo ha fatto sì che Rai 4 goda della stessa visibilità delle altre reti generaliste, rappresentando in compenso un’isola felice al riparo dal dio Auditel e dalle pressioni pubblicitarie. Stando a quanto pubblicato sul Corriere Rai4, misurandosi senza (ancora) ansia di prestazione con gli altri canali nella gara Auditel, registra un’audience media del 2.9% ma con punte prossime al 5% con sorpasso, dunque, di La7 e pressing a Rete4.

Di qui, le dichiarazioni entusiastiche del direttore Freccero:

“Rai4 può essere, in prospettiva, la prima risposta della Rai all’ offerta Sky destinata a un pubblico giovane, autonomo, non passivo, affascinato dalle potenzialità di internet, dell’ universo della rete… l nostro palinsesto si rivolge a un pubblico sensibile alle suggestioni della nuova comunicazione. Si tratta di giovani tra i 18 e i 35 anni per il 37% del pubblico serale. Intendono in modo nuovo la tv generalista e sono abituati a un uso contemporaneo di diverse piattaforme. Sono giovani che amano i film di culto e i programmi di nicchia, sono fan di generi precisi, molto reattivi e autonomi rispetto all’ offerta tv. Per avviare una tv di consumo giovanile come questa occorre prima provare la proposta. La reazione è stata positiva. Ora possiamo pensare a produrre”.

Tra i fiori all’occhiello della programmazione, sempre più orientata sulla sperimentazione, ci sono titoli come Blog, selezione di tutti i video virali (cioè più cliccati e visti) sulla rete, Vite reali, un magazine settimanale che mostra le celebrità nate online con i video che li hanno resi famosi, Blog-Diritto di satira, antologia dei migliori video satirici visibili su Internet.

Ha pagato, inoltre, l’extended version de L’Isola dei Famosi, distinguibile dalla stessa versione Extra di Sky Vivo perché la dicitura Plus richiamava una connotazione diversa, alludendo a tutto quel materiale rubato al montato della generalista.

Parlando di fiction, Freccero ha ufficializzato l’acquisto dei diritti italiani di In treatment, nonché il remake della serie israeliana “Be’ Tipul” di Hagai Levi:

“Ci saranno attori e regista italiani, sarà un esperimento narrativo legato alla psicanalisi e al rapporto tra paziente, terapeuta e realtà quotidiana. Penso che Rai4 possa essere l’ anello di congiunzione tra la tv di servizio pubblico, internet e i nuovi media. Insomma un canale ibrido, sospeso tra tv tradizionale e futuro”.

Un’avventura a cui non resta che fare i nostri migliori auguri, promettendo di seguirne il divenire con entusiasmo.