Home Urbano Cairo: “I talk sono vituperati, ma il genere è vivo. Renzi se ne è servito”

Urbano Cairo: “I talk sono vituperati, ma il genere è vivo. Renzi se ne è servito”

“La gente si appassiona di meno alla politica. Mentana dovrebbe tenerne conto”: parla Urbano Cairo.

pubblicato 4 Ottobre 2015 aggiornato 2 Settembre 2020 09:58

I talk sono morti? Com’è la situazione nel panorama televisivo italiano? Ne ha parlato Urbano Cairo, editore di La 7, sulle pagine del quotidiano Repubblica: “La situazione non è drammatica come la dipingono. Prenda i talk… Sono vituperati ma alla fine richiamano un sacco di gente, i contatti sono milioni, il genere è vivo e certo non si può sperare di essere ancora al 2013 quando in politica succedeva di tutto e la gente si ammassava in tv la sera a vedere i protagonisti”.

Matteo Renzi attacca: “Se tutti e due i talk show del martedì fanno meno di Rambo, di una replica della replica, vuol dire che trama conosciuta per trama conosciuta”. Cairo (che ammette di parlare “ogni tanto” con il Premier) cosa risponde? “Renzi deve solo ringraziare i talk, quando gli servivano ne ha fatto ampio uso. Sono anche un vivaio per la politica, fanno emergere i volti nuovi o ne mostrano l’incapacità. Se il gioco politico torna centrale ed effervescente i talk sono lì pronti a riemergere”.

E se gli si fa notare che Ballarò e Di Martedì “si fanno a pezzi l’un l’altro”, l’editore dice la sua: “Noi abbiamo preso Floris, che prima uccideva qualsiasi concorrenza il martedì, sera in cui La 7 non esisteva. Ora al martedì abbiamo una signora quota di mercato. E non dimentichiamoci la centralità di Mentana e del tg […] E’ un fuoriclasse assoluto. Oggi è un po’ vittima del fatto che in fasi come questa la gente magari si appassiona di meno alla politica. Dovrebbe tenerne conto nelle aperture dei tg. E’ una mia opinione, ne parliamo spesso. Il mio compito è quello di nominare, non di indirizzare o guidare”.

Intanto le dichiarazioni di Cairo sulla vitalità dei talk, proprio oggi, vengono confermate da un articolo pubblicato da Massimo Scaglioni sul Corriere della Sera. Si parla di “palinsesto intelligente” che “vince la gara sugli ascolti”: “Con un buon palinsesto la tv generalista vince (ancora) la sua sfida – si legge – Venerdì sera il «terzo polo» di La7 dà prova di saper costruire un appuntamento molto solido e, con la crisi del talk ormai conclamata, finisce col mettere assieme la sua migliore serata settimanale. Certo, al centro del venerdì c’è Maurizio Crozza col suo Paese delle meraviglie e i suoi nuovi personaggi. Ma, attorno a Crozza, funziona bene il traino che va dal Tg di Enrico Mentana, passa attraverso 8e ½ di Lilli Gruber e finisce di nuovo con l’approfondimento di Mentana a Bersaglio Mobile, a conferma che il palinsesto è «il tutto che vale più della somma delle parti» […] Per fare buona tv non basta fare buoni programmi: bisogna anche saperli combinare in modo intelligente”.

Siete d’accordo?

La7Maurizio Crozza