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PiazzaPulita 2015-16: il Terzo Segreto di Satira non ci sarà. La comicità scompare dai talk

Maurizio Crozza è l’unico superstite. Tutti gli altri?

pubblicato 17 Settembre 2015 aggiornato 2 Settembre 2020 10:40

Manca una settimana al kick-off della nuova stagione di PiazzaPulita. A partire dal 24 settembre, l’allievo Corrado Formigli e la sua autorevole squadra andrà in onda al giovedì, al posto del maestro Santoro. Sono previste alcune novità, una di esse possiamo già svelarvela: la parte comica, fino allo scorso anno assicurata dai filmati realizzati dal Terzo segreto di Satira, non ci sarà.

Pietro Belfiore, Davide Rossi, Davide Bonacina, Andrea Fadenti ed Andrea Mazzarella – ci raccontano sul palco Jack Daniel’s al ParkLive, l’appuntamento musicale del Milano Film Festival – si conoscono alla Scuole Civiche di Cinema, Televisione e Nuovi Media di Milano. Usciti da lì, nasce la voglia di mettere in piedi un “progetto folle”. Così, nel 2011, nasce Il terzo segreto di satira con un solo obiettivo: fare satira politica. Prima sul web, poi in tv.

Quindi debuttano su La Effe, poi su La 7 grazie a PiazzaPulita: “Non c’è mai stata censura. Ci hanno sempre chiesto di fare quello che facevamo già sul web. Il progetto iniziale è rimasto intatto”. Ma quest’anno non torneranno: “Quest’anno non ci saremo a PiazzaPulita per vari motivi. Noi abbiamo degli impegni di altro tipo, loro faranno un programma leggermente diverso. Quindi per il momento non ci saremo anche se, probabilmente, a partire da gennaio ci potrebbe essere la possibilità di tornare. Sicuramente adesso porteremo avanti il nostro progetto teatrale”. Insomma, “tutto dipende dai soldi”, scherzano i ragazzi. Poi, aggiungono: “Siamo pieni di richieste, stiamo valutando. Probabilmente torneremo presto in tv. Non sappiamo ancora bene su quale rete, non possiamo parlarne troppo”.

[quote layout=”big” cite=”Lorem ipsum dolor.]Terzo segreto di Satira: “PiazzaPulita? Non ci saremo. Almeno fino a gennaio”[/quote]

Così la satira comica subisce un nuovo stop all’interno dei talk show. L’informazione politica, infatti, sembra aver trovato il capro espiatorio di tutti i problemi (crisi di identità e di ascolti) nella comicità. E autori, conduttori, dirigenti ed altre grandi menti hanno optato per l’eliminazione. La Gabbia, come ci aveva confidato Gianluigi Paragone, ha deciso di fare una trasmissione basta sul “racconto, le inchieste ed i reportage” perché gli spazi comici di Paolo Hendel, Andrea Rivera e Veronica Gentili “soffrivano in curva, quando fai una trasmissione di denuncia, la gente non ha voglia di ridere, sorridere o essere ironici”.

Anche Ballarò, ormai da un po’, ha cassato la storica copertina comica d’apertura, affidando quello spazio a Giannini ed interviste a personaggi del mondo dello spettacolo e della cultura (questa settimana c’era Roberto Saviano). E adesso anche PiazzaPulita farà una “trasmissione diversa”, senza comici o momenti ludici. L’unico talk che continua ad insistere su uno spazio comico, seppur solo per un breve blocco iniziale, resta Di Martedì con Giovanni Floris ed il fido Maurizio Crozza.

Ma siamo proprio sicuri che, il telespettatore che si vuole informare con un talk show, non abbia anche voglia di farsi una sana risata? Noi non ne siamo convinti.

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