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La Vita in diretta: Avanti Pop alla riscossa

Considerazioni sulle prime puntate della nuova edizione di Vita in diretta

di Hit
pubblicato 17 Settembre 2015 aggiornato 21 Gennaio 2021 17:48

Sembra davvero partita con il piede giusto la nuova edizione di Vita in diretta. Al netto degli ascolti, che sono pure buoni e su questo vi rimandiamo alle nostre quotidiane Analisi Auditel, il contenitore pomeridiano del primo canale ha convinto, sia per la cifra che per la sostanza. La coppia Liorni-Parodi, dopo la buona stagione dello scorso anno, si conferma affiatata e coesa, oltre che elegante al punto giusto. Una coppia capace di trattare qualsiasi argomento con garbo, credibilità e competenza, ma ciò che risalta di più in queste prime puntate, è la svolta pop che è stata data alla trasmissione, con più spazio dedicato ad argomenti che in passato -forse- sarebbero stati trascurati e che invece quest’anno stanno premiando anche in termini di ascolti.

Pop, una parola questa che a molti potrebbe far paura e che è stata menzionata dal nuovo direttore generale della Rai Antonio Campo Dall’Orto, nella prima intervista rilasciata dopo la sua investitura a capo della televisione pubblica italiana. Sicuramente uno dei punti più “pop” di questi primi vagiti di Vita in diretta è il caso Platinette, seguito dal programma di Rai1 prima dell’intervento per l’introduzione del palloncino per cercare di dimagrire in vista dell’obbiettivo che noi di Blogo vi abbiamo anticipato e che riteniamo sia la partecipazione alla nuova serie di Ballando con le stelle.

Stessa cosa per l’intervento di Dado con la visione dei filmati che via internet il comico romano diffonde, come quello sul celebre funerale di Vittorio Casamonica, cosa questa che gli è costata addirittura minacce di morte e per quello di Magalli con tanto di visione del corto dei The Pills, fino ad arrivare alla bella intervista di ieri a Zeudi Araya. Insomma, sembra davvero di essere di fronte ad una nuova Vita in diretta in versione Pop, che si mescola al web, strizzando l’occhio a quei famosi trentenni, almeno quelli che sono davanti alla televisione in quelle ore.

La strada comunque sembra essere segnata: aver voglia cioè di sporcarsi le mani, avendo ben cura a non cadere mai nel trash o nel volgare. Una strada questa indicata da Vincenzo Galluzzo, da Gregorio Paolini, uno che di televisione se ne intende eccome, alla sua squadra di autori, oltre che alla già citata indubbia classe dei due conduttori.