Home DiMartedì Giovanni Floris a Blogo: “DiMartedì? Puntiamo sulla qualità. 19e40 è stato errore” (VIDEO)

Giovanni Floris a Blogo: “DiMartedì? Puntiamo sulla qualità. 19e40 è stato errore” (VIDEO)

Giovanni Floris: “Chiudere la diretta dopo mezzanotte e mezza danneggia DiMartedì, ma è La7 a chiederlo e noi lo facciamo”

pubblicato 14 Settembre 2015 aggiornato 2 Settembre 2020 10:48

Giovanni Floris torna domani alle 21.10 su La7 con DiMartedì, il talk show giunto alla seconda edizione (conferme per la copertina satirica di Maurizio Crozza e per i sondaggi della Ipsos di Nando Pagnoncelli).

Blogo ha incontrato il giornalista per chiedere quale sia l’aspettativa di ascolti fermo restando che in conferenza stampa l’ad di La7 Marco Ghigliani ha espressamente detto che l’obiettivo è migliorare il risultato della scorsa stagione (media del 5%, trend in crescita fino al 6,8%):

Fare più del 6% è fattibile? Chiedilo all’ad di La7 (ride, Ndr). Una cosa che ho capito, soprattutto dopo la scorsa stagione, è che non bisogna mai porsi obiettivi di share, ma di qualità. Non è una risposta retorica, ma la realtà. Il panorama è talmente ricco, l’offerta è talmente forte che l’unica via per uscirne è la qualità. Che non significa avere l’ospite migliore, stare di corsa a telefonare a quello se no va dall’altra parte. Ma riuscire a concentrarsi su come tu stesso leggi la realtà. L’offerta deve essere di identità. L’unico modo per dare qualcosa di diverso è che sia come la vedo io. Quindi bisogna stare attenti al linguaggio, al contenuto e all’effetto dell’intervista. La qualità è l’unica via di uscita nel mercato in cui siamo.

A Floris abbiamo chiesto se l’inizio non esaltante di Ballarò, partito sotto il 7%, sia da considerare un segnale positivo per la concorrenza o allarmante per il genere del talk show:

Anche Quinta Colonna di Del Debbio, senza concorrenza, è partito sotto il 7%. L’inizio è sempre un po’ più debole per tutti, gli ascolti salgono quando le persone si ri-abituano a sentir parlare di politica. Non vedo grandi novità negli ascolti nella partenza. Quando ho iniziato Ballarò mi dicevano che il massimo a cui potesse aspirare un talk show era il 10%. Non era ancora l’epoca di Berlusconi e delle Olgettine, di Marrazzo alla Regione Lazio… Mi hanno sempre spiegato che gli ascolti naturali per i talk sono il 10%. Se sommi i dati dei talk in effetti fa sempre 10-11%, uno fa 6, l’altro fa 4, uno fa 5, l’altro fa 5. Sono ascolti fisiologici. Fino a quando non arrivano notizie grosse, a quel punto la torta da dividersi sarà più ampia.

Nel corso della video intervista, che potete gustarvi integralmente in apertura di post, abbiamo interpellato il conduttore anche sulla (eccessiva) durata delle singole puntate di DiMartedì (“ci ha danneggiato spesso perché dopo la mezzanotte la politica fa scendere lo share“), sull’ordine di chiamata dei cartelli e sul fallito esperimento di 19e40, sospeso l’anno scorso dopo poche puntate. Ma anche sui nuovi progetti a La7, a partire dal chiacchierato programma per lo slot dell’access prime time del sabato e della domenica.

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