Home Ballarò Ballarò, prima puntata 8 settembre 2015: talk show prolisso e un conduttore tranchant negli editoriali, ma “rissofobico”

Ballarò, prima puntata 8 settembre 2015: talk show prolisso e un conduttore tranchant negli editoriali, ma “rissofobico”

Le novità della nuova edizione di Ballarò e la recensione di Blogo.

pubblicato 9 Settembre 2015 aggiornato 2 Settembre 2020 11:07

Mentre il suo dirimpettaio DiMartedì si è concesso una settimana in più prima del rientro, questa sera ha esordito su Rai 3 la nuova stagione di Ballarò, il talk show politico condotto da Massimo Giannini e che abbiamo seguito in liveblogging su Blogo.

Non è che sia passato poi chissà quanto tempo dall’edizione precedente, andata avanti ad oltranza fino a luglio. La politica e l’economia, si sa, offrono sempre spunti e non vanno mai in vacanza (i politici sì invece). Partiamo subito col dire che le due novità annunciate con i vari “comunicati pre-partenza” sono tangibili: il tocco di un professionista come Paolo Beldì in cabina di regia si è notato, così come si è notata la rinnovata scenografia del nuovo studio. D’altronde anche l’occhio vuole la sua parte.

Ma bastano questi accorgimenti, seppur importanti, a rinnovare un talk show “pesante” come Ballarò? Gli ascolti la scorsa stagione l’hanno anche premiato, seppur con numeri inferiori a quelli di un tempo, e immaginiamo possano averlo premiato anche questa sera data l’assenza della contro-programmazione diretta di Floris su La7. Giannini intervistato da Blogo a luglio auspicava di riformare il programma con “più reportage e meno slogan“. Sarà per questo che non ha voluto rinunciare a Matteo Salvini (preda ambita di tutti i talk show, di tutte le reti) come ospite della prima puntata? D’altronde mica Salvini fa slogan, no.. I reportage, o meglio i servizi, sono costruiti in modo simile alla passata stagione e se c’è stata una maggiore propensione all’inchiesta in essi, da casa non si è avvertito affatto.

Nella scorsa edizione si era cercato di stemperare la solenne liturgia del dibattito politico-economico chiamando anche ospiti “laici”, provenienti dal mondo dello spettacolo come Giletti, Baudo, o attori in promozione come Gassmann, Venditti, Amendola. L’idea, a mio avviso, funzionava e i cosiddetti Vip hanno spesso portato pepe nello studio soporifero, scatenando discussioni interessanti: Baudo che tiene testa a Salvini, Gassmann VS la Meloni o, ancora, Venditti che le ‘canta’ a Salvini.

Stasera, invece, si è ospitato sì un’attore in promozione, Enrico Brignano, ma gli si è affidato un momento comico che strizzava l’occhio alle copertine di Crozza del vecchio Ballarò. La sua orazione è stato un ampolloso epitaffio alla dipartita di Roma, “morta di crepacuore per il malaffare”, tra sarcasmo sui funerali Casamonica e quello sulle problematiche della giunta Marino. Altro ospite di rilievo televisivo, Enrico Mentana: ancora una volta nel talk di Rai 3 ci mette poco a passare dall’essere ospite a dirigere con maestria il dibattito, complice un sornione Giannini.

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Ecco, veniamo a Giannini, che stasera ci ha accolti con un occhio vistosamente gonfio e livido (“Stanotte ho fatto a pugni con una zanzara” ha scherzato). La palestra del 2014/15 gli ha fatto bene certamente e ha potuto affinare la sua cifra e il suo stile. Tranchant e apprezzabile nell’editoriale, appare ancora in difficoltà nella gestione del dibattito (sebbene stasera i toni siano stati pacati). L’ho definito “rissofobico“, riferendomi alla (naturale?) propensione del giornalista a sedare le liti e gli scontri aspri interrompendo in modo fastidioso o, ancor peggio, “abbassando lo studio” (e con esso l’audio dei ‘litiganti’). Se è vero che la tv urlata non è encomiabile, è pur sempre vero che il confronto anche acceso è alla base di questo genere televisivo. Un miglior approccio in questo senso, oltre che auspicabile, è plausibile visto che al giornalista non manca certo la verve (che tiene perlopiù celata) e la capacità di essere ficcante e fare domande anche scomode.

In un programma prolisso (va avanti fino a mezzanotte, ma spesso alle 23 il dibattito già langue), costretto per definizione ad avere quasi sempre gli stessi ospiti che trattano gli stessi temi sempre con le stesse parole, anche uno scambio colorito tra gli ospiti, gestito nel modo giusto, può servire ad allentarne la frequente ed insostenibile pesantezza e lentezza.

Ballarò 2015/2016: la nuova edizione dall’8 settembre 2015

ballaro 23 febbraio 2015 editoriale giannini

Comincia questa sera, martedì 8 settembre 2015, alle 21.05 su Rai 3 la nuova stagione di Ballarò, il talk show di approfondimento politico condotto da Massimo Giannini. Si tratta della seconda edizione per l’ex giornalista di Repubblica che è subentrato nella conduzione a Giovanni Floris, passato a La7 con il talk diretto concorrente DiMartedì.

Confermatosi come il talk show politico più seguito della tv italiana, leader tra i programmi dello stesso genere in prime time, Ballarò avrà quest’anno due novità concrete:

– lo studio: rinnovato nella forma e nella scenografia;
– la regia: arriva in cabina di regia Paolo Beldì, apprezzato regista di numerosi programmi tv di successo, molti dei quali nella storia della televisione italiana;

Pare, inoltre, che si voglia reintrodurre (come nelle edizioni di Floris con la Copertina di Crozza) un ospite comico con un monologo ad inizio serata: nella prima puntata di stasera vedremo, infatti, Enrico Brignano che regalerà al pubblico di Rai 3 un monologo satirico incentrato sugli eventi che hanno recentemente ‘sconvolto’ Roma: i funerali Casamonica e i problemi della giunta Marino.

Ballarò si attesterà anche quest’anno, nonostante l’ampia concorrenza e il calo generalizzato di ascolti del genere, come leader nell’approfondimento politico ed economico? Noi di Blogo seguiremo in liveblogging la prima puntata su PolisBlog per poi recensirla qui e darvi conto di tutte le novità di questa nuova edizione.

Ballarò