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LA TV? UNA BARCACCIA

Sospendo per un momento il dialogo su ormoni (Bambola Simona) e neutroni (?) che spunta qua a là nel nostro tv blog. Lo faccio perchè ci sono urgenze non differibili. La grande bonaccia tv dilaga, nonostante incazzature e scazzate. Niente di stimolante per ora, nel panorama televisivo nazionale, si spera nel futuro (?). Se si

29 Novembre 2005 13:01

Sospendo per un momento il dialogo su ormoni (Bambola Simona) e neutroni (?) che spunta qua a là nel nostro tv blog.
Lo faccio perchè ci sono urgenze non differibili.
La grande bonaccia tv dilaga, nonostante incazzature e scazzate. Niente di stimolante per ora, nel panorama televisivo nazionale, si spera nel futuro (?).
Se si è riaperto proprio in questi giorni una sorta di dibattito sincopato sul peso dei blog e dei bloggers nella grande bonaccia che tutto inghiotte nei suoi placidi e micidiali flutti, lo si deve al fatto che ci manca Adriano, ci manca Bonolis nel deliquio dei suoi mezzi fallimenti, ci mancano (ma mica tanto) Al Bano e la scosciata Lecciso, ci mancano i Famosi che bevono sangue e mangiano occhiuti occhi di animale a morsi.

Qui siamo arrivati ma aspettiamo di andare oltre, per carburare un pò di interesse e scaldarci le vene; altrimenti, il Natale con la sua pubblicità ci fare fuori tutti (almeno per un mese). Detto questo, scrivo perchè sono senza parole, si fa per dire.
Da un lato, sono rimasto basito quando, avendo seguito la puntata di “Otto e mezzo” con l’Elefantino e con la Bambi Ritanna dedicata a Supermario (ovvero Mario Monti) ho saputo proprio da Giuliano che il Processo di Biscardi non sarebbe andato in onda perchè l’Aldo del lunedì era indisposto.

Adesso che sono passate alcune ore dall’annuncio, più penso alla sospensione del programma più mi domando in che paese ci è capitato di vivere. Neanche il papa o il presidente della repubblica o tanto meno il premier (berlusconiano o no, non importa) può dare forfait.
Il loro programma deve andare comunque in onda, in quanto rappresenta la continuità necessaria del potere e delle istituzioni. Se Aldo è stato bloccato a letto e non è stato sostituito vuol dire che lui è il solo e vero insostituibile nella nostra repubblica non solo televisiva.

Non si è trovato un autorevole conduttore con o senza capelli giallorossi (nessun riferimento alla squadra), un altrettanto provocatore-moderatore sempre in giacca e cravatta con gnocca accanto, un mister di una compagine di vocianti, incazzosi, schiumanti, sentenziosi opinionisti, capace di prendere il suo posto.
Ci può domandare: la corporazione dei giornalisti, sportivi e non sportivi, non aveva in panchina alcun valido rimpiazzo? E La7 che cosa fa? non si è mai posto il problema di fornirsi di rincalzi in un campo qual è il calcio in cui il mercato è sempre aperto? Mah. Un’altra cosa in questi grami giorni mi ha colpito e mi solleva l’anima.

Non si è mai visto un Bruno Vespa così felice. Va dovunque e sorride di continuo. Presenta il suo ultimo libro, e non ci trovo nulla di male (le markette sono entrate in circolo), ma soprattutto si prende sottili e fredde vendette su coloro che lo hanno finora vilipeso o sottovalutato. E’ sobrio (non sempre), veloce, spiritoso (ci prova), incalzante, cerimonioso, accondiscedente, perdonante e perdonista, allegro, sofisticato, muflone, neotestamentario, e così via. Sia lui che l’Aldo assente mi gettano nelle acque della “Barcaccia“.

Di che si tratta? Si tratta di una tramissione della radio, in onda tutti i giorni su Rai3, in cui l’accoppiata Suozzo-Stinchelli delizia un pubblico non solo di appassionati con falsetti ironici e acuti sul mondo del melodramma che, nella loro visione, tracima dalla lirica e invade come una irresistibile esondazione tutto il mondo dello spettacolo e della tv.
Quando si dedicano al gossip- ambiente video e oltre- sono poi fantastici, meglio dei critici in voga e dei commentatori che si devono arrabbiare per incassare la paga per il lesso o i lessi (tanti campioni della multimedialità). La “Barcaccia” evoca il melò che pervade la bonaccia televisiva e mi viene da aggregare al melò il malore (auguri) di Biscardi o l’irruzione (non solo cutanea) della felicità del Vespa vincente e mai pungente, ma quel trascina con sè l’esondazione senza pudori . Insomma. Siamo tutti ospiti o invitati nella barcaccia , altrimenti detta arca di noè, nave dei folli, vascello pirata…Navighiamo a vista e al portatore (ovvero dipendiamo da chi si presenta sullo schermo dietro comandi posteriori).

Navighiamo. Fino a quando? Questa è l’ urgenza tra le urgenze. Bloggers di tutti i blog, guardiamo in faccia il melò.

Italo Moscati