Home Notizie Francesco Becchetti: “Agon Channel va avanti, vogliono intimidirmi”. E la redazione si “imbavaglia”…

Francesco Becchetti: “Agon Channel va avanti, vogliono intimidirmi”. E la redazione si “imbavaglia”…

Francesco Becchetti commenta il mandato di arresto e su Agon Channel dice: “Non chiude”.

pubblicato 9 Giugno 2015 aggiornato 2 Settembre 2020 13:58

“E’ una ritorsione, anche se Agon non fa politica ma fa solo libera informazione”. Così Francesco Becchetti commenta, 24 ore dopo, la notizia del mandato di arresto che lo riguarderebbe con le accuse di “riciclaggio, falso in documentazione ed evasione fiscale”. “Nessun terremoto per Agon Channel – continua all’Adnkronos – Chi pensava di intimidirci sta ottenendo un risultato contrario”. Il canale 33 del digitale terrestre chiuderà? “Non direi proprio. Sono loro (i dipendenti, ndr) che mi hanno detto ‘Andiamo avanti tutta’”.

Torna pure sulle accuse di Antonio Caprarica, direttore delle news del canale per pochi giorni: “Sono stanco di parlare del dottor Caprarica che una persona che predica bene e razzola male. Vorrei solo sottolineare che ha la residenza a Lugano, i conti a Montecarlo e ci ha richiesto di firmare il contratto di collaborazione con una società neo-costituita in Albania di titolarità della moglie”.

Quindi l’imprenditore italiano trapiantato a Tirana entra nel dettaglio del mandato di cattura: “Dai documenti si evince che il reato di riciclaggio nei miei confronti si basa solo su un sospetto relativo a tre trasferimenti di denaro e si da atto che alle richieste di rogatorie che risalgono a circa un anno fa non c’è mai stata risposta. Questi elementi sono all’evidenza insufficienti ad aprire un indagine e meno che mai a giustificare l’emissione di un provvedimento restrittivo della liberta’. In ogni caso io non mai riciclato denaro e sono in ogni momento in grado di dimostrare la provenienza lecita di tutti i fondi transitati nelle mie società. Cosa che avrebbe dovuto fare in due anni di indagine il Pubblico Ministero che all’evidenza non ha fatto”.

Alle accuse di evasione fiscale di 5 milioni di euro, invece, risponde: “Le società del Gruppo non hanno mai evaso le imposte. Kalivac Ggreen Energy Sh.p.k è creditrice nei confronti dello Stato di euro 10.000.000 altra mia società deve imposte per euro 5.000.000 ma non certo sono imposte evase come mi viene contestato […] Mia madre ha sempre lavorato e ricoperto ruoli operativi. E’ certamente estranea alle accuse che le vengono mosse. D’altronde quando si vuole far male si colpiscono anche gli affetti”.

E passa alla vicenda della centrale Enel: “Dopo aver rifiutato un sovraprezzo di euro 50.000.000 ho affrontato un arbitrato che è stato votato da due arbitri, uno dei quali era stato Vice Presidente di Enel e avvocato abituale su importanti processi. Oggi la società di cui sono stato Presidente ottiene un sequestro su tutte le azioni delle controllate Enel in Olanda e sui relativi loan di 6.6 billion euro, di cui Enel stessa si guarda bene da darne menzione nel bilancio 2014 appena approvato. Apprendo che il prossimo 11 giugno ci sarà l’udienza conclusiva dell’appello sul sequestro in questione. Certo questo mandato di arresto tre giorni prima lascia molto perplessi”.

Infine Becchetti – che viaggia con la scorta perché “sono stato minacciato di morte” – svela le sue prossime mosse: “Non dovrei raccontarlo ma comunque questa notte notifichero’ un arbitrato internazionale ICSID al Governo Albanese per la gravi violazioni del trattato bilaterale sugli investimenti Italia – Albania”.

Intanto i giornalisti della redazione del tg albanese hanno deciso di protestare in difesa del proprio editore con un bavaglio alla bocca. “Il caso è montato”, dicono.

Agon giornalisti