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Terra!: Capuozzo e l’inchiesta (vera) su Mediaset

Terra!, l’appuntamento domenicale di approfondimento del TG5 è tornato nella sua consueta nuova edizione (sempre condotta da Toni Capuozzo) con un interessante inchiesta sulle immortali problematiche di camorra e immigrazione a Castel Volturno, in seguito alla recente strage che ha portato alla morte di sei africani e del proprietario italiano del locale oggetto di sparatoria,

di aleali
pubblicato 29 Settembre 2008 aggiornato 6 Settembre 2020 03:02


Terra!, l’appuntamento domenicale di approfondimento del TG5 è tornato nella sua consueta nuova edizione (sempre condotta da Toni Capuozzo) con un interessante inchiesta sulle immortali problematiche di camorra e immigrazione a Castel Volturno, in seguito alla recente strage che ha portato alla morte di sei africani e del proprietario italiano del locale oggetto di sparatoria, una sala giochi locale.

Questo tremendo fatto di cronaca diventa solo la punta dell’iceberg rispetto ad una narrazione approfondita della complicata situazione nella sopracitata città in provincia di Caserta. Era il 2000 quando “Terra!”, progetto diretto da Enrico Mentana, aprì le porte a questo spazio di giornalismo sempre pronto a mostrare i fatti di cronaca nella loro fase più cruenta e diretta. Avendo come centro di attenzione l’informazione sì, ma soprattutto l’inchiesta.

Un’informazione che come da progetto iniziale non urla, ma colpisce il cuore e la testa dello spettatore con la crudezza di contenuti forti e delicati. Capuozzo (che a dicembre compie 60 anni) si presenta al suo pubblico senza un minimo di criterio estetico nel vestiario (perché non sono importanti, in fondo), immancabilmente nell’epicentro dei fatti, e fa chiarezza andando ben oltre il crimine più eclatante, non lasciando spazio alcuno all’opinione politica.

Parla la gente, parlano i fatti, parlano le immagini scottanti ed esclusive. Giornalismi così asciutti e così altrettanto vivi non si vedono spesso, in questo panorama giornalistico televisivo ad effetto, spesso incomprensibile e superficiale. Ancora una volta, complimenti.