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Calcio, diritti tv 2012-15 Serie A: decisione presa, ma il Chievo non è d’accordo

Ieri l’incontro tra i presidenti dei club del massimo campionato di calcio non ha portato ad alcuna decisione. Il 12 novembre potrebbe giungere la soluzione definitiva o quasi. Ecco tutti i dettagli.

pubblicato 13 Novembre 2012 aggiornato 4 Settembre 2020 00:27

UPDATE 13 NOVEMBRE: Alla fine si è arrivati ad una decisione condivisa. O quasi, visto che il Chievo ha annunciato di voler impugnare il provvedimento preso. Maurizio Beretta, il presidente della Lega di Serie A, ha dichiarato qualche ora fa:

Fondamentalmente per quest’anno si seguono i criteri già adottati per il 2011-2012, che riguardano il monte dei diritti tv, pari a circa 840 milioni di euro. Per il prossimo biennio è invece previsto un incremento di 17 milioni e di 24 milioni, che saranno tutti utilizzati in chiave meritocratica e divisi tra le prime 10 squadre classificate. Complessivamente, aumenta pure il cosiddetto paracadute per le tre squadre retrocesse, che sarà pari a 30 milioni di euro, mentre prima andava tra i 7,5 e i 22 milioni.

Calcio, diritti tv 2012-15 Serie A: lunedì si decide

Niente da fare. La seduta-fiume, prima in consiglio poi in assemblea, che si è tenuta ieri si è conclusa con una nulla di fatto. E con il rinvio a lunedì prossimo (ore 15). In Lega quello che si è consumato nelle ultime ore sul tema dei proventi tv per il triennio 2012-2015 è stato l’ennesimo scontro tra grandi (Juventus, Milan, Inter, Napoli, Roma e Lazio) e piccole.

I problemi in questione sono due: il 5% suddiviso in base alla popolazione del comune in cui gioca la squadra che almeno 10 club (sui 20 totali) vorrebbero eliminare ripartendolo secondo i risultati degli ultimi 5 anni. E se ciò per Inter, Milan e Juventus potrebbe non essere una grave perdita, per la Lazio e la Roma potrebbe significare meno 5 milioni di euro a testa. L’idea delle big è comunque quella di procedere compatte, anche perché basta che soltanto un club venga meno per favorire la nascita della maggioranza (di 15 voti) al momento della votazione della delibera.

L’altro problema, molto più complesso, riguarda quel 10% di introiti tv che la Serie A devolve per la mutualità, assicurando una sorta di paracadute per le squadre retrocesse. Il totale di questo tesoretto ammonta a circa 170 milioni; ed esso pesa sui club in proporzione ai loro ricavi. Insomma, le big si ritrovano – controvoglia – a contribuire in maniera maggiore a questa sorta di tassa di solidarietà per le più piccole. Il rischio è che le grandi presentino un ricorso alla Corte di giustizia sportiva, per far valere le loro idee in merito.

La soluzione alla quale realisticamente si potrebbe giungere è quella di garantire un minimo garantito per ciascun club di 20 milioni di euro, da incrementare in un secondo momento in base ai criteri di ripartizione stabiliti. Insomma, una risposta soltanto provvisoria che permetterebbe a tutte le squadre di A di programmare investimenti per il prossimo triennio e quindi di ottenere anticipi dalle banche.

Il nuovo appuntamento, come detto, è fissato per lunedì prossimo, ma ogni proposta di ripartizione dei soldi derivanti dalle tv, dovrà essere presentata al massimo giovedì.