La Prova del Cuoco – Il coniglio come il gatto di Bigazzi. La Rai allo chef: “Cambia ricetta, meglio la faraona”.
Mi scuseranno i colleghi di Petsblog, ma devo fare subito presente una cosa: il sottoscritto, tra il signor Bigazzi che spiega come cucinare un gatto e la Isoardi che asserisce di aver pensato alla morte, mentre il collega parlava così in televisione, e di essersi precipitata a casa, dopo la trasmissione incriminata, per dare subito
Mi scuseranno i colleghi di Petsblog, ma devo fare subito presente una cosa: il sottoscritto, tra il signor Bigazzi che spiega come cucinare un gatto e la Isoardi che asserisce di aver pensato alla morte, mentre il collega parlava così in televisione, e di essersi precipitata a casa, dopo la trasmissione incriminata, per dare subito i croccantini al gatto, ecco, tra queste due variabili del tutto impazzite, il sottoscritto preferisce senza l’ombra del minimo dubbio il bizarro outing di Bigazzi, piuttosto che la retorica buonista della bella Isoardi. Detto questo è il caso di dire che la Rai è ormai preda della par condicio anche nell’anima e nel perbenismo. Siccome i gatti non si possono mangiare (però il Tg1 si può vantare dell’audience fatto sulla pelle dei terremotati abruzzesi…), allora nemmeno più i conigli.
E’ il caso di Morgan (nomen omen?) Pasqual, cuoco del 5 Sensi di Malo, e protagonista de La Prova del Cuoco di domani, che ha dovuto cambiare la propria ricetta in corso d’opera per volere della Tv di Stato, nel pieno di una crisi compulsiva da Hansel e Gretel. Sentite qua il corso mentale di quelli di Viale Mazzini: la “ricetta” del gatto in umido è vicentina. Pasqual è vicentino. Pasqual avrebbe voluto portare una ricetta tradizionale locale a base di coniglio. Risultato: meglio una faraona. Se dunque lunedì, cioè domani, vi sintonizzerete su La Prova del Cuoco non imparerete a fare i tortelli col ripieno di coniglio ma con la faraona (perché, al limite, su di una faraona ci si può anche passare sopra con una trebbiatrice, chissenefrega). Così le vostre menti sensibili non penseranno per cinque minuti a quant’è buono il coniglietto. Racconta l’aziendalista Pasqual al Corriere della Sera:
“Mi è sembrata una questione di delicatezza. Le parole di Bigazzi hanno sollevato un polverone tale da farne parlare anche la stampa estera. I vicentini sanno che il gatto non si mangia più, ma posso capire la posizione della Rai e quindi non ho fatto storie e ho scelto la faraona. Per la sfida porterò con me alcuni ingredienti simbolo della cucina vicentina – spiega Pasqual – al posto del coniglio la faraona, la farina di mais Marano e il broccolo fiolaro per far assaporare ai giudici le eccellenze che la nostra provincia esprime. E consiglierò loro di accompagnare il mio piatto con un calice di Durello”.
Hello Kitty, in confronto alla Rai, è un gerarca nazista.