Home Festival di Sanremo DopoFestival Sanremo 2015, Saverio Raimondo a Blogo: “No al salotto, voglio ironizzare anche sulla Rai”

DopoFestival Sanremo 2015, Saverio Raimondo a Blogo: “No al salotto, voglio ironizzare anche sulla Rai”

“Il DopoFestival non è un programma satirico; non lo snaturerò; è un giocattolo. Ma se mi chiamano vogliono un’aggiunta piccante. Tognazzi quando fece la prima pagina del Male – con lui fotografato in manette e il titolo ‘Tognazzi capo delle BR’ – disse ‘Rivendico il diritto alla caxxata’. Ecco, io faccio il DopoFestival perché rivendico il diritto alla caxxata”

pubblicato 6 Febbraio 2015 aggiornato 2 Settembre 2020 18:57

Sara Banzai. Quello che andremo a fare martedì te lo dirò mercoledì, quello che faremo mercoledì te lo dirò giovedì. Il DopoFestival è come il fritto, lo devi mangiare quando lo cucini“. Saverio Raimondo presenta così a Blogo il DopoFestival di Sanremo 2015 che condurrà insieme a Sabrina Nobile a partire da martedì 10 febbraio solo sul web (su sanremo.rai.it). Oltre allo stand up comedian e alla Iena, nel cast ci saranno anche Stefano Andreoli di Spinoza.it, gli youtubers Inception e i Nirkiop, e Giancarlo Magalli nella veste di ‘portavoce’ di istanze e richieste da parte degli utenti web.

Che DopoFestival sarà?

Sarà web oriented, con un occhio su Twitter e sui contributi che arrivano dalla Rete. Si auspica che la Rete alimenti molto il DopoFestival. È un progetto che nasce indipendentemente da me e da Sabrina. Nasce dalla volontà della Rai di usare il marchio DopoFestival per tentare l’esperimento web.

Quindi il tuo contributo a livello autorale è limitato?

Sì, nella misura in cui ci sono autori che lo hanno costruito. Però io sono l’autore di me stesso. Poi tutte le scelte autorali vengono condivise. Da parte mia e di Sabrina c’è un feedback e la possibilità di personalizzare. Però è giusto riconoscere che esiste un lavoro autorale indipendente da me.

Tu e Sabrina vi dividerete il palco in che modo? Cosa succederà al DopoFestival?

L’idea è di evitare il più possibile il salotto. Io e Sabrina siamo due conduttori anomali; io non mi sento e non sono un conduttore. Mi muoverò all’interno di un’entità che si conduce un po’ da sola. Vogliamo sfuggire alle dinamiche classiche e tentare qualcosa, che però non sappiamo bene cosa sarà.

Farai dei monologhi satirici?

Il DopoFestival non è un programma satirico; non lo snaturerò; è un giocattolo. Ma nel momento in cui mi chiamano evidentemente vogliono un’aggiunta piccante. Sai, io non posso che fare Saverio Raimondo, è il mio limite se vogliamo. Quando a Tognazzi gli chiesero perché si fosse prestato a fare la prima pagina del Male – con lui fotografato in manette e il titolo ‘Tognazzi capo delle BR’ – lui disse ‘Rivendico il diritto alla caxxata’. Ecco, io faccio il DopoFestival perché rivendico il diritto alla caxxata. È un giocattolo con cui mi va di giocare. Però sono un comico satirico e quindi questo inevitabilmente si vedrà. Non vado a fare Raiot, ma il DopoFestival di Sanremo.

La chiamata della Rai ti ha sorpreso?

Non c’erano stati preavvisi. È squillato il telefono e mi hanno detto ‘avremmo pensato a te per il DopoFestival’. Sì, è stata una sorpresa. Molto piacevole, perché la cosa mi diverte molto. Da spettatore ne ho visti: alcune edizioni erano la negazione del DopoFestival, affidate a conduttori istituzionali, mentre il DopoFestival deve essere il contrappunto ironico, un qualcosa di dissacrante rispetto alla messa cantata del Festival. Ma ho amato molto le edizioni di Chiambretti e di Elio e le storie tese. Quindi che questo giocattolo sia stato affidato a me mi ha fatto piacere. Anche se il mio specifico è meno pop; però, ripeto, rivendico il diritto alla caxxata.

Ti fa piacere anche perché non ti sei perso neanche una puntata del Festival di Sanremo dello scorso anno, vero?

(lunga risata, Ndr). Guarda, non sono mai stato né un sanremese, né uno che ha del tutto ignorato il Festival. Andavo molto a edizione. Di Fazio ho guardato con maggiore interesse quelle degli anni Novanta. Erano anni Novanta?

Sì, ma ti informo che Fazio ha condotto anche le ultime due edizioni.

Sì, ma queste le ho seguite meno. Non in maniera continuativa, ma sbirciavo.

Insomma il tuo atteggiamento rispetto a Sanremo qual è?

Molto agnostico: non ci credo, ma non escludo che esista (ride, Ndr).

Sono certo che tu sappia i nomi di tutti i big in gara quest’anno, vero?

Li sto studiando.

Perché dovrai ospitarli e intervistarli.

Ovviamente sono previste ospitate. Che, immagino, salteranno 5 minuti prima della diretta. Credo siano queste le famigerate dinamiche della diretta.

Sabrina Nobile la conoscevi già?

Solo da spettatore, non di persona. Sono un comico e sono molto sensibile al fatto se uno rida o non rida alle mie battute. Sabrina ha riso. No, a parte gli scherzi mi va molto di giocare insieme a lei; mi sembra un’ottima giocatrice perché conosce le regole dei giochi ed ha uno spirito ludico. Sono molto curioso di vedere che dinamica scatterà tra di noi. Sono sereno, anzi sono addirittura contento, che non è una cosa che mi succede spesso.

Le polemiche tra cantanti e giornalisti le vedremo al DopoFestival?

In teoria cercheremo di evitare il salotto. Il confronto cantante-giornalisti non è prioritario nelle nostre idee. Le polemiche? Essendo sul web, attireremo molti haters inevitabilmente. Il DopoFestival è fuori dalla logica televisiva, quindi non c’è la pressione né l’invito a cercare la polemica. Insomma, non credo ci saranno polemiche…

Sì, in effetti Sanremo è un posto così tranquillo in quei giorni. A che ora pensate di andare in onda?

Appena finisce il Festival. Tocca chiederlo a Carlo Conti.

Temete di fare notte fonda?

Personalmente no, perché ho smesso di dormire molti anni fa. Per me anche andare in onda alle 3 non è un problema. Stando alle dichiarazioni di Conti saremo in onda intorno a mezzanotte e mezza. Detto questo, ben venga che sia in notturna. Mi piace anche che sia sul web, lo preferisco. Così mi sento più nel mio.

Più libero anche?

Beh, me lo auguro. Mi hanno chiamato persone che sanno quello che faccio. È web, quindi non mi aspetto di avere rotture di scatole che invece in certe dinamiche televisive ci possono essere. Andare in onda a quell’ora giustificherebbe anche il poter essere disinvolti.

Vivrai il carrozzone del Festival in pieno, magari andando ospite a La Vita in Diretta? Te lo chiedo perché immaginarti ospite de La Vita in Diretta mi destabilizza…

Anche a me, sinceramente (ride, Ndr). Non credo che a La Vita in Diretta interessi ospitare il conduttore del Dopo Festival sul web. Anche se esiste la clausola per cui se la Rai ti chiede di andare ospite in una trasmissione tu devi andarci. Però non credo che verrà esercitata. Mi aspetto di più di essere ospite a Radiodue, piuttosto che a La Vita in Diretta.

È quasi una speranza la tua…

Sì, anche. Poi, per carità, dove mi metti sto. Va da sé che in certi contesti mi diverto di più.

La prima cosa su cui ti è venuto di fare satira quando sei tornato in Rai.

La prima cosa che ho detto è: ‘Voi sapete chi sono e cosa faccio, io so in che contesto sono, ho nel mio interesse il non essere stonato, ma voglio la libertà di poter ironizzare su tutto’. Io voglio farlo anche perché il DopoFestival è un programma auto referenziale per definizione. Uno dei temi del DopoFestival è la Rai. Mi va di giocare sulla Rai. E in Rai mi hanno detto che posso farlo. Quindi lo farò.

Avresti preferito essere invitato come ospite comico in una serata del Festival?

No, sinceramente meglio il DopoFestival. Decisamente. Il DopoFestival è la dissacrazione, mentre al Festival non so quanto potrei essere davvero intonato. Poi dipende…. quello di quest’anno si dichiara nazionalpopolare e io non credo proprio di poterlo essere, anche volendo. Quindi meglio il DopoFestival. E il fatto che sia sul web – cosa che magari per qualcuno potrebbe essere una penalizzazione – mi piace ancora di più.

Come mai hai lasciato La Gabbia?

È stata una mia scelta. Avevo il contratto fino a dicembre 2014, poi ho deciso di non rinnovare. Ho preferito concentrarmi su quello che sarebbe arrivato dopo.

Hai interrotto prima ancora di sapere di Sanremo?

Sì. Sanremo è arrivato a sorpresa. Ho deciso di mettermi a lavorare su altro, che in questo momento coincide con il DopoFestival. Poi ci sarà un dopo DopoFestival.

Che non puoi raccontarmi?

No (ride, Ndr). Non ancora.

Lunedì 16, subito dopo Sanremo, condurrai Stand Up Comedy su Comedy Central.

Sì, Stand Up Comedy è ripartito lunedì scorso. Sono felice perché lunedì prossimo non mi farò concorrenza da solo, in quanto lunedì non c’è il Festival. Per gli ammiratori del programma posso dire che quest’anno è effettivamente più bello. Sono state fatte migliorie anche a livello meramente estetico. È un prodotto fighetto, più è curato e più piace.

saverio raimondo foto

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