Home In mezz'ora In 1/2 ora, Mentana e Vespa giocano al Toto Quirinale, la Berlinguer salta

In 1/2 ora, Mentana e Vespa giocano al Toto Quirinale, la Berlinguer salta

Vespa e Mentana si sono scambiati battute e pronostici sull’erede di Napolitano al Quirinale, nella puntata di In mezz’ora di domenica 18 gennaio 2015

pubblicato 18 Gennaio 2015 aggiornato 2 Settembre 2020 19:40

E’ stato un weekend sovraesposto per Bruno Vespa, solitamente di riposo dal video (con buona pace del pubblico) dopo il presidio infrasettimanale di Porta a porta. Dopo l’ospitata di ieri – registrata subito dopo Natale – a S’è fatte notte, il giornalista è andato oggi a In 1/2 ora. Ma non era solo e ancora una volta ha fatto comunella con un ex storico rivale della seconda serata.

Come ieri l’abbiamo visto intendersela con Maurizio Costanzo, oggi lui e Enrico Mentana sembravano il gatto e la volpe da Lucia Annunziata. Peccato che il comunicato stampa prevedesse anche la presenza, insieme a loro, di Bianca Berlinguer, di cui si sono perse le tracce.

Quale il motivo di questa Duplice Alleanza? Una sorta di Toto Quirinale, che ha visto due massimi esperti del settore fortemente voluti (e sviolinati) dalla Direttrice dell’Huffington Post:

“Di solito non ospitiamo altri giornalisti. Basta una come me, perché in tre facciamo un gran casino. Ma penso che due persone come voi due, che sicuramente influenzerete moltissimo questa campagna elettorale tra virgolette, non foss’altro per le ore che dedicherete e il peso che hanno i vostri programmi, credo che siete tra le persone che sicuramente possono essere considerati i protagonisti di questi 15, forse 17 giorni”.

E a partire da questo momento battutine e risate sull’erede di Giorgio Napolitano si sono sprecate: Vespa ha proposto di mettersi d’accordo “su chi bruciare, questo lo possiamo fare… terra bruciata”, mentre Mentana ha candidato la stessa Annunziata.

La conduttrice ha chiesto ai due ospiti i loro pronostici sul futuro Presidente della Repubblica, chiedendo loro di esprimere anche i propri desiderata. Vespa si è mantenuto più cauto:

“Qualsiasi persona verrà eletta l’opinione pubblica sarà abbastanza fredda. Bisognerà rassicurare la gente in qualche modo. Dovremo, nel superiore interesse del Paese, valorizzare le dieci righe a favore”.

Mentana si è, invece, subito esposto facendo il nome del suo candidato ideale:

Il profilo a cui io penso è di uno che non sia stato nella Prima e seconda Repubblica, che conosca la politica, il rapporto tra Palazzo Chigi e Quirinale, che non sia romano… Delrio, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio”.

Vespa ha appoggiato la scelta del suo storico avversario, ai tempi della concorrenza lanciata da Matrix a Porta a porta:

“E’ sicuramente una persona rassicurante. Non è il mio candidato, ma lo ritengo ragionevole. Se dovessero sceglierlo forse ha più righe a favore, che non contro, perché si è poco esposto. Non ha potuto farsi tanti nemici. Certo, non ha un profilo internazionale. Per il resto chi prevale? Il cattolico o il comunista? Non mi pare un discorso serio. Veltroni era comunista, però portò il Vangelo al Papa”.

Infine, entrambi sono giunti a un’altra comune considerazione:

“Uno non può eleggere il Presidente della Repubblica per ricomporre il Pd”.

E la D’Annunziata li ha congedati con fare a metà tra l’adulazione e l’invidia:

“Mi raccomandato, continuate a seguire loro due che sono sempre in televisione”.

In mezz'ora: Bruno Vespa e Enrico Mentana domenica 18 gennaio 2015

In mezz’ora: Bruno Vespa e Enrico Mentana domenica 18 gennaio 2015

In mezz'ora