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L’angelo di Sarajevo, conferenza stampa miniserie Rai1 con Beppe Fiorello

L’angelo di Sarajevo: la conferenza stampa della fiction ispirata al romanzo di Franco Di Mare Non chiedere perché

pubblicato 14 Gennaio 2015 aggiornato 2 Settembre 2020 19:54

13.22 Finisce la conferenza stampa.
13.20 Fiorello: “Quando ho preso in braccio Iva, perché io sono un papà molto fisico, molto mammo. Mi sono sentito a mio agio con Iva. Lei è stata molto bene con me”. Ruoli da commedia per me? “La mia natura è quella, ho iniziato facendo il cabaret. Il mio primo film al cinema era una commedia. Poi ho lavorato con Carlo Verdone. Ma da Salvo D’Acquisto in poi sono diventato attore drammatico. Comunque impazzirei a fare una commedia. Ed è proprio questo a cui sto pensando. Non per il cinema, ma per la tv”.
13.19 Fiorello sul suo futuro professionale in tv: “Ci sono cose che porteremo avanti con Rai Fiction. Ci sono idee, ma è ancora presto”.
13.16 Di Mare racconta di quando intervistò un poeta che si presentò vestito in maniera molto elegante per un senso di dignità, a differenza di giornalista “che sembravo un profugo”. Monteleone: “Lavorare con una bambina di 10 mesi è molto difficile. La bambina (si chiama Iva, Ndr) è molto sveglia. Quando Beppe l’ha presa in braccio non si è messa a piangere. Ci è andata bene. Lei è stata la regina del set”.
13.13 Luca Angeletti: “Non sarà mai possibile per noi raccontare quello che abbiamo vissuto dietro. Due mesi in quei luoghi, le persone che abbiamo incontrato. Le persone lì ci hanno detto che in guerra si amava di più, si era più onesti”.
13.12 Emanuela Grimalda interpreta una “signora della cooperazione”. Poi raggiunge: “Io sono di Trieste, la guerra a Sarajevo l’ho sentita parecchio”.
13.10 La bambina è serba. Di Mare: “Assomiglia anche a mia figlia, è un piccolo miracolo”. Il giornalista spiega che il film è abbastanza fedele alla realtà, “incluso l’episodio del vecchio che apre le braccia davanti a un cecchino e lo invita a sparare”.
13.08 Perché un giornalista rischia la vita andando nei luoghi di guerra? Di Mare cita Hemingway: “Perché in guerra si incontra bella gente”: Fiorello: “Per un senso civile, per un senso di verità. Un giornalista deve dire sempre la verità”.
13.06 Fiorello: “Cosa mi ha lasciato questo personaggio? L’amicizia di Franco e l’aver visto da vicino Sarajevo e il suo popolo”.
13.06 Di Mare: “Oggi non voglio l’albergo a 5 stelle, ma ho un’età”.
13.01 Altre domande dei giornalisti. Di Mare: “È cambiato tutto, oggi se fai l’inviato di guerra stai pur certo che morirai. Siamo diventati obiettivi, prima potevamo passare da una parte all’altra del confine. Io ho perso tanti colleghi, sono andato a 13 funerali”.
12.59 Domanda di Blogo sullo spostamento della messa in onda. Dovuto alla concorrenza di Scherzi a Parte? Andreatta: “Questa miniserie è importante per noi, è importante che il maggior numero di spettatori possa vederla. Fiorello è un lottatore, ma era giusto permettere che la fiction venisse vista dal maggior numero di persone. Con Rai1 abbiamo preso questa decisione”.

12.56 Di Mare: “Io e il mio cameraman (interpretato da Luca Angeletti) di fatto siamo una coppia di fatto, tutto è vero, autentico, sentito”.

12.51 Franco Di Mare: “Non sono né un santo, né un cantante, né un martire… Beppe Fiorello fa me… è stato straniante”. Poi aggiunge: “In camerino l’altro giorno non trovavo più il mio cellulare. Mi sono disperato perché conservo un messaggio: ‘Caro Franco, sogno di poter interpretare io Marco del tuo romanzo’. Era Beppe Fiorello. Per fortuna il telefonino l’ho ritrovato. Quel messaggio ha cambiato la mia vita degli ultimi anni. Martedì sera guarderò il film con mia figlia e sua madre. Mia figlia non ha voluto vedere niente, è molto emozionata. Siamo tutti molto emozionati. Ho detto a Stella (la figlia, Ndr) che si piange tanto”.
12.51 Fiorello: “In questa storia c’è anche la Rai. È la Rai che si celebra. La Rai c’è sempre in tutti i passaggi storici del mondo”.
12.50 Fiorello: “Avrei sempre voluto raccontare la storia di un giornalista, in particolare di un inviato di guerra”.
12.49 Fiorello: “Ho incontrato prima Franco, poi Roberto Sessa. Nel film abbiamo raccontato la storia del libro ma in alcune parti abbiamo romanzato”.
12.44 Fiorello: “Con la bambina di 10 mesi (Malina nella fiction, Ndr) abbiamo lavorato rispettando tutti i suoi orari. Se dormiva aspettavamo. Lei è la vera protagonista della storia”. Poi racconta: “Ero in camera d’albergo a Sanremo per gli Oscar Tv. Sentii l’intervista di Di Mare a Domenica In, stava raccontando la sua storia. Rimasi folgorato. Di Mare l’ho sempre visto come un bravo giornalista, professionista. Rimasi pietrificato… ogni essere umano ha una storia incredibile da raccontare. Franco mi ha colpito”.
12.42 Il regista Enzo Monteleone: “È una storia forte che racconta un evento drammatico così lontano ma anche così vicino. Da parte della Rai è stato coraggioso mettere in atto una storia di questo tipo”.
12.40 Parla Roberto Sessa, produttore: “Beppe ha interrotto il suo tour teatrale per fare promozione a questo film”. Poi spiega: “Questa storia è nel cassetto da circa 4 anni. Ringrazio Franco Di Mare per averci aspettato”.
12.40 Quella di Fiorella è stata “un’interpretazione molto emotiva ma al contempo sobria”. Andreatta spiega che l’intuizione del titolo della fiction (diverso dal romanzo di Di Mare) è stata di Fiorello.
12.37 Andreatta: “Ci sono scene forti, di grande poesia in questo film”.
12.35 Andreatta: “Questa storia parte da un lutto personale, la perdita di una storia d’amore. La partenza per la guerra è un atto di coraggio, ma anche una fuga. Il reporter entra in prima persona nella scena di guerra”.
12.32 La direttore della fiction Rai Andreatta: “Questa miniserie fa parte di un piccolo gruppo di miniserie prodotte dalla Rai con lo scopo di rivolgersi ad un passato recente e riannodare i fili della memoria toccando ferite che hanno un riverbero nel mondo di oggi. L’angelo di Sarajevo è l’evento della programmazione della fiction di Rai1 di inizio anno. Questa storia ci è stata portata con una grande intuizione di Beppe Fiorello. Che è uno straordinario attore, ma con noi ha anche instaurato un rapporto per individuare le storie”. Fiorello infatti firma il soggetto insieme ad Andrea Porporati e Monica Zapelli.

12.31 Inizia la conferenza stampa.

Tra pochi minuti avrà inizio la conferenza stampa di presentazione de L’angelo di Sarajevo, la miniserie di Raiuno in onda martedì 20 e mercoledì 21 gennaio alle ore 21.15 (e non più lunedì 19, per evitare il confronto con Scherzi a Parte, evidentemente). Blogo la seguirà in tempo reale dando conto di dichiarazioni e commenti dei presenti. Protagonista è Giuseppe Fiorello. A completare il cast ci sono Luca Angeletti, Thekla Reuten, Radoje Cupic, Adnan Haskovic, Bruno Armando e Emanuela Grimalda.

Si tratta di una coproduzione Rai Fiction – Picomedia (Roberto Sessa), in collaborazione con Iblafilm. La regia è affidata a Enzo Monteleone.

La storia, liberamente tratta dal romanzo “Non chiedere perché” di Franco Di Mare, è ispirata a vicende realmente accadute: l’affidamento di una bambina sullo sfondo del conflitto serbo-bosniaco.

Marco De Luca, giornalista affermato e inviato del tg a Sarajevo durante la guerra fratricida della ex Jugoslavia. Estate del 1992 i cecchini sono appostati dietro ogni persiana e le granate dilaniano interi quartieri, ovunque orrore e barbarie. Un orfanotrofio viene bangelombardato e il giornalista corre sul luogo con il suo cameramen per il servizio e, entrando in una camerata piena di culle, rimane colpito da un’unica bimba bruna fra tutti gli altri biondi. Proprio quella bimba lo spinge a inseguire, con un pizzico di follia, quello che a tutti appare un sogno irragionevole: portarla in Italia nonostante le mille difficoltà.