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#celeRentola, da Facebook una webserie targata Duccio Forzano

Duccio Forzano trasforma un profilo FB in una webserie: un mago della regia alle prese con una real-fiaba non semplice da portare in scena.

pubblicato 6 Gennaio 2015 aggiornato 2 Settembre 2020 20:09

Duccio Forzano è alle prese una nuova avventura audiovisiva, tra web e serialità, per il momento ancora ‘lontana’ dalla tv: parliamo di #celeRentola, hashtag nel quale di certo qualcuno di voi si è già imbattuto girando per le timelines di Twitter o sulle bacheche di Facebook.

Ed è proprio da Facebook che nasce questo progetto, ispirato da un profilo realmente esistente, quello di Celestina Pistillo, e diventato per Duccio Forzano e Valentina Stangherlin materia per un racconto che guarda con occhi ‘fiabeschi’ il normale quotidiano di una ragazza dalla fervida immaginazione. Dai suoi post nasce l’idea di un piccolo (per durata) racconto a puntate, una di quelle serie ‘interstiziali’, come si direbbe oggi, destinata al web ma con ampie possibilità di approdare in tv, come hanno dimostrato i casi di Una Mamma Imperfetta o le creazioni di The Pills.

Ad interpretare e dare un volto a queste storie è Beatrice Arnera: è lei #celeRentola che si aggira nella vita di tutti giorni con la capacità di trarre qualcosa di ‘diverso’ dalle situazioni comuni, di vagare nella città con un pizzico di quella spensierata fantasia che molti hanno amato nel personaggio di Amélie di cinematografica memoria.

 

Una webserie in piena regola, quindi, di cui per ora sono state realizzate 12 puntate di durata variabile tra gli 1 e 3 minuti, come si conviene a una formula da linguaggio veloce che ispirandosi al web non può ‘appesantire’ il racconto con durate ingestibili online. Del resto proprio il linguaggio breve delle (o in stile) webseries ha dimostrato finora di riuscire a raccontare storie e personaggi che altrimenti hanno poco spazio nella fiction mainstream di prima serata. Forse perché meno ‘controllata’, forse perché meno ‘sorvegliata’ dal mercato, forse perché, in poche parole, più libera, le serie web sono riuscite finora a portare in tv (e ancor prima online, dove il passaparola più che la promozione le hanno rese cult) degli ‘angoli’ di vita e un’ironia anche amara che non trovano altrimenti legittimazione sul piccolo schermo.

Quello di #celeRentola, inteso come racconto e come ‘personaggio’, si presenta come un viaggio nella vita di una ragazza di 23 anni laureata in agraria (e già questa è una caratteristica poco battuta dalla narrazione ‘classica’, ma segno di una nuova generazione di professionisti) alle prese con lavori saltuari e un ex fidanzato che ancora la fa soffrire, una famiglia composta da un fratello maggiore e due genitori separati, con un’amica del cuore a compensare le mancanze affettive e un barista di fiducia con cui cominciare le giornate.

La scrittura si affida agli status della ‘vera’ Celestina e alla creatività di Forzano, Stangherlin e di Beatrice Arnera, che ‘incarna’ la protagonista. La serie, prodotta dalla Pennylane Production, si avvale anche di volti noti al pubblico tv, come Filippa Lagerback che appare in un cameo, così come Ernesto Mahieux e gli Zero Assoluto. Nel cast invece Stefano Vigilante, Francesca Milani, Danilo De Santis, Valeriano Solfiti, Federica Cifola, Filippo Gattuso e Virgilio Brancaccio.

Celerentola-Duccio-Forzano

 

In apertura di post trovate il trailer. Come richiede la formula web, la confezione ha tutto il sapore del ‘fatto in casa’ per le ambientazioni – dall’appartamento della protagonista agli esterni, che mi danno l’impressione – almeno a una prima occhiata – di essere realizzati senza alcuna sostanziale ‘blindatura da set’, ma con la complicità delle (tante) comparse. Un racconto singolare e collettivo, dunque, che si avvale anche di una tecnologia leggera, comme-il-faut per il genere, che si basa sull’uso macchine fotografiche di altissima qualità e di uno sguardo unico come quello di Forzano.

Se poi questa ‘principessa senza favola’, che vive “spettinata alla fermata dell’autobus senza scarpette di cristallo (ma..) con gli anfibi”, come dice presentandosi, riuscirà a far breccia sul web lo vedremo. Perché una storia funzioni non bastano le bacchette magiche e mi sa che Celestina lo sa: il progetto però è interessante per la commistione tra ispirazione web, tecniche di ripresa e modelli narrativi agili e multipiattaforma. Per essere brevi bisogna essere ancora più bravi e vedremo come se la caverà #celeRentola nella jungla del web.