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Boss in Incognito 2, Costantino della Gherardesca a Blogo: “È nuova tv perché racconta storie pulite” (Video)

Boss in Incognito 2, Costantino della Gherardesca racconta a Blogo la seconda edizione del programma in partenza da lunedì 22 dicembre su Rai 2.

pubblicato 17 Dicembre 2014 aggiornato 21 Ottobre 2020 16:13

Lunedì 22 dicembre, a tre giorni da Natale, torna su Rai 2 Boss in Incognito per la sua seconda edizione. Al timone, come di consueto, ritroveremo il meraviglioso Costantino della Gherardesca pronto a raccontarci storie in cui capi di grosse aziende si travestono da operai e lavorano con i propri dipendenti. Dipendenti che, a fine puntata, non mancheranno di premiare, in caso di merito. Dieci le puntate previste per questo format e altrettanti i boss che hanno dunque accettato la sfida. A margine della conferenza stampa tenutasi a Milano, non abbiamo resistito alla tentazione di fare due chiacchiere con Costantino che sì, ci ha parlato anche di Sanremo

Sta per tornare Boss In Incognito da lunedì 22 alle 21.10. è un programma piccolo di nicchia ma fa parte di una televisione slegata dallo star system, dalle celebrities, dagli studi televisivi e dal “Signore e signori, buonasera”..

Beh, durante la conferenza ti sei definito “annunciatrice” del programma, quindi “Signore e signori, buonasera” potresti anche farlo…

Mi sono definito annunciatrice perché a Boss in Incognito non è come a Pechino Express dove faccio anche da autore scegliendo i personaggi. Qui i responsabili sono più che altro Cristiana Farina, il capoprogetto, e Giorgio Romano, il regista. Io racconto una storia e basta. Però ho deciso di partecipare al Boss perché è una televisione nuova e pulita. Secondo me è molto importante soprattutto fare una tv che non sottovaluti il pubblico da casa perché ormai anche le signore di settanta-settantacinque anni come minimo guardano Homeland e House of Cards.

Mentre mi pregusto il momento in cui proporrò a madre almeno una di queste due serie tv, inevitabile per Costantino una domanda su Sanremo a pochi giorni dall’annuncio dei venti cantanti in gara:

Trovo che Carlo Conti sia una mossa, una scelta onesta perché secondo me è il palco su cui si devono cantare canzonette e fare numeri musicali. Nel momento in cui ci sono meno prediche, paradossalmente diventa uno spettacolo quasi più europeo anche se certamente non ci saranno i concerti di John Adams ma piuttosto…chi canta a Sanremo quest’anno?

Ci sono i Dear Jack, Nina Zilli, Platinette, Malika Ayane, Grignani…perfino I Soliti Idioti!

Anche se non è un programma di musica d’avanguardia, trovo che sia buono che quest’anno non ci sia o che non venga inserito un momento politico. Sarà più simile all’Eurofestival, almeno sulla carta, e credo che sia giusto così.