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#SelvaggiaNonMentire, Francesco Sole, il web e il marketing

Selvaggia Lucarelli sponsorizza il libro di Francesco Sole e il web si infuria

pubblicato 12 Dicembre 2014 aggiornato 2 Settembre 2020 20:56

Mi avete resa trend topic su Twitter e la prima regola del marketing è che state facendo un sacco di pubblicità a me, a Francesco e al libro (…) Chiunque contribuisca a questa campagna d’odio becera e piena di livore, produce immondizia, fomenta violenza verbale e inquina il web“.

Selvaggia Lucarelli ieri notte si è lasciata andare a questo sfogo sulla sua pagina Facebook dopo aver visto schizzare l’hashtag #SelvaggiaNonMentire su Twitter e aver ricevuto una marea di commenti critici sui social (che in parte avrebbe cancellato, sostengono quelli che lei chiama ‘haters di Francesco Sole’). Ricostruiamo quanto accaduto.

Il 10 dicembre Francesco Facchinetti su Facebook trova un modo originale per promuovere il libro di Francesco Sole, che il pubblico televisivo ha conosciuto in questa stagione a Tu sì que vales.

Avete capito bene, sto leggendo il libro di Francesco Sole. Anzi, vi dirò di più: sono io che gli ho chiesto di farlo. Ora giù con gli insulti. L’odio che sgorga dal web è pari alle più grandi dimostrazioni di disprezzo che abbia mai visto. Poi perché? Perché ha 20 anni ed è famoso? Perché ha una bella faccia? Perché ha un milione di fan su FB? Perché ha un sacco di ragazze che lo seguono? Perché si chiama Gabriele al posto di Francesco (ovviamente mettersi un nome d’arte vale per tutti tranne che per lui).
Mi sembra di vedere quello che è successo a Jova nel 1990 e quello che è successo a me ne 2003. Odio a fiumi senza un motivo.

Facchinetti a questo punto ricorda di aver apprezzato Sole guardando il suo video su Youtube dal titolo “L’amore ai tempi di WhatsApp“:

Io lo guardo e dico CAZZO CHE BOMBA. Nello stesso giorno YouTubers e influencers delle rete vedono quel video e hanno la mia stessa reazione. A qual punto lo incontro e gli chiedo “Francesco perché hai deciso di fare video su internet?”.
Lui “lo faccio per combattere il mio malessere. Passo ore scrivendo, montando video, facendo foto, per sfogarmi, liberarmi”. Io lo guardo, lo abbraccio e gli dico “andiamo a spaccare il mondo”.
Ieri Francesco mi ha chiamato e mi ha detto “Fra smetto, io volevo divertirmi e far divertire, non capisco tutto questo odio”.

In quelle stesse ore (siamo sempre al 10 dicembre) sempre su Facebook è la Lucarelli a lanciare il libro di Gabriele Dotti alias Francesco Sole, raccontando anche lei di essere stata praticamente folgorata dal video parodia già citato:

Circa un anno fa mi sono imbattuta in un video molto divertente sull’amore ai tempi di whatsapp di un giovane modenese con una faccia furba e il capello gggiovane. Si chiamava Francesco Sole. Senza alcuna aspirazione “toyboy” ho condiviso quel video su fb e su twitter. Francesco mi ringraziò, il video ebbe non so quanti like e un’orda di condivisioni e Francesco imboccò la strada che l’ha portato a Tu si que vales. (ed altro, per sua fortuna) La sua parabola la conosco, un po’ mi ci ritrovo (sebbene io grandi picchi e grandi occasioni non li abbia mai avuti) e tifo per lui.

Perché Selvaggia tifa per il buon Sole?

Perché è bravo e perché so da dove arriva. Il successo di chi arriva dal web nasce alla luce del sole, senza ombre di spinte, raccomandazioni, esordi e padrini misteriosi. Chi nasce sul web ha un curriculum limpido e meritocratico, e non è poco. E per questa ragione non capisco la furia degli haters, perché Francesco Sole quello che ha se l’è conquistato, con le sue idee, i suoi pomeriggi a montare i video, il suo entusiasmo. Non deve piacere per forza, ovvio, ma è un messaggio positivo e io continuo a sentirmi Pippo Baudo con Lorella Cuccarini: l’ho scoperto iooooo. In bocca al lupo per il tuo libro, Francè.

Parole che scatenano la reazione del web e in particolare di molti ‘colleghi’ youtubers di Sole. Su Twitter #SelvaggiaNonMentire, lanciato da Claudio Di Biagio, arriva al secondo posto tra i trend topic (nelle ore in cui si sprecano cinguettii per la finale di X Factor), su Youtube compaiono video di protesta.

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Proviamo a spiegarvi perché.

Come già analizzato tempo fa da Lord Lucas, alle spalle di Francesco Sole sembra esserci di tutto tranne che un progetto artistico. Dicesi marketing. Naturalmente, niente di male, né tantomeno di illecito. Basterebbe non nasconderlo e non fingere che si tratti di fenomeno virale manifestatosi in maniera del tutto spontanea sul web.

E invece, – e questo è il fulcro delle critiche (spesso trasformatesi in insulti e offese) a Lucarelli e Facchinetti – siamo costretti a leggere che Sole “nasce alla luce del sole, senza ombre di spinte, raccomandazioni, esordi e padrini misteriosi”.

Il punto non è se Sole abbia talento (se siete interessati, potete approfondire le accuse rivoltegli per presunti plagi di video e persino di post-it), né tantomeno se lo abbiano Facchinetti e la Lucarelli. Il punto è che tutti e tre fanno parte della stessa agenzia. Si tratta della Newco Management, fondata dallo stesso Facchinetti con Eugenio Scotto (che peraltro è il manager, o almeno si spaccia per tale, di Rama Lila, nel frattempo protagonista in un altro programma di Maria De Filippi, Uomini e donne) che accoglie tra le sue fila anche Frank Matano (pronto per Italia’s got talent).

E quindi appare evidente che in questa vicenda ben poco sia casuale (alla faccia dei “mi sono imbattuta nel video” o “nello stesso giorno YouTubers e influencers delle rete vedono quel video e hanno la mia stessa reazione”) e molto invece sia studiato a tavolino per lanciare un nuovo volto prima sul web, poi in tv, quindi nell’editoria e domani chissà dove (e per carità, se il riscontro di pubblico/vendite è positivo, bisogna complimentarsi, non altro).

D’altronde lo stesso Scotto mesi fa, per annunciare l’approdo di Sole nello show del sabato sera di Canale 5, scriveva di “un anno di lavoro intenso, pieno di strategie di comunicazione, pieno di emozioni, paure, scommesse, critiche” e di “un progetto pazzo, ma studiato nel minimo dettaglio, un anno fa a conoscere il progetto @francescosoleeravamo in 4”. Ecco, appunto.

Tú sí que vales