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Canone Rai in bolletta anche per le seconde case sfitte?

Collegare il bollettino Rai alle utenze elettriche delle case degli italiani ed estenderne il pagamento anche alle seconde case sfitte

pubblicato 22 Novembre 2014 aggiornato 2 Settembre 2020 21:43

Per sintetizzare: il canone Rai da pagare sarà più basso (compreso tra 58 e 80 euro rispetto agli attuali 113,5) ma sarà esteso anche alle seconde case sfitte, che oggi sono escluse dal versamento.

Questa è l’ipotesi (per ora non c’è nulla di scritto) alla quale starebbe lavorando il governo Renzi per cercare di rimediare all’evasione e di ricavare almeno 300 milioni di euro in più rispetto a quanto oggi entra nelle case di Viale Mazzini.

L’idea è quella di collegare il bollettino Rai alle utenze elettriche delle case degli italiani. Come funzionerà quindi?

Attualmente perché ci sia l’obbligo del pagamento del canone basta il possesso di un apparecchio radiotelevisivo; domani, se l’idea del governo si concretizzerà, sarà sufficiente la titolarità di una qualsiasi apparecchiatura elettronica in grado di ricevere segnali radio e tv, compresi dunque computer, tablet e smartphone.
Il canone sarà inviato agli utenti insieme alla bolletta della luce e si pagherà probabilmente non solo sulla prima abitazione a prescindere dal numero di apparecchi in uso, ma anche su eventuali seconde o terze case non affittate (a prezzo ridotto).

Secondo quanto ricostruito, dovrà essere il cittadino a dover dimostrare che non possiede un televisore nella seconda casa inviando una raccomandata alla Rai per contestare la tassa. A quel punto, secondo quanto spiegano fonti vicine al Ministero, la Guardia di finanza (autorizzata dall’autorità giudiziaria su richiesta dell’Agenzia delle Entrate) avrà il potere di indagine, oggi escluso, per verificare presso l’abitazione se davvero non sono presenti apparecchi televisivi.

Per le fasce di reddito più basse (il criterio sarà l’Isee – l’ipotesi è i nuclei familiari sotto i 7500 euro annuali) si pensa a un’esenzione totale o parziale.

Contro l’ipotesi elaborata dal governo si è schierata, oltre che alcuni partiti (Ncd e Lega in primis) l’Autorità per l’energia:

È una modalità impropria di riscossione ed è di difficile applicazione, si rischia di creare ulteriore difficoltà nella comprensione della bolletta.

Il presidente di Assoelettrica Chicco Testa ha invece parlato di “abominio”, facendo notare che “gli oneri di gestione sarebbero enormi”.

In effetti alcuni quesiti sembrano non trovare al momento adeguate risposte. Due per tutti: se l’intestatario di una utenza elettrica pagherà la bolletta ignorando però il canone Rai, il gestore avrà il potere di staccare la luce in attesa degli accertamenti? Saranno le compagnie elettriche ad occuparsi della riscossione?

Rai 1